Famiglia, territorio, politica: sono questi i tre ambiti che per Marco Rizzo sono sotto attacco. I responsabili sono quegli enti transnazionali come le grandi multinazionali che predicano bene ma razzolano male: svolta green? Inutile, non è colpa dell’uomo il cambiamento climatico; le persone si sono disaffezionate della politica? E’ colpa della sinistra che preferisce i Gay Pride alle manifestazioni politiche e sociali.
Ospite della puntata di “Calibro 8” di oggi 1° novembre 2024 condotta da Francesco Borgonovo, il fondatore di Democrazia Popolare e Sovrana ha voluto sferzare la sinistra seguendo le sue radici marxiste. C’è un grande bisogno di politica seria e preparata ma che soprattutto non sia asservita a poteri esterni alla volontà popolare.
Gran parte dell’intervento di Rizzo è dedicato all’alluvione a Valencia che è costata la vita ad una decina di persone e ha provocato ingenti danni. Per l’ex esponente del PCI, come accennato, il cambiamento climatico non è il vero nemico da sconfiggere, soprattutto perché le multinazionali distraggono con quest’argomento le persone dai loro reali problemi.
Marco Rizzo a modo suo sulle cause dell’alluvione a Valencia: “Non è colpa del cambiamento climatico, bisogna combattere l’inquinamento delle multinazionali”
L’alluvione che ha colpito la Spagna nelle ultime giornate di ottobre ha portato un’altra volta al centro dei dibattiti politici e non la necessità e l’urgenza di interventi decisivi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Ormai non si tratta più di episodi isolati, ma c’è una continuità di elementi che porta a decessi e alla spesa di ingenti somme di denaro per far fronte a piogge torrenziali o ad ondare forti di calore.
Non è di quest’avviso però Marco Rizzi, fondatore di Democrazia Sovrana e Popolare, che ospite di Borgonovo ha puntualizzato come l’opera dell’uomo non incide più di tanto su ciò che sta cambiando il volto stesso del nostro pianeta. Sono le multinazionali o quei gruppi collettivi, come l’esercito statunitense, ad inquinare in modo ossessivo e deleterio per la salute delle persone:
L’idea della svolta green, che è una svolta folle, non distingue fra lotta all’inquinamento e cambiamento climatico: questo c’è sempre stato e non bisogna raccontarci balle che l’uomo cambia il clima. Il clima cambia perché c’è il sole, ci sono tante altre cose, ma il cambiamento climatico non c’entra nulla con l’attività dell’uomo. Nessuno dice che il 70% dell’inquinamento è fatto dalle prime 100 multinazionali, fra cui l’esercito americano: quelli che vi dicono di non usare la Panda sono quelli che vanno a Davos in elicottero nel weekend. Vadano a farsi fottere!
Per Rizzo esiste una forte discrasia fra chi predica fin nei minimi dettagli cosa fare e non fare per la salute del nostro pianeta, quando in realtà sono loro stessi a non mettere in pratica ciò che dicono. C’è quasi una colpevolizzazione delle scelte del singolo, che deve sentirsi punito per non aver correttamente riciclato una bottiglia di plastica quando chi è in possesso di ingenti patrimoni spreca innumerevoli risorse.
Le immagini e le testimonianze provenienti da Valencia restano comunque un colpo difficile da digerire, ovviamente anche per le persone lì coinvolte. L’Italia però non può dirsi un posto totalmente al sicuro riguardo le alluvioni: recentemente anche Liguria ed Emilia-Romagna sono rimaste colpite da forti e copiose piogge, costringendo in tanti ad attendere l’intervento economico del governo.
Rizzo, come altri in passato, chiede che la prevenzione sul territorio italiano sia estensiva e continua, ma la sua idea si differenzia per la pervasività dell’operazione. Per il leader di Democrazia Sovrana e Popolare lo stato deve coinvolgere quasi in modo obbligatorio chi in Italia non riesce a trovare un lavoro per i più svariati motivi:
Invece di romperci le balle sul green, servirebbero grandi lavori di manutenzione sul territorio, perché non viene fatta la pulizia dei torrenti, dei fiumi… Invece di avere il reddito di cittadinanza e tenere la gente a casa, potremmo far lavorare le persone per far avere ad un paese come l’Italia lavori di contenimento che eviterebbero tragedie come quella in Emilia-Romagna. Faremmo lavorare anche gli immigrati e i carcerati, ma renderemmo il nostro paese più sicuro con il lavoro.
“Oggi la sinistra non parla più dei diritti sociali, parla solo alla gente delle ZTL”
Il ragionamento di Rizzo poi si amplia considerando che il cambiamento climatico e la svolta green sono “armi di distrazione di massa” propugnate dalle stesse multinazionali che sono le prime ad infrangere le stesse regole che impongono alle popolazioni dei diversi paesi.
Oltre all’aspetto climatico, c’è da considerare anche quello che riguarda i rapporti fra le stesse persone. Il loro stile di vita non viene toccato soltanto nel portafoglio, ma anche in come ci si rapporta gli uni con gli altri: per Rizzo esiste un’imposizione calata dall’altro (definibile anche come politicamente corretto) che vuole distruggere relazioni antiche come quelle familiari.
Se l’andazzo culturale è quello di una maggiore fluidità nei rapporti affettivi e amorosi, ma anche per quanto riguarda la percezione di sé stessi, la cultura anglosassone ha colonizzato diverse aree del mondo con i propri usi e costumi:
Sono armi di distrazione di massa: c’è la guerra, c’è la crisi, ma uno fa notizia solo quando parla della gnocca… Il cambiamento dei nostri gusti arriva dalle stesse centrali: sembrerà strano, ma chi fa la guerra (le grandi multinazionali della guerra e del farmaco) determina il destino dei popoli anche a livello economico e culturale e ha come obiettivo la destrutturazione delle famiglie.
Oggi la famiglia è un elemento di difesa dello stato sociale: se non ci fossero le famiglie in Italia avremmo 11 milioni di poveri in più. La stessa cosa per Halloween: quando ero piccolo non esisteva, oggi dà il senso della colonizzazione anglosassone.
Ogni paese poi declina questo scenario in un modo particolare. Rizzo, più che di sinistra, si definisce innanzitutto marxista e quindi giudica da una posizione diversa ciò che succede a livello politico in Italia. Pur non risparmiando critiche a questa destra al governo che per lui sarebbe asservita ai grandi poteri transnazionali, anche lato PD e simili la situazione non è rosea.
C’è un prima e un dopo nelle parole dell’ex esponente del PCI: la sinistra fino all’esistenza di questo partito si occupava della società in toto cercando di cambiarla dalle sue fondamenta, mentre oggi ha posto al di sopra di tutto il singolo con le sue rivendicazioni sociali e identitarie. Un giudizio negativo che prende di mira anche una certa “politica pop” che preferisce il Gay Pride alle manifestazioni prettamente politiche.
Rizzo a ruota libera sulle elezioni Usa 2024: “C’è una fortissima polarizzazione fra città e aree rurali”
L’ultimo punto toccato nell’intervento di Rizzo riguarda le ormai imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Donald Trump contro Kamala Harris, due visioni del mondo ormai opposte e inconciliabili: Repubblicani e Democratici non comunicano quasi più nemmeno per quanto concerne quelle sfide che diversi analisti geopolitici indicano come essenziali.
Come rapportarsi alla Cina e alla Russia? E’ necessario stringere un’alleanza molto più forte con l’UE nell’ottica del futuro grande scontro per Taiwan? Rizzo non parla specificatamente di questi argomenti, ma cita la polarizzazione come elemento che caratterizza il voto di novembre negli Usa:
Negli Stati Uniti c’è una grande polarizzazione e questa polarizzazione si vede anche plasticamente: se andate nei quartieri di periferia o nelle aree rurali ci solo le bandierine che inneggiano a Trump, se voi volete cercare quelle che inneggiano ad Harris dovete andare nel centro città. C’è anche una connotazione di classe: quando tu stai dentro una storia politico-ideologica che vuole cambiare il mondo, c’è un elemento di superiorità.
Questo mondo però ha cambiato queste persone: oggi il Partito Democratico segue le banche, la finanza, la NATO, l’Unione Europea, ma non è che la destra sia da meno…!
Il fatto che anche tante città siano divise al loro interno così nettamente fra Harris e Trump significa che gli elettori che li voteranno già sono convinti di quello che faranno alle urne. Anche i media concorrono a questo scenario, nel senso che raccontano la realtà secondo schemi che poi la realtà spesso stravolge.
Rizzo fa l’esempio di Mario Draghi, che in Italia viene considerato come uno statista molto importante e degno della massima considerazione. Le sue previsioni delle difficoltà russe dopo l’invasione russa dell’Ucraina però si sono rivelate sbagliate: Rizzo preferirebbe quindi che dopo questo flop Draghi lasci la politica attiva.
Se voi ci avete venduto una ricetta che non funziona più, non è che potete restare nei luoghi di potere… Faccio un esempio, Draghi: quando entra i giornalisti si alzano in piedi e applaudono, ma andate a sentirvi cosa diceva sulla Russia…! Ad uno così in un’azienda normale gli sarebbe detto di andare a pulire i cessi, ma in Italia viene considerato uno statista mondiale, ma ha distrutto il nostro paese.
I 5 punti salienti dell’articolo
- Critica alle multinazionali: Marco Rizzo sostiene che la famiglia, il territorio e la politica sono sotto attacco da parte di multinazionali e poteri esterni, che distolgono l’attenzione dai veri problemi sociali e ambientali.
- Cambiamento climatico: Rizzo contesta l’idea che il cambiamento climatico sia causato principalmente dall’attività umana, attribuendo la responsabilità principale all’inquinamento delle grandi multinazionali e proponendo una riorganizzazione del lavoro per migliorare la manutenzione del territorio.
- Politica e cultura familiare: secondo Rizzo, le attuali tendenze culturali, influenzate da un’imposizione esterna, minacciano le relazioni familiari e i legami sociali, contribuendo a una maggiore disgregazione sociale.
- Critica alla snistra: Rizzo critica la sinistra per aver abbandonato l’impegno politico tradizionale a favore di questioni identitarie, come il Gay Pride, trascurando le reali necessità della società.
- Polarizzazione negli USA: infine, Rizzo osserva la crescente polarizzazione politica negli Stati Uniti, evidenziando la divisione tra sostenitori di Trump e Harris, e critica la classe politica per la sua connessione con la finanza e i poteri esterni.