Chi paga in Italia per sostenere il welfare italiano? Su chi pesa il carico fiscale tricolore? A rispondere a questa domanda è il report Itinerari Previdenziali.

Il rapporto Itinerari Previdenziali mette in evidenza che un quinto dei contribuenti con i redditi più elevati paga oltre il 60 percento dell’ammontare delle tasse sul reddito. Le tasse finiscono nella spesa pubblica assistenziale e sanitaria. Dal report emerge che c’è una forte sproporzione derivante dal sistema progressivo italiano: a pagare di più sono coloro che incassano i redditi maggiori. Due quinti dei contribuenti italiani arrivano solo all’1 percento dell’ammontare totale dell’Irpef.

Chi paga il sistema sanitario pubblico?

Lo Stato italiano spende oltre 2.200 euro all’anno per ogni contribuente per garantire servizi sanitari e cure mediche. Quanti sono i cittadini che pagano la sanità pubblica italiano? Sono oltre 30 milioni i contribuenti che non arrivano a versare oltre 2.200 euro di tasse, mentre sono 19 milioni i contribuenti che pagano in media questo ammontare di tasse. Ci sono differenti fattori che impattano su questo risultato dal momento che nel corso degli ultimi anni è stato tagliato il cuneo fiscale dei lavoratori della fascia medio-bassa.

Una decina di anni fa un lavoratore assunto con contratto di lavoro subordinato con 15.000 euro di reddito annuo pagava 240 euro di contributi e di tasse, nel corso del corrente anno ne ha pagati 50. I redditi usciti fuori dall’Irpef sono stati i redditi dei lavoratori autonomi con Partita IVA Forfettaria, le rendite delle case date in locazione ed i guadagni finanziari.

A quanto ammonta l’Irpef che viene evasa?

Si deve prendere in considerazione anche l’evasione fiscale: è da anni che il governo implementa strumenti volti a ridurre il numero di evasori fiscali. Dai dati del Ministero del Tesoro l’Irpef evasa ammonta a 29,9 miliardi di euro dai lavoratori autonomi e a quasi 4 miliardi di euro dai lavoratori dipendenti. La stima si riferisce all’anno 2021.

I contribuenti italiani sono in grado di finanziare la spesa assistenziale in Italia?

Il report pubblicato da Itinerari Previdenziali è comprendere se i contribuenti italiani sono in grado di finanziare il welfare italiano, il quale pesa sul bilancio statale. Con riferimento alla spesa assistenziale, nove anni fa si spendevano oltre 70 miliardi di euro, lo scorso anno si sono spesi quasi 160 miliardi di euro.

Chi spende di più in Europa?

I dati Eurostat consentono di effettuare una disamina sulle spese sostenute per la protezione sociale. La spesa è maggiore in Francia dove la protezione sociale pesa per quasi 24 punti percentuali sul PIL. Segue la Finlandia: il peso della protezione sociale è pari a 23,5 punti percentuali sul PIL. Terzo posto in classifica per l’Italia, la protezione sociale pesa quasi 22 punti percentuali sul PIL, in Austria pesa quasi 21 punti percentuali sul PIL e in Germania la protezione sociale pesa circa 20,5 punti percentuali sul Prodotto Interno Lordo. I dati ISTAT mettono evidenza che tra il 2008 e lo scorso anno i soggetti che vivono in condizione di povertà assoluta sono triplicati e sono passati a meno di 6 milioni.

Pagamento pensioni a persone che non hanno versato contributi

Il report pubblicato da Itinerari Previdenziali mette in evidenza che una buona fetta della spesa sociale viene destinata all’erogazione delle pensioni, che vengono riscosse da persone che non hanno mai versato contributi previdenziali.

Spesa sanitaria e assistenziale grava sulle tasche di pochi contribuenti

Il rapporto mette in evidenza che la spesa sanitaria ed assistenziale grava sulle tasche di pochi contribuenti. Quasi il 76 percento dei contribuenti italiani dichiara redditi di importo inferiore a 29.000 euro e versa solo il 24 percento di tutta l’IRPEF.

“La maggior parte degli italiani è a carico della collettività”,

ha sottolineato il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla.