Lotito e lo stadio Flaminio, un cruccio e un chiodo fisso. Più che altro un progetto che ha a cuore e che non mollerà mai, almeno fino a quando non ci metterà piede con la sua Lazio. E’ questo il suo più grande sogno, ovvero dare “una casa ai tifosi della Lazio” e questa casa avranno. E’ la promessa che fa il patron laziale, anche se difficilmente è un uomo che si mette a fare promesse, ma su questo progetto ci sta mettendo anima e cuore.
E’ quanto sta garantendo lo stesso proprietario della Lazio e l’ha fatto a margine dell’Assemblea della Figc a via Allegri dopo che c’è stata una prima riunione e quasi un nulla di fatto, ma si sta lavorando per trovare una giusta sinergia che accontenti tutti, ma non è facile. E’ una battaglia e alla fine conviene a tutti trovare un accordo.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito prova a spiegare la situazione, ma a lui preme più che altro andare avanti sulla fattibilità dello Stadio Flaminio, per dare una casa ai laziali, ma, dice lui, anche per permettere alla Capitale di ristrutturare un monumento importante e allo stesso tempo di dare qualcosa in più a un quartiere tra i più belli della città. E su questo aspetto ci punta tanto, anche perché ci sono comitati di quartieri che non vedono di buon occhio quello che vorrebbe fare il presidente della Lazio, ma lui assicura che quanto vorrebbe realizzare è qualcosa che renderà ancora più bello la stessa zona.
Lotito entusiasta non molla: “Sarà uno stadio per 50.000 spettatori”
Claudio Lotito non molla e va avanti nelle sue idee e nei suoi progetti. E’ un fiume in piena ed è soprattutto in buona, e non potrebbe essere altrimenti visto che la “sua” Lazio, non considerata e quasi presa in giro durante l’estate, sta stupendo tutti, quindi sorride ed è affabile, e soprattutto parla di cose di cui spesso dice poco. Ed è sullo stadio Flaminio e sui progetti futuri che si sta concentrando maggiormente.
“Lo stadio? Stiamo lavorando anche e soprattutto per quello – assicura il presidente della Lazio Lotito ai microfoni di Thomas Cardinali di Tag24 -, a metà novembre ci sarà lo studio di pre-fattibilità. Guardate quanti fronti abbiamo aperti. Abbiamo finito il centro sportivo, la prossima settimana inizieremo i lavori dell’academy: ci sarà una scuola, uno studentato, la foresteria per i ragazzi. Quindi “coltiveremo” i bambini dalla scuola calcio, fino a tutti i settori giovanili. Poi ci sarà la chiesa. Per me è fondamentale, perché io voglio educare i giovani ai valori cristiani”.
I suoi discorsi sono molto profondi, forse mai come questa volta tenta di far capire che il suo progetto non è tanto e solo per Claudio Lotito, ma per le generazioni che ci sono e che verranno: “I valori del calcio sono il rispetto dell’essere umano, il merito, l’umiltà, la dedizione, il rapporto con gli altri. Il calcio deve stare al servizio della gente, non al servizio di Claudio Lotito. Io sono il proprietario dal punto di vista civilistico, perché proprietario della società”.
Entusiasta Lotito che parla da “missionario”: “Portare gioia a chi soffre e superare le difficoltà quotidiane”
Il presidente della Lazio Lotito si fa serio e quasi si mette a parlare da missionario, anche perché cerca di spiegare che tutto quello che sta facendo lo fa per lasciare qualcosa e tramandare: “Ho realizzato la fondazione appositamente, la quale sta lavorando nelle carceri, negli ospedali, da tutte le parti, perché ritengo che il calcio abbia proprio questo potere mediale, questa grossa capacità di coinvolgere le persone”.
“A tempo delle Olimpiadi si fermavano le guerre – spiega il patron della Lazio -, perché il calcio, lo sport era il bene supremo, al di sopra dell’interesse politico, interesse materiale, economico. Dobbiamo essere utili alla società e soprattutto riportare il sorriso nelle persone che sono meno fortunate e che tutti i giorni soffrono per motivi vari“