È dolorosa “L’Amica Geniale“, la serie tv tratta dalla saga di libri omonimi della scrittrice Elena Ferrante e in arrivo su Rai1 con la quarta stagione dall’11 novembre. È la storia passata, ma sempre attuale del “crescere in una situazione difficile“, con mezzi e possibilità limitate. Solo la propria forza di volontà fa da discrimine fra chi “muore” e chi “sopravvive” al vortice di violenza tipico dei quartieri di periferia.

L’ambientazione – come sempre – è il rione Luzzati, quartiere della Napoli Est, dove si intreccia, sin dalla prima stagione, la vita delle due protagoniste, Elena “Lenù” Greco e Raffaella “Lila” Cerullo, ormai cresciute.

L’ultimo capitolo è “Storia di una bambina perduta”, presentato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma (in corso dal 16 al 27 ottobre 2024) dalla regista Laura Bispuri e dal creatore Saverio Costanzo. Con loro le due protagoniste del film, Alba Rohrwacher e Irene Maiorino, volti rispettivamente di Lenù e Lila da adulte, e Fabrizio Gifuni nei panni di Nino Sarratore.

Sessant’anni di avvenimenti, incomprensioni, litigi, soprusi, ma anche riconciliazioni, rinascite e rivincite si chiuderanno nell’ultima, quarta stagione de “L’amica Geniale“. Cosa possiamo aspettarci dai 10 episodi lo raccontano proprio i membri del cast alla conferenza stampa di oggi, 25 ottobre 2024.

“L’amica Geniale”, alla Festa del Cinema di Roma la quarta stagione “Storia della bambina perduta”

Il conto alla rovescia è ufficialmente scattato. Il prossimo 11 novembre 2024 è la data rossa per l’uscita dei 10 episodi della quarta e ultima stagione deL’Amica Geniale. Lila e Lenù tornano sul piccolo schermo, su Rai1, per raccontare “Storia della bambina perduta“, capitolo finale della saga di omonimi volumi della scrittrice Elena Ferrante.

Ma “L’Amica Geniale – Storia della bambina perduta” è molto più della semplice conclusione della fortunatissima serie tv. È un cerchio che si chiude. È una crescita. Un cambiamento che investe le due protagoniste e, con loro, la città stessa: Napoli.

Stavolta, troviamo Lenù e Lila cresciute, ormai donne e mamme, con carriere alle spalle e con addosso il peso di tutto il loro passato. A dare loro il volto, rispettivamente, Alba Rohrwacher e Irene Maiorino. Entrambe presenti oggi, 25 ottobre 2024, alla conferenza stampa per la presentazione della serie tv alla Festa del Cinema di Roma, alla sua 19esima edizione.

L’Amica Geniale – Storia della bambina perduta” si apre, però, con alcune novità. Oltre all’ovvio recast delle protagoniste – Alba Rohrwacher e Irene Maiorino succedute a Gaia Girace e Margherita Mazzucco -, nuovo passaggio di timone alla regia. Da Daniele Luchetti, che ha diretto il terzo capitolo “Storia di chi fugge e di chi resta“, si arriva a Laura Bispuri. Al suo fianco lo storico Saverio Costanzo, già regista delle prime due stagioni.

New entry, Fabrizio Gifuni. L’attore romano interpreta il controverso (e decisamente odiato dal pubblico) Nino Sarratore, padre del figlio di Lila e grande amore di una Lenù giovane e immatura. A lasciargli il testimone Francesco Serpico.

Alba Rohrwacher è Lenù: quali novità nella nuova stagione?

Cosa aspettarsi quando si aspetta? Il titolo del celebre film di Kirk Jones capita a fagiolo per inquadrare l’apertura della quarta e ultima stagione della famosa serie tv “L’Amica Geniale – Storia della bambina perduta“.

L’arco di tempo delineato dallo show, già disponibile su HBO, va dagli anni ’80 ai primi 10 anni degli anni 2000. Dà avvio alla storia il ritorno a Napoli di Elena, ormai scrittrice affermata, con un matrimonio fallito e due figlie a carico. Un trasferimento amaro per la donna, che tanto ha fatto per riuscire a fuggire dal rione, ma necessario per seguire l’amore della sua giovinezza, riapparso nella sua vita: Nino Sarratore.

Ed è proprio Elena il personaggio che, forse, ha l’evoluzione più significativa. La Lenù di Alba Rohrwacher è un punto di rottura rispetto a quella della giovane Margherita Mazzucco? Per l’attrice 44enne la risposta è affermativa:

Dovevamo dare alla nuova Elena la possibilità di staccarsi dal personaggio che aveva raccontato Margherita, grazie a una scrittura che lo richiedeva perché l’età è diversa. È una donna adulta. E perché acquista consapevolezza, diventa sempre di più una donna indipendente

Un piccolo parallelismo è di dovere, quindi, quantomeno per riprendere le fila del discorso.

Nelle prime due stagioni abbiamo trovato una Lenù bambina e poi adolescente. Una ragazzina che si ritrova, suo malgrado, a nascere e crescere in un quartiere povero, degradato e violento della Napoli degli anni ’50.

Nella “sfortuna” la sua fortuna è quella di nutrire un profondo desiderio di rivalsa, che si traduce nella volontà di andare via dalla città. Tutto ciò, in effetti, si concretizza nella terza stagione, dove Lenù prosegue gli studi, approda a Firenze, si sposa e si costruisce una vita fra gli intellettuali fiorentini.

Un idillio finito male, visto che il matrimonio con Pietro naufraga e lei si ritrova con due bimbe a carico e una pseudo-carriera da accademica. Nella quarta stagione, quindi, Lenù decide di tornare alle sue origini e si trasferisce nell’appartamento al piano superiore rispetto a quello di Lila.

Dunque, ciò che ci aspettiamo da questa ultima stagione è principalmente una: la caduta definitiva del personaggio. Lenù riuscirà oppure no a uscire dal rione? Dove, per uscita, si intende tanto quella fisica, quanto, soprattutto, quella mentale. Perché nostra protagonista arranca fra la capacità di poterlo fare e la continua ricaduta nei vecchi schemi, frutto di un retaggio mentale e culturale, ormai, interiorizzato.

Irene Maiorino: “La mia Lila è frutto di un percorso solitario”

Più complessa, per certi versi, invece è Lila, interpretato da adulta da Irene Maiorino. Lei è l’emblema di chi (in apparenza e forse anche in sostanza) non riesce a uscire dal rione. Il suo personaggio rimane invischiato nel vortice del quartiere, così come i suoi figli.

Tuttavia, proprio lei sarà quella che più di Lenù riesce davvero a fuggire da quel posto, entrando nella logica della violenza e dei soprusi, diventandone vittima (ricordiamo il deperimento e gli abusi durante il lavoro in fabbrica), ma superandola e trovando la sua dimensione. Non per nulla diventerà la “boss del rione Luzzati“.

Per Irene Maiorino il ruolo è il risultato di un percorso fatto in solitudine. Mentre la collega, Alba Rohrwacher si è profondamente connessa con Margherita Mazzucco, Maiorino ha scelto di vivere la sua Lila da sola:

Avevo un rapporto con il personaggio Lila già molto impelagato, in qualche modo, anche per delle questioni mie personali. […] Però, insomma, ho riscoperto delle cose di me e le ho agganciate a me come attrice e alla Lila che avrei voluto. Sentivo doveroso fare questo processo.

Per l’attrice, quindi, è un processo doloroso quanto necessario per rendere al meglio il passaggio di testimone con Gaia Girace e la profondità del personaggio di cui prendeva le fattezze.

Fabrizio Gifuni racconta il suo Nino Sarratore

Lo abbiamo già detto: Nino Sarratore è forse il personaggio più odiato di tutta la serie “L’Amica Geniale” e lo diventa ancora di più in questa quarta stagione con “Storia della bambina perduta“. Un testimone non facile per l’attore Fabrizio Gifuni, che lo interpreta da adulto.

Perché Nino Sarratore è così odiato? La risposta risiede interamente nel suo carattere. Il personaggio è un buono apparente, che cela un malvagio interiore, superficiale e sfruttatore. La sua aura da intellettuale bravo ragazzo delle prime due stagioni, ovviamente, è funzionale all’innamoramento di Lenù, ancora giovane e acerba.

In conferenza stampa alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Fabrizio Gifuni racconta il suo Nino Sarratore.