Sei un pianista famoso, che ha vinto tantissimi premi per le migliori colonne sonore di film importanti, immagina di rifugiarti in un luogo isolato per ritrovare l’ispirazione.

Un cottage sulla scogliera, a Tremor, nord della Spagna. Il rumore delle onde e il vento che ulula. Sembra il luogo perfetto per ritrovare la serenità, ma per Alex de la Fuente si rivelerà un incubo.

“Ultima notte a Tremor” è un thriller psicologico che ti trasporterà in un’atmosfera cupa e misteriosa e, io che l’ho visto, posso dirti che è imperdibile. Ma la cittadina di Tremor esiste davvero? Dov’è stata girata la serie? Perché è un must watch? Entriamo nei dettagli di questi personaggi complessi e dell’atmosfera da brividi.

Tremor esiste davvero? Ecco la verità

No, Tremor non esiste davvero. Questa serie è basata sul romanzo di Mikel Santiago e diretta dal maestro del suspense Oriol Paulo.

Il romanzo parla di un pianista di successo, Peter Harper, che cerca ispirazione proprio a Tremor, che nel libro si trova in Irlanda.

Ma un fulmine improvviso sconvolge la sua vita, innescando una catena di eventi inquietanti che lo porteranno a dubitare della realtà stessa. Non è una serie spaventosa, ma misteriosa.

Dov’è stata girata la serie?

La serie è stata girata a Puerto de Vega, una cittadina asturiana vicino alla Galizia. “Mi sono completamente innamorato di questo posto“, dice Javier, l’attore protagonista, “ha mare, montagne… È un posto dove tutta la squadra è stata estremamente felice durante le riprese“.

Le Asturie sono una regione nel nord della Spagna, situata sulla costa dell’Oceano Atlantico, precisamente sulla costa della Baia di Biscaglia. Famosa per i paesaggi mozzafiato, che includono montagne, valli verdi e spiagge sabbiose, questa zona della Spagna è un sogno.

La capitale è Oviedo, mentre Gijón è una delle città più grandi e importanti. Un altro luogo iconico della serie è il faro che domina il paesaggio. Per vederlo dal vivo, bisogna recarsi al Faro di Cabo Busto, un luogo che lascia senza fiato per la sua bellezza selvaggia. È qui che Álex trova rifugio con i suoi figli, circondato da panorami mozzafiato.

Le feste del Tremor che compaiono dal sesto episodio in poi, con la loro sfilata, la loro mascherata, il mercato, le teste grandi, sono le vere feste di Puerto de Vega, le feste di Telayas. Anche se in questo caso sono state girate nel mese di aprile, in realtà si celebrano dal 7 al 10 settembre.

La serie riesce quasi a farci toccare quei posti, grazie al verde intenso della natura e all’azzurro del mare. Le scogliere occupano la maggior parte delle inquadrature e molte volte lasciano lo spettatore senza fiato.

Come quando viene inquadrata la spiaggia di Pormenande, dove Álex e Judy si svegliano e dove chiunque vorrebbe svegliarsi un giorno, o la spiaggia di Barayo, una delle più belle delle Asturie e dove si trovano le grotte che Bruno e Bea, i figli di Alex, esplorano.

Ecco il trailer pubblicato dal canale YouTube MovieDigger:

Perché Ultima Notte a Tremor è una serie imperdibile

Se vi aspettate una serie spaventosa, vi sbagliate. Ultima Notte a Tremor è misteriosa, non spaventosa. Tratta temi che difficilmente vengono trattati, anzi che spesso vengono sottovalutati, come la salute mentale.

La serie esplora il lato razionale del “dono” che affligge Alex ( e sua madre prima di lui), ma anche il lato “irrazionale”, quello che fa credere al protagonista di avere realmente visioni del futuro.

Questa mini-serie mi ha permesso un’immersione totale nell’atmosfera cupa e complessa della sua storia, del suo paesaggio e dei suoi personaggi, profondamente sfaccettati. Ogni scena ha contribuito a un crescendo di sospetto e paranoia, e mi ha coinvolta sin dal primo istante, in un’esperienza avvolgente e senza vie di fuga.

Dal punto di vista visivo, la fotografia è magistrale. Ho potuto godere dei paesaggi del nord della Spagna, che con i loro toni freddi e isolati hanno enfatizzato la solitudine e la tensione. Ogni episodio ha la qualità di un racconto cinematografico, con una sequenza narrativa attentamente programmata che aggiunge strati all’atmosfera e accresce la sensazione di reclusione e isolamento.

Il cast è uno degli elementi più forti della serie: Javier Rey si distingue perché ci regala performance intensa, capace di mettere a nudo la vulnerabilità emotiva del suo personaggio. Al suo fianco, Ana Polvorosa, splendida co-protagonista, mentre Pilar Castro e Willy Toledo arricchiscono il mistero e tengono alta la tensione grazie alla loro presenza scenica.

In conclusione

In conclusione posso affermare che questa serie è imperdibile non solo perché è un capolavoro, un thriller psicologico complesso e profondo, ma perché ci fa riflettere sui limiti delle nostre percezioni: è realtà o è malattia mentale? Come dimostra la serie, la linea è sottile.

Il regista riesce magistralmente a costruire una trama intricata, che va a fondo a traumi e storie complesse del passato. Sono riuscita a vivere con Alex le sue ferite emotive, profonde ed enigmatiche. Le stesse ferite che ha vissuto Judie. La suspense, inoltre, dura fino all’ultimo momento, e permette allo spettatore di scoprire piano, piano, lo svolgersi degli eventi.

Il cast e i paesaggi, infine, sono superlativi, riescono a far battere il cuore e permettono di empatizzare fortemente con i personaggi.

IMDb, inoltre, ha dato un punteggio di 6,3 su 10 alla serie, con popolarità di 440.