Quando fu assassinata, la notte del 1 novembre 2007, Meredith Kercher aveva 21 anni. Arrivata a Perugia da Leeds, in Inghilterra, grazie a una borsa di studio Erasmus, si era stabilita da poco – insieme a delle sue coetanee – al civico 7 di via della Pergola, nel centro città. Studiava storia del cinema, letteratura e lingua francese. Era una ragazza “sorridente e solare”. Una ragazza “felice” e con ancora tutta la vita davanti. Non poteva sapere che la sua storia avrebbe riempito per anni, fino ad oggi, le pagine di cronaca dei principali quotidiani.

L’inizio della storia: l’omicidio di Meredith Kercher

Tutto iniziò, ufficialmente, la mattina successiva, quella del 2 novembre 2007, quando la coinquilina americana Amanda Knox e l’allora fidanzato Raffaele Sollecito, rientrando dopo aver trascorso la notte a casa di quest’ultimo, trovarono il corpo senza vita della giovane nella sua stanza da letto, dando l’allarme.

Era avvolto da una coperta. Tutt’intorno c’erano copiose tracce di sangue. Fu subito chiaro a tutti che Meredith era stata assassinata, forse dopo un tentativo di violenza sessuale. Partirono le indagini; e i sospetti, a un certo punto, si concentrarono proprio su Knox e Sollecito, che tre giorni dopo i fatti vennero portati in caserma e interrogati.

La ragazza, sotto stress, mise in mezzo il titolare del bar per cui lavorava, un certo Patrick Lumumba, facendo intendere che si trovasse sulla scena del crimine. Poi in una lettera ritrattò tutto. Spiegò di essere stata spinta a parlare dai suoi interpreti e di aver raccontato, sentendosi messa alle strette, i dettagli di un sogno macabro che aveva fatto.

Nel corso degli accertamenti tecnico-scientifici che interessarono l’appartamento in via della Pergola, sottoposto a sequestro, furono trovati, però, indizi importanti: un coltello da cucina e un reggiseno appartenente alla vittima con tracce di Knox e del fidanzato. Non ce n’erano invece di Lumumba che, dopo 14 giorni di ingiusta detenzione, fu prosciolto da ogni accusa e scarcerato. Si era scoperto che aveva un alibi.

Il lungo iter processuale a carico degli indagati

Il 6 novembre Knox e Sollecito erano stati intanto portati in carcere. E un altro uomo aveva fatto capolino nella vicenda: il cittadino ivoriano Rudy Guede, incastrato da alcune tracce genetiche rinvenute nell’abitazione incriminata e arrestato in Germania.

Tutti e tre, alla fine, finirono a processo, puntando il dito l’uno contro l’altro. Dopo un lungo iter processuale i giudici avrebbero condannato in via definitiva solo Guede, parlando, nel caso di Knox e Sollecito, di “prove insussistenti”. Stando alla loro ricostruzione, “in concorso con ignoti” Guede avrebbe ucciso la giovane dopo essersi introdotto in casa sua per una rapina.

Ricostruzione smentita dal diretto interessato, che si è sempre proclamato innocente. Secondo lui, furono Knox e Sollecito a commettere l’omicidio, mentre lui era in bagno. La versione sua e dei suoi legali vuole che si trovasse con Meredith perché era stata lei ad invitarlo, per fini sessuali.

Che fine hanno fatto Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede

I giudici avrebbero anche parlato di “clamorose défaillances e amnesie investigative”, arrivando alla conclusione che, se le indagini fossero state condotte nel modo giusto, sarebbe stato “con ogni probabilità possibile, sin da subito, delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità” in merito alla colpevolezza o estraneità degli indagati.

Ci furono sviste, errori. Mancanze che non permisero di arrivare alla totale verità. Sono tanti, ancora oggi, i misteri che avvolgono il “delitto di Perugia”, come è stato rinominato dalla stampa. Guede ha scontato la sua pena e si è rifatto una vita a Viterbo, dove lavora come cameriere. Sollecito si occupa di informatica, lavorando come consulente per diverse ditte, soprattutto all’estero. Knox si è sposata e ha avuto dei figli.

Di recente è stata condannata per calunnia nei confronti di Lumumba a 3 anni di reclusione (già scontati con i quasi quattro anni trascorsi in carcere prima di essere assolta). I suoi avvocati hanno annunciato il ricorso in Cassazione: si aspettano sviluppi.

Una sintesi del delitto di Perugia

  • Ritrovamento del corpo e inizio delle indagini: Meredith Kercher viene trovata senza vita la mattina del 2 novembre del 2007 a Perugia. La coinquilina Amanda Knox e l’allora fidanzato Raffaele Sollecito sono tra i primi sospettati, ma nella vicenda a un certo punto entra anche il cittadino ivoriano Rudy Guede.
  • Iter processuale e condanne: tutti e tre vengono processati; alla fine solo Guede viene condannato definitivamente. Knox e Sollecito vengono assolti per mancanza di prove sufficienti. I giudici criticano gli errori e le mancanze investigative, sostenendo che abbiano ostacolato il raggiungimento di una piena verità sui fatti.
  • Situazione attuale degli indagati: Guede ha scontato la sua pena e oggi vive a Viterbo, continuando a proclamarsi innocente. Sollecito e Knox si sono a loro volta rifatti una vita. La seconda è stata condannata per calunnia per aver ingiustamente accusato del delitto Patrick Lumumba, ma i suoi avvocati stanno ricorrendo in Cassazione.