I tempi per la scuola saranno difficili con l’arrivo di un corposo taglio del personale, tra insegnanti e ATA. È scritto nero su bianco in manovra: nel 2025 ci saranno 5660 insegnanti in meno e saranno tagliati 2174 unità di personale ATA, per effetto del blocco del turn over.

La misura, a detta del Ministro dell’Istruzione, è temporanea, ma già il mondo della scuola è in allarme e i sindacati sul piede di guerra.

Un taglio che va in completa controtendenza rispetto agli sforzi fatti negli ultimi anni.

Taglio degli insegnanti e del personale ATA nel 2025

Uno dei capitoli della manovra che meno piace ai cittadini è dedicato alla revisione della spesa. Il mondo della scuola non ha scampo, con la riduzione del turn over, che porta alla riduzione del corpo insegnanti di 5.660 posti. Anche il personale ATA è stato colpito duramente, con la riduzione di 2174 posti. Quindi, dal prossimo anno scolastico ci saranno meno insegnanti e meno collaboratori e amministrativi tra i corridoi degli istituti scolastici italiani.

Una decisione che ha già attirato le critiche, ma anche le preoccupazioni del corpo docente, dei sindacati e degli stessi aspiranti insegnanti. Il taglio all’organico scolastico è un passo indietro che va totalmente in controtendenza rispetto agli sforzi fatti negli ultimi anni. Secondo i dati, dal 2015 a oggi, il numero degli insegnanti è aumentato da 800.000 a 889.000, con una crescita del 10%.

Tuttavia, il Ministro dell’Istruzione rassicura, dicendo che si tratterà di una riduzione momentanea. Ma la sforbiciata è stata fatta e per sapere, con precisione, la temporaneità della misura, si dovrà attendere l’iter di approvazione del testo.

Ci sarà un generale stop delle assunzioni dei lavoratori statali, con l’arrivo del blocco del turn over nella Pubblica Amministrazione. Gli unici settori salvati, a causa della grossa carenza di personale, sono quello della Sanità e i piccoli Comuni con meno di 20 dipendenti assunti.

Aumentano le assunzioni dei docenti di sostegno

Accanto al taglio del personale docente e ATA, però, è previsto un incremento degli insegnanti di sostegno per trasformare l’organico di fatto in diritto.

Molto caro al Ministero dell’Istruzione è il tema dell’inclusione e la necessità di affrontare il grosso problema del precariato nel mondo della scuola. Gli insegnanti di sostegno precari con tre anni di servizio sono circa 85.000. Questi sono anche senza specializzazione che, d’altra parte, è un requisito indispensabile per l’assunzione.

Quindi, come previsto dal Decreto Legge n. 71/2024, il percorso di specializzazione INDIRE sarà rivolto ai docenti che hanno svolto un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, durante i cinque anni precedenti.

Ovviamente, i percorsi saranno relativi al grado di istruzione al quale si riferisce il servizio prestato. Ancora non si sa bene quando sarà attivato il percorso. Con tutta probabilità sarà parallelo all’avvio del prossimo ciclo TFA sostegno. In prima istanza, in ogni caso, dovrebbe coinvolgere 40.000 docenti precari, i quali potranno così ottenere la specializzazione. Successivamente, sarà la volta di altri 45.000 insegnanti.

La Carta del docente sarà estesa anche ai precari

Se da una parte si piange, dall’altra si dovrebbe festeggiare. Una piccola vittoria è arrivata sul fronte della Carta del docente che sarà destinata anche ai precari con contratto annuale. La misura dovrebbe essere strutturale. Allo stato attuale delle cose, gli unici a essere tagliati fuori rimangono i supplenti con contratti brevi.

L’importo cambierà? La Carta del docente varrà 500 euro anche per il 2025, ma non ci sono certezze per il futuro. Nel testo della manovra, infatti, sembra che l’importo sia diventato flessibile, ovvero soggetto a cambiamenti. Il valore della carta dovrebbe diventare variabile in funzione delle risorse disponibili.