Per pochi voti poteva cambiare l’esito delle elezioni in Liguria di ieri 28 ottobre 2024. Ha pesato sul risultato finale delle urne l’assenza di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi infatti è stato al centro di una lunga trattativa fra le forze del centrosinistra e i Cinque Stelle nella costruzione di una coalizione capace di tenere testa al neoeletto presidente della Regione Liguria Marco Bucci.

Il sindaco di Genova ha avuto la meglio sull’ex ministro del Lavoro per un pugno di voti. In un contesto di grande astensione da parte degli elettori liguri, la lista di Marco Bucci ha registrato il 48,8% dei consensi mentre Orlando è rimasto fermo al 47,3%. Una distanza minima, esigua, che poteva essere colmata dall’ipotetico 2% che avrebbe portato i voti di Italia Viva.

All’indomani dell’esito del voto in Liguria non mancano le polemiche sulla composizione della coalizione di centrosinistra all’interno della quale, denunciano gli esponenti di Italia Viva, mancano i moderati lasciando troppo spazio alla sinistra radicale e ai Cinque Stelle. Non poteva mancare il commento del fondatore di Italia Viva Matteo Renzi che dai social indica un solo vero sconfitto da queste elezioni: i diktat del leader pentastellato avrebbero portato il centrosinistra verso la sconfitta.

Quanto ha pesato l’assenza di Italia Viva dalle elezioni in Liguria

Oggi ha perso chi concepisce la politica come uno scontro personale” commenta Renzi riferendosi a Conte in un lungo post su X pubblicato nella serata di ieri appena è arrivata l’esito delle urne in Liguria. L’ex presidente del Consiglio punta il dito contro il leader pentastellato incolpandolo della sconfitta per una decina di migliaia di voti del centrosinistra.

Lo stesso Conte, stando alla versione del fondatore di Italia Viva, si è battuto affinché il partito moderato fosse estromesso dal campo largo in Liguria. Una doppia sconfitta se si pensa che il M5s che ha dettato le alleanze ha perso almeno cinque punti percentuali rispetto alle elezioni regionali del 2020.

Una situazione, quella ligure, che deve suonare come un monito in vista dei due importanti appuntamenti del prossimo mese in Emilia-Romagna e in Umbria il prossimo 17 e 18 novembre: “Senza il centro, non si vince” ha ribadito il leader di Italia Viva riferendosi nel lungo post alle elezioni in Basilicata dove sono stati posti altrettanti veti sulla presenza dei moderati che hanno portato a un secondo mandato del presidente Vito Bardi.

La senatrice di Italia Viva Fregolent a Tag24: “La sinistra radicale non ne indovina una dal 2015”

L’inizio della sconfitta del centrosinistra è stato accettare i diktat di Giuseppe Conte, spiega la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent parlando in esclusiva a Tag24. “Dal 2015 quando la sinistra radicale ha dichiarato guerra al Pd di Renzi e contro Italia Viva oggi che non ne indovina una” continua la senatrice “prima ha fatto perdere Paita nel 2015 consegnando la vittoria a Toti, oggi avendo dato un diktat a Italia Viva a loro avviso considerati irrilevanti ha consegnato la regione a Bucci“.

Un vero e proprio accanimento quello delle forze della sinistra radicale e dei Cinque Stelle contro l’ex presidente del Consiglio. Nove anni fa, l’ex dem Raffaella Paita ha ottenuto il 27,85% contro il 34,5% dell’allora forzista Toti. All’epoca non si parlava ancora di Campo Largo e il M5s ha corso da solo portando avanti la candidatura di Alice Salvatore, capace di portare a casa il 24,8% dei consensi.

E la sinistra più radicale? All’epoca ben cinque liste hanno corso senza un’intesa e separate raccogliendo nel complesso il 12% dei consensi. Come oggi, quella percentuale sarebbe potuta essere decisiva.

Ora ci deve essere una profonda riflessione: se si dice che in Liguria c’è un amichettismo che va sconfitto e non si fa nulla per sconfiggerlo poi l’elettorato non ti crede più” avverte Fregolent in relazione al diktat dei 5scosì come se tu parli di problematiche della tenuta democratica del Paese e poi non accetti l’aiuto di tutti sarai considerato irrilevante o quanto meno non credibile“.

Quale lezione deve trarre il centrosinistra dall’esito elettorale di ieri? “Bisogna capire che un centro moderato è necessario anche a sinistra – perché la lista di Orlando era troppo a sinistra – e i moderati non si sono sentiti rappresentati quindi nella migliore delle ipotesi non sono andati a votare o hanno scelto una lista civica come quella di Bucci” spiega la senatrice a Tag24.

Le elezioni in Emilia-Romagna e Umbria del 17 e 18 novembre

Archiviato il capitolo Liguria, ora testa alle prossime due tornate elettorali: l’Umbria e l’Emilia Romagna dove si voterà il 17 e il 18 di novembre. Italia Viva si è espressa a favore della candidatura della sindaca di Assisi Stefania Proietti con esponenti nella lista senza simbolo. Una situazione non troppo dissimile da quella in Emilia Romagna, storico fortino del centrosinistra dove la sconfitta non è neanche lontanamente contemplata.

De Pascale ha lottato perché Italia Viva ci fosse alle regionali in Emilia Romagna, noi ci siamo con la lista civica del candidato presidente e daremo il nostro contributo” spiega Fregolent. “Anche in Umbria siamo nella coalizione di centrosinistra e anche lì il buonsenso ha vinto“.

Già lo scorso 14 ottobre, in un’esclusiva a Tag24, la senatrice di Italia Viva aveva avvertito in merito ai diktat dei Cinque Stelle sulle liste delle elezioni regionali.

L’esito delle elezioni il Liguria in cinque punti

  • Sconfitta per pochi voti: Marco Bucci ha vinto le elezioni regionali in Liguria con il 48,8% contro il 47,3% di Andrea Orlando. L’assenza di Italia Viva, che avrebbe portato circa il 2% dei voti, ha probabilmente contribuito alla sconfitta del centrosinistra.
  • Critiche interne nel centrosinistra: Esponenti di Italia Viva accusano il centrosinistra di aver lasciato troppo spazio alla sinistra radicale e ai Cinque Stelle, escludendo il contributo dei moderati, cosa che secondo loro ha penalizzato la coalizione.
  • Attacco di Renzi a Conte: Matteo Renzi ha incolpato Giuseppe Conte per l’esclusione di Italia Viva dall’alleanza in Liguria, criticando la visione politica del leader del M5S, ritenuta troppo divisiva e responsabile della sconfitta.
  • Prospettive per Emilia-Romagna e Umbria: Italia Viva sottolinea l’importanza di includere i moderati in vista delle prossime elezioni in Emilia-Romagna e Umbria, dove sarà presente con liste civiche a sostegno dei candidati di centrosinistra.
  • Riflessione sul futuro del centrosinistra: La senatrice Silvia Fregolent di Italia Viva richiama il centrosinistra alla necessità di rappresentare anche i moderati, altrimenti il rischio è di perdere ulteriormente consensi e credibilità.