L’attacco che il governo di Israele aveva promesso contro l’Iran è arrivato nella notte tra ieri e oggi 26 ottobre 2024. Tel Aviv non si vuole fermare e sembra ora dichiarare guerra all’altra grande potenza regionale del Medio Oriente. Alle prime luci del mattino, le Israeli Defence Forces hanno colpito diversi obiettivi militari non troppo distanti da Teheran.

Secondo quanto riportato dalla Cnn e dai quotidiani locali, Israele avrebbe sferrato attacchi precisi contro basi dell’esercito iraniano. Al momento non è possibile fare un bilancio delle vittime dei missili lanciati nella provincia di Teheran.

Il motivo di questo attacco è legato agli attacchi portati avanti dall’Iran nei confronti di Israele negli scorsi mesi dopo l’ingresso in Libano delle truppe di Tel Aviv. Bisogna tornare allo scorso 1 ottobre per ricostruire l’escalation di tensione che nella mattinata di oggi potrebbe aver portato a una nuova fase della guerra in Medio Oriente.

Perché Israele attacca l’Iran?

Le tensioni tra Teheran e Tel Aviv sono sempre state molto alte dal 1979 quando l’ayatollah Khomeyni prese il potere deponendo lo scià. Negli ultimi quarant’anni l’Iran ha sempre cercato di destabilizzare Israele anche finanziando la nascita del gruppo armato sciita libanese Hezbollah e fornendo supporto agli oppositori dello Stato ebraico.

Con l’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 i rapporti tra Iran e Israele sono ulteriormente peggiorati. Hezbollah ha sferrato nuovi attacchi nel nord del Libano e Teheran ha espresso la propria soddisfazione per l’attentato di un anno fa. Tuttavia fino a sei mesi fa non c’è mai stato nessun vero attacco diretto all’Iran e alle sue istituzioni. Il primo aprile 2024 il consolato iraniano di Damasco, in Siria, viene colpito da un attacco israeliano: nel bombardamento ha perso la vita il generale della Repubblica islamica Zahed e il suo vice.

Teheran non perde tempo e passa al contrattacco. Il 13 aprile l’Iran risponde con il lancio di missili balistici e droni contro Israele, tuttavia l’attacco viene intercettato dal sistema di difesa Iron Dome e non si registrano danni. Stessa sorte tocca alla risposta israeliana di qualche giorno dopo.

Bisognerà attendere l’estate 2024 per vedere un nuovo attacco sul territorio iraniano da parte di Israele, questa volta nella capitale Teheran. Il 31 luglio un drone distrugge un edificio che ospitava il capo politico di Hamas Haniyeh uccidendolo. L’esponente del gruppo armato palestinese si era recato in Iran per assistere alla cerimonia di insediamento del presidente Pezeshkian.

Il 27 settembre Israele ha eliminato il capo di Hezbollah Nasrallah, legato all’Iran, ed ha iniziato un’operazione militare in Libano percepita da Teheran come una vera e propria invasione. Qualche giorno dopo, il 1 ottobre, la Repubblica Islamica ha lanciato 200 missili verso Israele senza provocare danni – grazie all’intervento dell’Iron Dome – e ha avvertito Israele di non rispondere all’attacco.

La recente morte del leader di Hamas Sinwar e l’uccisione del successore di Nasrallah Saffiedine hanno ulteriormente aumentato le tensioni tra Tel Aviv e Teheran. L’attacco di oggi è frutto di questa lunga serie di eventi che inizia il 1 aprile.

L’Iran potrebbe rispondere agli attacchi

La rappresaglia israeliana di oggi potrebbe portare a un nuovo fronte del conflitto in Medio Oriente scoppiato con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L’Iran ha subito precisato che non ci sono stati danni importanti alle strutture militari e alle raffinerie, principali obiettivi dello Stato Ebraico. Tel Aviv dal canto suo ha precisato che i missili sono riusciti a fare i danni sperati. Nel corso della mattinata di oggi è emerso che l’attacco è stato votato all’unanimità dal Parlamento israeliano.

Il governo di Teheran ha disposto fino a domani 27 ottobre la chiusura dello spazio aereo per poi riaprirlo dopo poche ore. La vicina Siria teme che possano esserci nuovi bombardamenti nelle prossime ore. Timore, quelli di Damasco, condivisi anche dall’Iraq che ha chiuso il suo spazio aereo.

Oman e Arabia Saudita hanno condannato l’attacco israeliano mentre Washington lo ha giustificato ribadendo il diritto di Tel Aviv a difendersi. La Casa Bianca ha definito l’attacco moderato ed ha esortato l’Iran a non rispondere. Secondo fonti arabe, Mosca – alleato storico dell’Iran – avrebbe anticipato a Teheran l’attacco israeliano riuscendo a evitare un esito più catastrofico.

Per ora, secondo diversi analisti, è improbabile una reazione seria e immediata da parte dell’Iran. Tenendo conto dei precedenti contrattacchi sferrati dal 1 aprile, una risposta potrebbe arrivare nel giro dei prossimi cinque o dieci giorni. Resta difficile pensare che Teheran lancerà missili contro Israele visti i recenti fallimenti a causa del sistema di difesa ‘Iron Dome‘.

La lunga storia delle tensioni tra Iran e Israele dal 1979 a oggi

Fino al 1979 Reza Pahlavi considerava Tel Aviv un prezioso alleato. In seguito alla rivoluzione portata avanti dall’ayatollah Khomeyni Israele è diventato il principale nemico dell’Iran nella regione mediorientale. I primi attriti si sono registrati nel 1982 durante le missioni militari israeliane in Libano quando l’Iran ha finanziato la nascita di Hezbollah, un gruppo paramilitare sciita che negli anni successivi avrebbe attaccato le truppe di Tel Aviv.

Negli anni 2000 si scopre che l’Iran ha un programma per arricchire l’uranio e questo suscita il timore per la possibile costruzione di un ordigno nucleare. Sebbene Teheran abbia negato queste intenzioni, Israele non demorde e chiede un’azione contro l’Iran.

Lo scorso decennio è ricco di contrasti tra Teheran e Tel Aviv per l’accordo sul nucleare e i crescenti conflitti a nord di Israele. Nel 2012 lo scienziato iraniano che si occupava di nucleare Ahmadi-Roshan viene ucciso e un funzionario iraniano ha accusato Israele. A inasprire i rapporti ci sono anche le morti del generale Qassem Soleimani – accolta con favore da Tel Aviv – e di Mohsen Fakhrizadeh, mente di un programma iraniano per sviluppare la capacità di armi nucleari da parte israeliana.

Infine nel 2022 il presidente degli Usa Biden e l’allora premier israeliano Yair Lapid hanno firmato un impegno congiunto per negare all’Iran le armi nucleari.

Riassunto dell’attacco israeliano in Iran in tre punti

  • Attacco di Israele all’Iran: Tra il 25 e il 26 ottobre 2024, Israele ha sferrato attacchi contro obiettivi militari in Iran per rispondere a crescenti tensioni e offese da parte di Teheran contro Israele.
  • Escalation di tensione: Le relazioni tra Israele e Iran non sono mai state distese dagli anni ’80 dello scorso secolo. Teheran ha semprw sostenuto gruppi come Hezbollah per destabilizzare Tel Aviv. Le operazioni militari dell’Idf in Libano e gli attacchi contro figure chiave di Hamas e Hezbollah hanno portato a continue escalation di tensione.
  • Risposta dell’Iran e reazioni internazionali: Ora Israele parla di danni significativi dopo l’attacco sferrato nella notte ma l’Iran ha indicato che non ci sono stati effetti devastanti. La reazione di Teheran ora è incerta.