Venerdì, 1° novembre, è la Festa di Ognissanti e, come per tutte le festività, ci si domanda quali sono le conseguenze in busta paga. Trattandosi di un giorno festivo, ne risentono le buste paga dei lavoratori che non vanno al lavoro e anche di quelli che prestano regolarmente la propria attività lavorativa.

Chi non lavora ha diritto a percepire lo stesso stipendio che avrebbe ricevuto se avesse lavorato, mentre a chi lavora spetta una maggiorazione. Entrambi, sono aspetti regolati dalla contrattazione di riferimento, la quale stabilisce le stesse modalità di pagamento delle festività.

Vediamo subito come il 1° novembre si riflette in busta paga e quali sono i diritti dei lavoratori.

Come funziona la retribuzione del 1° novembre in busta paga

Il 1° novembre è la Festa di Ognissanti e rappresenta non solo un giorno festivo, ma anche di riposo per lavoratori e studenti. Secondo la normativa italiana, il 1° novembre è un giorno di riposo per tutti i lavoratori. Se, però, scuole e uffici pubblici restano chiusi, lo stesso non può dirsi per tutta una serie di attività, come ristoranti o supermercati che, invece, continuano a svolgere regolarmente la loro attività lavorativa.

Quest’anno, la Festa di Ognissanti cade di venerdì, un giorno infrasettimanale. Come sempre, in questi casi, ci si chiede come venga gestita la busta paga dei lavoratori, sia per quelli che prestano servizio che per coloro che, invece, non lavorano.

In base alla contrattazione collettiva di lavoro, il lavoratore ha diritto a percepire lo stesso stipendio che avrebbe percepito se avesse prestato regolarmente la propria attività lavorativa. Il datore di lavoro non può applicare alcuna decurtazione.

Non tutti i lavoratori, però, possono godere del giorno di riposo. Alcuni settori, prevalentemente quelli del commercio o dei servizi, richiedono la presenza dei dipendenti anche nei giorni festivi e la Festa di Ognissanti non fa eccezione. In questo caso, i dipendenti chiamati a svolgere la propria attività lavorativa hanno diritto non solo alla normale retribuzione, ma anche a una maggiorazione.

Come viene gestita la retribuzione dei giorni festivi

I lavoratori chiamati al lavoro anche il 1° novembre (ma, in generale, durante tutti i giorni festivi) ricevono anche una maggiorazione, in base a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di riferimento. La maggiorazione applicata, quindi, è variabile. Le regole sono pressoché simili, per esempio, alla Festività di Ferragosto o al 25 aprile in busta paga.

Possiamo prendere come esempio il CCNL commercio. In questo caso, è prevista una maggiorazione del 30% per chi lavora durante la Festa di Ognissanti. Nel caso, invece, del CCNL Multiservizi, la maggiorazione applicata è del 50%.

Per quanto riguarda, invece, i lavoratori che non lavorano durante il giorno festivo, la retribuzione non subisce alcuna decurtazione: hanno diritto a percepire il normale stipendio.

Quando è obbligatorio lavorare il giorno della Festa di Ognissanti

Nei giorni di festa chiunque vorrebbe staccare dal lavoro, passare del tempo con i propri cari e magari concedersi una breve vacanza. Ecco che, puntualmente, ci si domanda se, durante le festività, il datore di lavoro possa obbligare i dipendenti a lavorare.

Come per tutte le festività, anche per la Festa di Ognissanti, l’obbligo è previsto espressamente dal contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento.

La stessa Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29907/2021, ribadisce come il lavoratore dipendente accetti le condizioni espresse nella contrattazione collettiva proprio nel momento in cui firma il contratto di lavoro. Tra le tante, ci sono anche quelle riguardanti l’attività nei giorni festivi.

Tuttavia, anche se questo non sia previsto dal CCNL, ma dal contratto individuale, il lavoratore non può rifiutarsi di lavorare nei giorni di festa.

Un altro aspetto importante sul quale fare chiarezza riguarda il ponte. Il datore di lavoro, non è obbligato ad accettare la richiesta di ferie del dipendente proprio in prossimità del ponte di Ognissanti. Può sempre giustificare il rifiuto per esigenze aziendali.

Nel caso dei permessi, invece, il datore di lavoro non può opporsi, neppure quando siano effettivamente presenti ragioni aziendali o problemi organizzativi.

Per riassumere

  • Retribuzione per chi non lavora: i lavoratori che non sono tenuti a lavorare il 1° novembre ricevono lo stipendio normale, senza decurtazioni.
  • Retribuzione per chi lavora: i lavoratori che prestano servizio durante la Festa di Ognissanti hanno diritto a una maggiorazione sulla retribuzione, variabile a seconda del contratto collettivo (30% nel CCNL Commercio, 50% nel CCNL Multiservizi).
  • Obbligo di lavorare e ferie: i dipendenti possono essere obbligati a lavorare in giorno festivo se previsto dal CCNL; il datore di lavoro può rifiutare richieste di ferie per esigenze aziendali, ma non può opporsi a richieste di permessi.