Per chi ama gli animali da compagnia la morte dell’amico a quattro zampe è un trauma il proprietario si trova davanti anche il problema di come smaltire la carcassa. C’è chi desidera seppellire il proprio cane o gatto in giardino e per questo è necessario rivolgersi all’Asl territoriale di competenza per ottenere l’autorizzazione.
La legge vieta di seppellire animali in aree pubbliche o su terreni di proprietà dello Stato e proibisce di gettarli nei rifiuti. Gli esperti spiegano che, essendo le spoglie degli animali domestici considerate un sottoprodotto di origine animale, la cremazione rappresenta la procedura più appropriata per gestire questo tipo di decessi. Tuttavia, realizzare un impianto di incenerimento per animali è complicato, spesso genera malintesi e provoca opposizioni. Un esempio è quello di Castel San Giovanni, un comune in provincia di Piacenza, che sta affrontando resistenze per la costruzione di un inceneritore per animali presso il polo logistico locale.
Insorge il consiglio comunale di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza
Arpae ha concesso il permesso, richiesto all’inizio dell’estate da Altair Funecap Italia Spa (parte del Gruppo Altair, specializzato in cremazioni), per la costruzione di un impianto crematorio per animali domestici in via Dogana Po, all’interno del polo logistico di Castel San Giovanni.
Il consiglio comunale, però, si oppone: “Scriverò alla Regione per manifestare tutto il mio dissenso – ha dichiarato la sindaca Valentina Stragliati –, contando anche sul supporto di tutte le minoranze. Trovo assurdo che un comune non abbia alcuna voce in capitolo su un impianto che impatta sul proprio territorio”. La battaglia è appena iniziata.