Il suo nome è diventato sinonimo di terrore, soprattutto negli anni ’60. Stiamo parlando di Zodiac, un enigmatico serial killer, attivo nella California settentrionale alla fine degli anni ’60, che ha seminato il panico con una serie di omicidi brutali e messaggi cifrati rivolti alla polizia.

Il nuovo documentario Netflix, “This Is the Zodiac Speaking: lettere da un serial killer” ci fa immergere nel cuore di una delle indagini più affascinanti e anche frustranti della storia criminale americana.

Attraverso testimonianze inedite, ricostruzioni dettagliate e un’analisi approfondita delle prove, il documentario ci porta a rivivere la caccia all’uomo più temuto d’America.

Chi era davvero Zodiac? Perché uccideva? Il documentario si basa su una teoria specifica, si fa un nome e gli si dà un volto. Se ami il true crime, non puoi perderlo!

Chi era Zodiac?

Arthur Leigh Allen. Questo è il nome che viene rivelato nel documentario. Era lui Zodiac?

Arthur era l’insegnante di musica dei piccoli Seawater e sono proprio le loro testimonianze ad essere le più scioccanti. Per questi bambini, l’insegnante era una figura paterna (con lui studiavano, si divertivano e facevano escursioni), soprattutto dopo che il loro padre fu internato.

La docuserie Netflix “This Is the Zodiac Speaking” rivela le testimonianze dei fratelli Seawater, che affermano di aver scoperto prove inquietanti sul coinvolgimento di Allen negli omicidi. Durante quelle escursioni apparentemente innocenti, Allen li avrebbe portati proprio nei luoghi dove in seguito sarebbero avvenuti gli omicidi.Ci siamo resi conto di essere stati in tutti i luoghi del delitto prima che gli stessi avvenissero”, ha ammesso David Seawater.

Un episodio in particolare ha segnato profondamente Connie Seawater, la sorella di David. Durante una gita a Tajiguas Point, Allen la lasciò sola con i fratelli per circa un’ora. Al suo ritorno, aveva le mani sporche di quello che sembrava sangue. Il giorno dopo, due giovani furono trovati uccisi proprio in quella zona.

La connessione tra Allen e gli omicidi dello Zodiac iniziò a sembrare ancora più inquietante quando gli ex studenti iniziarono a ricordare dettagli inquietanti. Allen insegnava loro a decifrare codici, proprio come faceva il Zodiac nelle sue lettere indirizzate alle autorità. Inoltre, utilizzava brani musicali tratti da “The Mikado”, un’opera citata spesso nelle lettere del serial killer.

Nonostante le prove e le testimonianze, la polizia non è mai riuscita a incriminare formalmente Allen, che è poi deceduto nel 1992, all’età di 58 anni. Resta quindi, il dubbio: era davvero lui Zodiac? O era solo una vittima di circostanze e sospetti?

Starà a voi decidere la vostra verità. Ascoltate la storia dei fratelli Seawater e decidete se sono credibili oppure no. Una cosa è certa, questo è un monito su come anche le persone più vicine a noi possano celare un volto oscuro. E ci ricorda che a volte, anche le figure più amate possono rivelarsi capaci di azioni indicibili.

Ecco la foto di Allen, probabile Zodiac, che viene mostrata nella docuserie:

Ecco il trailer:

I fratelli Seawater dichiarano di aver ricevuto una confessione dal serial killer

Nel 1996, Connie, ormai adulta, rievoca un episodio del suo passato accaduto trent’anni prima, nel 1966, quando era una matricola e si trovava con suo fratello a Riverside. Durante quel soggiorno, Allen, il loro insegnante di musica e un uomo di fiducia della loro famiglia, la portò a fare un giro nel campus del Riverside City College. A un certo punto, l’uomo le si avvicino e le mise la mano nei pantaloni.

Rientrata in hotel, Connie trovò suo fratello profondamente addormentato e, dopo aver bevuto del succo, si addormentò anche lei. Il suo ricordo successivo risale a due giorni dopo, quando si svegliò in macchina dell’uomo il 31 ottobre. Solo più tardi Allen avrebbe ammesso di aver somministrato ai due fratelli una sostanza per farli dormire e di aver abusato di Connie.

Nella stessa settimana, il 30 ottobre 1966, una studentessa di nome Cheri Jo Bates fu trovata senza vita proprio nel campus del Riverside City College. Sebbene il suo caso sia stato analizzato come potenzialmente collegato all’assassino dello Zodiaco, non fu mai dimostrato un legame diretto.

Negli anni successivi, Allen fu interrogato dalle autorità per la sua possibile connessione agli omicidi dello Zodiaco, e fu incarcerato per un periodo di tre anni con accuse legate ad abusi su minori. Durante il tempo trascorso in prigione, però, gli omicidi di Zodiac cessarono, così come l’invio delle lettere anonime.

Connie, dopo essersi trasferita e aver costruito una famiglia, decise di tornare a trovare Allen. Durante una conversazione in barca nel 1991, chiese ad Allen se fosse effettivamente il responsabile dei crimini del killer dello Zodiaco. Lui, in tono ambiguo, le rispose che, se glielo avesse confessato, avrebbe dovuto ucciderla.

Secondo il fratello di Connie, invece, Allen gli fece una confessione piena poco prima della sua morte, nel 1992. In una telefonata, Allen, visibilmente scosso, ammise di averli drogati quella notte e di aver abusato di sua sorella.

Alla domanda diretta di David se fosse lui il killer dello Zodiaco, Allen, tra le lacrime, rispose di sì. Questo dettaglio, che si vede nella docuserie, lascia un enorme alone di inquietudine sulla vicenda.

Sapevi che Zodiac, secondo una teoria, è stato collegato anche al mostro di Firenze?

Una delle teorie più affascinanti e dibattute di sempre è che Zodiac Killer e il Mostro di Firenze siano state la stessa persona.

Zodiac, con le sue lettere cifrate e i suoi omicidi brutali in California, e il Mostro di Firenze, che uccideva coppiette appartate nella campagna toscana, sembrano a prima vista due figure lontane anni luce. Eppure, alcuni hanno ipotizzato che dietro questi due mostri si nasconda la stessa mente criminale.

Le ragioni di queste teorie sono da ricercare in alcune inquietanti somiglianze: modus operandi simili, e il fatto che i crimini del mostro di Firenze iniziarono poco dopo che gli omicidi di Zodiac cessarono in America. Infine, entrambi si prendevano gioco delle autorità. Questo ha portato alcuni a ipotizzare cche fossero la stessa persona.

Nonostante le affascinanti coincidenze, non esiste alcuna prova concreta che colleghi i due casi. Le indagini non hanno mai portato alla luce alcun elemento che potesse avvalorare questa ipotesi. Puoi comunque approfondire questa inchiesta che fu pubblicata su La Nazione.

In conclusione

La nuova docuserie Netflix parla di un possibile collegamento tra Arthur Leigh Allen e il serial killer Zodiac, ma resta comunque uno mistero, uno dei più affascinanti e dibattuti casi irrisolti della storia criminale americana.

Le testimonianze dei fratelli Seawater, sebbene siano a dir poco sconvolgenti, non sono sufficienti a fornire una prova inconfutabile della sua colpevolezza.

La figura di Allen, un tempo rispettato insegnante e morto nel 1992, si trasforma così in un enigma: era un uomo rispettabile o aveva una doppia vita ed era capace di atti di una crudeltà inaudita? La sua morte ha portato con sé il suo segreto.

Il documentario Netflix “This Is the Zodiac Speaking” ci offre un’opportunità unica di immergerci in questa storia complessa e controversa, e di farci una nostra, personalissima, idea.