In questi giorni la parte pianeggiante dell’Emilia Romagna è letteralmente invasa da ragnatele giganti che hanno destato grande curiosità e interesse tra le persone. Il fenomeno è apparso prevalentemente nelle campagne della regione, in particolare tra Parma e Modena.

C’è chi ha pensato ad uno scherzo creato ad hoc per la festa di Halloween ma in realtà si tratta di fenomeno non del tutto insolito, soprattutto nelle stagioni autunnali e primaverili.

Tag24 ne ha parlato con Carlo Maria Legittimo, presidente di Aracnofilia, l’associazione Italiana di Aracnologia.

Ragnatele giganti in Emilia Romagna, in cosa consiste questo fenomeno

D: Presidente, in cosa consiste esattamente questo fenomeno? Ha un nome preciso?

R: “Il fenomeno che si può osservare in questi giorni e che tanto clamore ha suscitato è un evento sporadico ma che si verifica ovunque nel mondo. Tutto si basa su una caratteristica peculiare dei ragni, ovvero la capacità di disperdersi e spostarsi nell’aria utilizzando un filamento di seta che funziona come un aquilone. O meglio come una mongolfiera tanto che gli anglosassoni nell’800 lo hanno definito “ballooning”.

I ragnetti protagonisti, solitamente sono di specie di piccola dimensione o comunque stadi giovanili ancora molto piccoli e leggeri, si posizionano in un rilievo idoneo e filano un filo di seta. Come dovessero fare una ragnatela. Questo filo di seta viene teso e tirato dalla brezza presente permettendo al ragno di costruire un lunghissimo filo. Finchè avviene l’incredibile: il filamento diventa talmente lungo che viene catturato dalla forza del vento e solleva il ragno permettendogli di librarsi in aria.
Ovviamente il ragno non può sapere dove il vento lo spingerà e spesso capita che questi voli finiscano su una siepe, su un cespuglio, su un albero o, in ambiente rurale o urbano o addirittura sulle case.

La cosa particolare è che i ragni utilizzano il “ballooning” prevalentemente in due momenti dell’anno, ovvero in primavera e in autunno. Nel primo caso si tratta di ragnetti giovani, magari nati da poco, che hanno bisogno di disperdersi e colonizzare nuovi territori anche molto lontani. Nel periodo di ottobre invece, il filo aereonautico può essere utilizzato anche da esemplari adulti o già cresciuti che cercando una zona idonea per passare l’inverno (dispersione con volo a livello del suolo), oppure per andare via da zone non più idonee”.

Quali sono le cause secondo l’esperto

D: Perché si verifica?

R: “Tutto inizia quando grandi masse di ragni utilizzano nello stesso momento il filo aereonautico, questi filamenti possono adagiarsi anche su decine di metri quadrati di terreno o sulle siepi campestri. Sono fenomeni già osservati dagli antichi greci e capitano spesso in zone interessate da allagamenti. Proprio come accaduto con l’alluvione che si è abbattuta sull’Emilia Romagna pochi giorni fa. La grande quantità di ragni presenti sul suolo cerca di spostarsi con il ballooning e involontariamente finisce per coprire tutto il terreno di filamenti. Questi sono poi sfruttati sia dalle specie che hanno tessuto i fili, sia dalle altre presenti in zona, per tenersi al riparo dall’acqua.

Spesso si possono vedere, su queste grandi distese di tele, anche molte specie diverse, appartenenti a famiglie diverse, come i Linyphiidae, Araneidae, Philodromidae, Lycosidae, Thomisidae e Theridiidae. Ragni quindi con abitudini molto diverse che si ritrovano, un po’ per caso e un po’ per opportunità, su questi drappi stesi sulle erbe.

Nei vari casi documentati in questi giorni, ad esempio nelle foto che ci sono pervenute, la moltitudine di ragnetti presenti sui drappi di tela sono prevalentemente Lycosidae del genere Pardosa. Ragnetti molto comuni e abbondantissimi in tutta Italia.

Da dire poi che questo affascinante fenomeno viene reso ancora più visibile dalla rugiada che solitamente, in autunno, impreziosisce le ragnate nelle ore del mattino. Il ballooning è quindi una risposta da parte dei ragni ad una particolare condizione dell’ambiente in cui vivono”.

Quali sono le aree più interessate

D: Solitamente quali zone sono più colpite? Perché proprio l’Emilia Romagna?

R: “In realtà non è un fenomeno che colpisce specificatamente l’Emilia Romagna in quanto è diffuso e conosciuto in tutto il mondo. Si verifica quando le concause sopra descritte vengono a sommarsi. A titolo d’esempio è un fenomeno molto conosciuto nelle zone di Vercelli o Novara dove la grande quantità di terreni dedicati alla coltivazione del riso, quindi terreni che facilmente si allagano, permette questo spettacolo ogni autunno. Oppure nella zona di Chioggia e Comacchio. Ma anche in altri paesi europei è conosciuto, in Francia ad esempio lo chiamano “fils de la vierge”, oppure in Germania “altweibersommer”, o in Inghilterra viene chiamato “gossamer”.

Il mondo dei ragni è sconosciuto ai più e pertanto questi peculiari fenomeni possono suscitare stupore, ma sono ben conosciuti dai naturalisti appassionati e da noi aracnologi”. 

In Emilia Romagna infatti questo fenomeno appare accentuato dalla conformazione perfettamente pianeggiante del territorio. In pratica non ci sono ostacoli al trasporto, tramite le correnti ventose, di questi filamenti e lungo tutte le campagne rurali.

Possono insorgere problemi per i raccolti

D: Queste ragnatele giganti possono essere un problema per i raccolti?

R: “Assolutamente no. La seta di ragno non è pericolosa per le coltivazioni e questo fenomeno è solo temporaneo. Con il vento e con le piogge il sottile velo di seta verrà distrutto nel giro di alcuni giorni, senza necessitare di intervento umano e senza lasciare conseguenze per gli agricoltori.

Del resto i ragni sono protagonisti fondamentali della nostra biodiversità e sono animali da osservare, comprendere e proteggere piuttosto che da temere come spesso la cultura popolare ci spinge a fare”.

La sintesi dell’intervista in tre punti fondamentali

  1. Il fenomeno delle ragnatele giganti in Emilia Romagna: si tratta di una tecnica, chiamata “ballooning”, che permette ai ragni di disperdersi e spostarsi nell’aria utilizzando un filamento di seta. Il tutto si intensifica quando grandi masse di ragni si spostano, creando filamenti di seta che possono coprire ampie aree di terreno. In sostanza, si tratta di una strategia di sopravvivenza dei ragni in risposta a specifiche condizioni ambientali.
  2. Le zone interessate: Il “ballooning” non è esclusivo dell’Emilia Romagna, ma si verifica in tutto il mondo, specialmente in zone con terreni soggetti a allagamenti, come Vercelli e Novara. Stesso discorso vale per alcune zone d’Europa.
  3. I rischi per l’ambiente: la seta di ragno non è dannosa per le coltivazioni e il fenomeno è temporaneo. Le ragnatele giganti verranno distrutte da vento e pioggia in pochi giorni, senza conseguenze per gli agricoltori.