In piazza Santi Apostoli, a Roma, si sono recati oggi 25 ottobre 2024 centinaia di manifestanti del settore della componentistica della filiera non metalmeccanica dell’automotive. Lo sciopero è durato per otto ore e il corteo di questa mattina è stato proclamato dalle tre principali sigle sindacali: Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
I sindacati hanno chiesto al governo di rispettare le promesse fatte ai lavoratori oggi in piazza in particolare gli impegni presi da Stellantis e l’inizio di un percorso di modernizzazione della filiera dell’automotive non meccanica. È stato chiesto che la transizione energetica non abbia effetti negativi sui lavoratori del settore.
In piazza c’erano il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e quello della Uil Pierpaolo Bombardieri. Presente anche una delegazione del Partito Democratico nella giornata di oggi, la deputata dem Gribaudo si è detta vicina ai lavoratori che oggi erano presenti in corteo. Il ministro dello sviluppo economico e del Made in Italy Adolfo Urso era invece presente all’evento di AssoVetro.
Sciopero nazionale dei lavoratori dell’automotive non meccanica a Roma oggi 25 ottobre 2024
Di automotive si parla anche nel corso dell’evento di AssoVetro al quale ha presieduto il ministro Urso. Il titolare del dicastero ha parlato del Libretto Verde sulla politica industriale italiana dicendo che si tratta di un documento che arriva dopo due anni di governo nel corso dei quali si è ragionato alla modifica del regolamento europeo:
La politica industriale ed energetica non si deve modificare al cambio dei governi
Nel settore delle auto, il ministro ha illustrato nell’ultimo Consiglio per la competitività a Bruxelles le Linee Guide un paper sull’automotive già mostrati ad altri governi europei. Nel foglio viene preso atto della realtà quindi dei problemi del mercato dei veicoli europei:
In questo documento chiediamo di anticipare all’inizio del prossimo anno l’esame della clausa di revisione sui veicoli leggeri e pesante. Non c’è tempo, non possiamo aspettare oltre
A dire che non c’è più tempo non sono solo i report stilati sotto il governo di Giorgia Meloni. Già i rapporti di Enrico Letta e quello sotto il governo Draghi hanno consegnato un quadro abbastanza preoccupante:
Chiediamo che ci siano risorse per incentivare gli europei ad acquistare auto sostenibili e per permettere all’industria europea di reggere la competitività degli altri attori.
La risposta dalla piazza a Urso: “Non si può più aspettare”
Non sono state prese bene le parole di Urso all’assemblea di AssoVetro per dilatare i tempi sulle decisioni sull’automotive. Il segretario della Fiom Michele De Palma ha spiegato alla stampa che il ministro deve prendere atto della realtà e che ormai non c’è più tempo da perdere chiedendo quanto prima un confronto a Palazzo Chigi:
Deve prendere atto della realtà, non è più il momento delle parole ma dei fatti. I fatti si fanno con i lavoratori, già con la manifestazione dei metalmeccanici abbiamo chiesto una convocazione a Chigi perché non è più una questione che si può trattare con un solo ministero
Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini era presente nella piazza dei lavoratori dell’automotive non metalmeccanica oggi. Landini ha spiegato che la crisi del settore dell’automotive si fa sentire sempre di più ed ha chiesto che Palazzo Chigi convochi un tavolo con tutte le industrie che rappresentano il settore – dunque non solo Stellantis – per elaborare un piano per evitare il fallimento dell’automotive italiano:
Serve un piano che governi tutta la transizione in corso utilizzando l’intelligenza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Spazio anche a un intervento sulla sicurezza sul lavoro in particolar modo dopo l’esplosione di un capannone di uno stabilimento Toyota a Bologna due giorni fa:
Il governo non può far finta di nulla, muoiono tre lavoratori al giorno e ci sono sempre più infortuni. La patente a crediti è una presa in giro, forse aiuterà i consulenti del lavoro perché le aziende possono comprarsi una certificazione per non essere sottoposte ai controlli.
Bombardieri (Uil): “Non abbiamo un piano industriale”
Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri si è espresso sull’assenza di un piano industriale che sarebbe fondamentale per questo momento storico del Paese. Bombardieri ha apprezzato la determinazione di chi oggi è sceso in piazza per chiedere al governo di venire incontro al settore:
L’assenza di un piano industriale pesa. Le aziende sono disponibili a intervenire, l’Europa non ci aiuta ma dovrebbe essere in grado di chiarire cosa sta succedendo