Il 29 novembre 2024 l’Italia si fermerà per un sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil contro i tagli previsti nella legge di bilancio. L’annuncio era nell’aria già dalla giornata di ieri ed è stato reso ufficiale dai segretari delle due principali sigle sindacali del nostro Paese. Cgil e Uil accusano il governo, assieme alle opposizioni, di voler approvare un ddl bilancio pericoloso per gli italiani e che potrebbe ridurre ulteriormente il potere di acquisto.
Già negli scorsi giorni i due sindacati sono scesi in piazza affianco a due categorie colpite dalla manovra: i pensionati e i lavoratori del settore dell’automotive non metalmeccanico. Domani 31 ottobre invece sarà il turno delle scuole: sono previsti cortei e manifestazioni anche sotto il ministero dell’Istruzione contro i tagli della manovra che colpiranno il mondo dell’istruzione.
Dopo la conferenza stampa, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e quello della Uil Pierpaolo Bombardieri hanno criticato il governo ed hanno anticipato che la prossima settimana la presidente del Consiglio Meloni riceverà i sindacati. L’unica possibilità di revoca dello sciopero dipende dall’esecutivo che dovrà accettare le condizioni portate avanti dalle due sigle sindacali: una prospettiva molto difficile se non impossibile.
Cgil e Uil proclamano lo sciopero generale contro la legge di bilancio: “In piazza il 29 novembre”
Sanità, automotive, potere d’acquisto per i pensionati, scuola, salari e politiche industriali. Sono queste le principali voci che, secondo Cgil e Uil, la manovra di bilancio che il governo Meloni vorrebbe approvare trascura completamente. Nel corso del mese di ottobre si sono tenute già le prime manifestazioni a sostegno di alcune delle categorie colpite dalle scelte dell’esecutivo in materia economica ed uno sciopero generale era nell’aria da tempo.
Nella giornata di ieri alcuni esponenti di Avs e una delegazione parlamentare del Partito Democratico si è confrontata con i due segretari di Cgil e Uil e poco dopo è stata diramata la nota che anticipava la conferenza stampa tenutasi oggi. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 29 novembre 2024.
Alla fine del prossimo mese l’Italia si fermerà per otto ore e saranno previste manifestazioni territoriali in tutto il Paese contro la manovra. A margine della conferenza stampa di oggi in via Lucullo – nella sede della Uil i due segretari si sono soffermati sulle criticità della legge di bilancio.
Landini sulla manifestazione del 29 novembre: “Il governo non ha una politica industriale”
Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha denunciato durante un punto stampa l’assenza di criterio della manovra. Secondo il sindacalista, il ddl avrebbe dovuto indirizzare l’Italia verso una politica industriale più definita e garantire maggiori tutele ai lavoratori. Misure che, a dire del segretario della Cgil, non sono minimamente contemplate all’interno del testo della manovra:
Penso che il Governo sia pericoloso perché non ha una politica industriale. La manovra è ingiusto e pericolosa, per cui dobbiamo mettere in piazza lo strumento massimo, la piazza e lo sciopero generale. Il Governo pensa di poter comandare
Adesso la palla passa al governo. Il 4 novembre ci saranno le audizioni sulla legge di bilancio in Commissione bilancio alla Camera dei deputati ed il 5 novembre i sindacati incontreranno il governo. Landini si dice aperto ad un confronto con Palazzo Chigi e rimarca che i sindacati non si sono mai sottratti da questa prassi:
Incontro a Palazzo Chigi il 5 novembre? Noi non abbiamo mai abbandonato un tavolo di trattativa
Il segretario ha ribadito poi che i lavoratori pagheranno 15 miliardi in più di Irpef e ribadisce che queste maggiori entrate dovrebbero andare a rafforzare i servizi per i cittadini:
“I lavoratori pagheranno 15 miliardi in più di Irpef. Noi chiediamo che queste maggiori entrate tornino ai lavoratori sotto forma di sanità, pensioni”
Spazio anche al settore automotive, considerato dai due sindacati uno dei più colpiti dalla legge di bilancio. Sono previsti tagli da almeno 4,6 miliardi che potrebbero rivelarsi pericolosi per decine di migliaia di lavoratori. Il segretario della Cgil chiede al governo Meloni di chiamare i rappresentanti di categoria e Stellantis per confrontarsi sulle prossime mosse da mettere in atto per il settore automobilistico:
“C’è bisogno che la Presidenza del consiglio convochi Stellantis e tutte le associazioni si categoria perché servono politiche di investimenti degne di questo nome”
Bombardieri (Uil): “Rivedremo lo sciopero se il governo accetta le proposte”
Nessuna risposta dal governo Meloni, questo è il giudizio del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri a margine della conferenza stampa tenutasi oggi in via Lucullo. I sindacati hanno chiesto al governo Meloni delucidazioni sulla perdita del potere d’acquisto da parte dei cittadini, sui mancati aumenti in busta paga in un momento storico dove l’inflazione è molto alta e sulle pensioni. Il segretario della Uil non nasconde la sua delusione per il testo del ddl bilancio:
“Abbiamo chiesto risposte al Governo intanto sulla perdita del potere d’acquisto, il mantenimento del cuneo fiscale non dà nessun aumento in busta paga. Il Governo ha fatto una scelta politica, di non aumentare le entrate. Si possono fare interventi su extraprofitti. Non c’è da dimenticare il tema della sicurezza sul lavoro. Poi ci sono anche i temi sulle pensioni e del fisco. Incontro del 5 novembre? Mi pare un film già visto a cose già consegnate alle Camere”
Tuttavia Bombardieri mantiene aperta la possibilità della revoca dello sciopero generale del prossimo 29 novembre. Il segretario della Uil ha detto che se il governo dovesse assecondare le richieste dei sindacati l’iniziativa di oggi verrebbe revocata:
“Siamo stati convocati dalla presidente del Consiglio per la prossima settimana, quando ormai la manovra è giù stata presentata alle Camere e ci sono pochissimi margini di modifica. Ovviamente se il governo dovesse accettare le nostre proposte, siamo pronti a rivedere lo sciopero”
Un’ipotesi, quella della revoca dello sciopero generale del 29 novembre, che sembra per ora molto difficile. A margine della conferenza stampa anche Bombardieri ha parlato del settore automobilistico riferendosi all’incontro tra il presidente di Stellantis John Elkann ed il capo di Stato Sergio Mattarella:
“Elkann ha incontrato il presidente della Repubblica, vorremo capire che cosa si sono detti, se non è un segreto di Stato. E lo dico con grande rispetto istituzionale nei confronti di Mattarella. Ma è anche noto che Elkann non è il maggiore azionista del gruppo da anni”
Il centrodestra contro i sindacati: “Esponenti di estrema sinistra”
Non mancano le critiche da parte degli esponenti dei partiti della maggioranza di governo contro i sindacati per la loro scelta di proclamare lo sciopero. Il commento probabilmente più duro arriva dalla Lega, il partito di Salvini ha diffuso una nota molto critica all’indirizzo della Cgil e della Uil invitando le due sigle a fare proposte e meno proteste:
“Due sindacati italiani di estrema sinistra scioperano contro l’aumento dello stipendio per 14 milioni di lavoratori dipendenti fino a 40.000 euro di reddito? Ridicoli. Grazie invece a quei rappresentanti dei lavoratori che, seppur a volte critici nell’interesse dei loro iscritti, fanno delle proposte e non solo proteste”
Commento duro anche dalla deputata di Forza Italia Del Monte contro il segretario della Cgil Landini definito un ‘uomo di partito’ del centrosinistra:
“Lo sciopero generale è tornato ad essere un classico di stagione. Si avvicina la legge di bilancio, e Cgil ed Uil annunciano la fermata, che quest’anno sarà per il 29 novembre. Maurizio Landini è sempre meno sindacalista, e sempre più uomo di partito, ha ragione il segretario della Cisl Luigi Sbarra”
Cosa hanno deciso di fare Cgil e Uil
Reazioni Politiche: I membri della maggioranza di governo, come la Lega e Forza Italia, hanno criticato i sindacati, accusandoli di essere legati a ideologie di sinistra e di non presentare proposte concrete, intensificando così la tensione tra le parti.
Sciopero Generale Indetto: Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale di otto ore per il 29 novembre 2024 contro i tagli previsti nella legge di bilancio, ritenuti dannosi per il potere d’acquisto degli italiani e settori cruciali come sanità, istruzione e automotive.
Critiche al Governo: I leader sindacali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno denunciato l’assenza di una politica industriale chiara e hanno chiesto un confronto con il governo, che si terrà il 5 novembre, sottolineando che la revoca dello sciopero dipende dall’accettazione delle loro proposte.