“Il Movimento non c’è più, è evaporato e rivendico il diritto all’estinzione”.

Con queste parole il fondatore e garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo rivendica il suo diritto a sancire la fine della sua creatura politica, la fine di quella visione che voleva ‘ribaltare il Parlamento come un calzino’ e che invece è finita – secondo lui – con il farsi ribaltare.

Ha atteso 48 ore, Beppe Grillo, per rispondere alla ‘lettera di licenziamento’ recapitatagli giovedì scorso dal Presidente M5s, Giuseppe Conte, ma il suo videomessaggio pubblicato nel pomeriggio di oggi – sabato 26 ottobre 2024 – sul suo blog è una sentenza senza appello e una decisa spinta sull’acceleratore di una scissione che sembra essere già avvenuta e che la Costituente in programma dal 24 al 26 novembre dovrà solo ‘vidimare e bollare’.

Un messaggio all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, Grillo non cita mai, ma a cui si riferisce come il ‘Mago di Oz’ per esortarlo a fondare un proprio partito, perché il Movimento 5 Stelle non glielo lascerà, piuttosto lo ‘estingue’.

Beppe Grillo rivendica il diritto all’estinzione del M5s

Alea iacta est. Il dado è tratto, la scissione non solo non è più evitabile, ma sembra addirittura già in corso, la domanda adesso è solo una: sopravviverà il Movimento 5 Stelle alla lotta al vertice tra Garante e Presidente?  La Costituente sancirà la fine del M5s come lo conosciamo e la nascita di un nuovo soggetto politico guidato dall’ex presidente del Consiglio? Forse i partiti potrebbero essere addirittura due, chissà.

Ma veniamo ai fatti di oggi che poi si intrecciano a doppio filo a quelli dei giorni scorsi.

Il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha postato un durissimo video in cui sembra sancire la fine del Movimento 5 Stelle ‘evaporatoe rivendica il diritto in quanto creatore di ‘estinguerlo’, perché non è più la sua creatura.

“Rivendico il mio diritto all’estinzione del movimento”,

dichiara Grillo nel video postato sul suo blog.

“Io accampo questo diritto all’estinzione perché non c’è più. Lo sappiamo tutti, il movimento non c’è più è evaporato.”

Continua lapidario con una frase che potrebbe sembrare una sentenza definitiva, salvo poi aggiungere:

“Però anche il mare evapora e magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d’aria, in un ciclone.”

E qui arriviamo a quello che sembrerebbe il lancio ufficiale della scissione: con Conte il Movimento 5Stelle è evaporato, ma in natura nulla si crea e nulla si distrugge e dall’evaporazione potrebbe nascere un ‘uragano’ un movimento più forte e più potente in grado di spazzate il ‘passato e il trapassato’ che avanza, per utilizzare le sue parole.

Grillo parla di ‘movimento compostabile’ e non biodegradabile per evidenziare che all’interno del M5s permangono nuclei della rivoluzione originaria che possono essere trasformati in qualcosa di migliore e di utile. Insomma anche un appello ad unire le forze e tornare alle origini a tutti gli iscritti e ai nostalgici del movimento della prima ora.

Poi la sfida al Giuseppe Conte: “Fondi un suo partito”

Nel video postato sul suo blog, Beppe Grillo, fa anche un’altra cosa, invita apertamente il presidente Giuseppe Conte, a fondare il suo partito e gli suggerisce anche un possibile nome ‘Il mago di Oz e i 22 mandati’, riprendendo la questione del limite dei due mandati che insieme al simbolo è alla base della frattura tra Garante e Presidente, tra grillini e contiani.

“Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati può arrivare all’8% e poi magari se va da Fassino e si fa fare una profezia può arrivare anche al 15%.”

Afferma Grillo lanciando un chiaro messaggio al leader M5s.

I poteri e la strategia del Garante: è la fine del M5s?

Ma davvero il Garante per Statuto ha il potere di ‘estinguere’ il Movimento? Bisognerà attendere i prossimi giorni per capire se quella di Grillo è una strategia in vista della Costituente che vorrebbe ridimensionare, o, addirittura eliminare la sua figura, o se lo Statuto conferisce davvero al Garante un potere così ampio, tale addirittura da poter decidere la fine del Movimento stesso e soprattutto se alla fine Grillo deciderà di esercitarlo.

Secondo fonti del Movimento M5s, raggiunte da Tag24.it, lo statuto non gli darebbe questo potere. È anche vero, però, che il Garante avrebbe il diritto di interpretazione autentica di tutte le norme dello Statuto ed è quindi difficile stabilire se quella di Beppe Grillo sia solo una strategia o se la minaccia rispecchi effettivamente le sue intenzioni.

Intanto nel Movimento 5 Stelle sono in pochi a voler commentare l’ultimo video di Grillo. In un lungo post su Facebook la deputata Vittoria Baldino ha scritto.

“Beppe ci sta dicendo che se il M5S cambia pelle preferisce vederlo morto perché non lo riconosce più come la sua creatura. Beppe è stato senza dubbio un visionario, oggi però temo che le sue azioni siano animate più dal rancore che dalla razionalità.”

Scrive la deputata M5S che conclude:

“Abbiamo cambiato in meglio la politica, ne sono convinta. Possiamo continuare a contagiarla di buone idee e buoni principi”.

Anche la presidente della Commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia risponde al Garante sui social:

“Lascia che si completi la Costituente, che è un vero esercizio di democrazia dal basso e qualunque cosa si delibererà la vivremo con la dignità di chi matura senza cambiare natura e sostanza. Ci tenevo a dire essenzialmente una cosa: non è evaporato un bel niente, noi del MoVimento 5 Stelle ci siamo, eccome, siamo vivi e vegeti. E lottiamo ogni giorno come tu ci avevi insegnato”.

Il conflitto Grillo-Conte: dal pranzo post europee al ‘licenziamento’

Era una calda giornata di metà giugno, quando nel corso di un pranzo su una delle più belle terrazze romane, si posero le basi dello scontro aperto tra il presidente M5s Giuseppe Conte e il garante, nonché padre fondatore, Beppe Grillo.

Una trasferta romana per Grillo all’indomani della debacle Cinquestelle alle Elezioni Europee che si erano tenute pochi giorni prima, l’8 e il 9 giugno. Elezioni in cui “aveva preso più voti Berlusconi da morto che Giuseppe Conte da vivo” aveva chiosato Grillo riferendosi ai risultati raggiunti Forza Italia alla tornata elettorale europea con il nome ‘Berlusconi’ sul simbolo.

Una chiosa che non piacque al presidente Conte anche se non lo diede a vedere immediatamente. A quel pranzo, però, si cominciò a parlare per la prima volta di Costituente, eliminazione del limite dei due mandati e di simbolo.

Fu a quel pranzo che forse si posero le basi per la trasformazione in guerra aperta di una guerriglia sotterranea combattuta da tempo dai due leader pentastellati, preludio di un’estate di botta e risposta a distanza culminata in un autunno rovente con il Garante che richiama ai valori fondanti del Movimento e il Presidente che invita ad evolversi e a guardare avanti.

Un infinito botta e risposta a distanza che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare il punto più alto con l’annuncio di Conte di non rinnovare il contratto per la gestione della comunicazione al Garante arrivato giovedì e il j’accuse di Grillo di oggi, sabato 26 ottobre.

Il M5s verso la scissione? La crisi in cinque punti

  • Scontro tra Grillo e Conte: Beppe Grillo dichiara “evaporato” il Movimento 5 Stelle e rivendica il diritto come Garante di chiederne l’estinzione.
  • La sfida a Conte: Nel video postato sul suo blog Grillo esorta Conte a fondare un proprio partito, e di chiamarlo “Il Mago di Oz e i 22 mandati”.
  • Reazioni degli esponenti: Membri del M5S, come le deputate Vittoria Baldino e la senatrice Barbara Floridia, difendono il Movimento e dissentono con l’idea che sia “evaporato”.
  • Costituente alle porte: La Costituente in programma dal 24 al 26 novembre sarà cruciale per decidere il futuro del M5S, soprattutto in merito a limite dei mandati e ruoli di leadership.
  • Futuro in bilico: Le parole di Beppe Grillo acuiscono lo scontro sull’identità del M5S e soprattutto aprono la strada a una ormai inevitabile scissione dalla quale potrebbero emergere nuovi soggetti politici.