Coma Cose tornano oggi, venerdì 25 ottobre, in radio con un nuovo singolo intitolato “Posti vuoti” inedito, pubblicato a meno di un mese dal loro matrimonio.

Il brano si apre con un’introduzione strumentale del basso, suonato da Michelangelo produttore del brano, che è in grado di far immergere fin da subito l’ascoltatore nel clima autunnale del singolo che si sviluppa intorno alle tematiche della malinconia.

“Posti vuoti” Coma Cose: il testo del nuovo singolo

Il nuovo singolo arriva dopo il grande successo di “Malavita”, brano che la scorsa estate ha collezionato record su record . Ecco il testo di “Posti vuoti” dei Coma Cose:

Posti vuoti
Posti vuoti

Come un fiore di loto
Che galleggia nel fuoco
Fuori c’è maremoto
Ti scrivo da remoto
Dove siamo finiti
Se non siamo appassiti
E non passi da qui
Ti troverò

In un giardino
Di una scuola
Ad agosto
D’inverno al mare
In un chiosco
Fa buio presto
Ma non esco
Non esco
E se esco
Mi perdo nei

Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Anche se la mia voce la spreco
Non torni da me come l’eco dei
Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Dentro siamo
Posti vuoti

Ed ho fame di te
Alla fine mi freno
Sarà colpa del vuoto
Se ho lo stomaco pieno
Sto lontano dai gossip
Poi però vedo i mostri
Se per caso mi ghosti
Ti cercherò

Dentro ad un cinema
Deserto
Ad agosto
D’inverno al mare
In un chiosco
Fa buio presto
Ma non esco
Non esco
E se esco
Mi perdo nei

Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Anche se la mia voce la spreco
Non torni da me come l’eco dei
Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Dentro siamo
Posti vuoti

L’ultima foglia sul ramo
Non è quella più resistente
Le fa solo paura cadere
E sentirsi più sola del niente
Dentro ai

Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Anche se la mia voce la spreco
Non torni da me come l’eco dei
Posti vuoti
E ti vengo a cercare nei
Posti vuoti
E ti provo a chiamare nei
Posti vuoti
Dentro siamo
Posti vuoti

In attesa di una verità

Il significato

“Posti vuoti” attraversa la sensazione di vuoto che nasce dopo una perdita o una difficile separazione. Il testo è infatti ricco di immagini poetiche ma anche malinconiche, che contraddistingue lo stile del duo. In questo modo, i cantanti riescono a trasmettere all’ascoltatore il dolore del protagonista, intrappolato nella ricerca di qualcuno o qualcosa che però non c’è più.

Il senso di smarrimento e confusione si sottolinea poi dalla ripetizione incessante, nel ritornello di “Posti vuoti“, creando un senso di disorientamento. Questi “posti vuoti” di cui si parla nella canzone potrebbero infatti benissimo essere spazi fisici ma soprattutto spazi simbolici dove l’assenza di una persona si fa sentire.

Ripetendo più volte l’immagine si vuole, in un certo senso rafforzare l’idea di un’assenza incolmabile, che con il tempo fa parte della realtà quotidiana sempre più difficile da lasciar andare.

Com’è nato il brano

 Poco prima dell’uscita di “Posti vuoti” i Coma Cose hanno spiegato com’è nato il brano. Il duo ha infatti svelato i significati nascosti nel pezzo e cosa li ha spinti a creare un brano di questo genere e con questo messaggio.

“Un milione di cose da fare, da vedere, da provare. Un milione di pareri, di commenti, di pensieri ma quanto resta di noi? Spesso siamo così presi dalla nostra routine che non apprezziamo gli imprevisti, ci dimentichiamo del perché abbiamo iniziato un percorso e cosa vogliamo veramente? Tutto questo ha un nome: alienazione che arriva a convergere nel niente. Forse bisognerebbe affidarsi maggiormente agli altri, a qualcuno con cui stiamo bene, una compagna/o, un amica/o, un parente, ma a volte a complicare le cose ci si mette la lontananza, la mancanza, la paura che provoca la solitudine quando ci costringe a fare i conti con la nostra coscienza”.

Ecco poi che il duo di cantanti uniti nella musica come nella vita privata sottolinea che: “Forse è proprio questo l’errore, spesso ci si sente vuoti perché non ci si accorge che l’assenza è allo stesso tempo pena e cura perché sottende l’attesa in ogni caso di qualcosa di Vero”.