Ancora un’altra sconfitta in Eurolega, la quarta, per l’olimpia Milano: questa volta i ragazzi di Ettore Messina hanno perso contro l’Efes, con il punteggio di 96-84. In grande spolvero Nikola Mirotic, che al Forum ha realizzato 29 punti. Non è però bastato a regalare la vittoria all’Olimpia, alla seconda sconfitta consecutiva in casa.
Eurolega, la cronaca di Olimpia Milano-Efes
Dopo il primo canestro di Mirotic, l’Efes ha subito preso il controllo della partita con un parziale di 10-0, segnando nei primi quattro possessi. Coach Messina ha cercato di interrompere l’inerzia con un time-out d’urgenza, ma la squadra turca ha continuato a dominare. Un breve momento di reazione per l’Olimpia si è visto quando Brooks ha segnato una tripla sul 16-4 per l’Efes e Bolmaro ha seguito con un recupero e schiacciata, ma questo non è bastato a cambiare le sorti del match. Alla fine del primo quarto, Milano era sotto 23-11 e il secondo quarto non ha visto miglioramenti, con l’Efes che ha toccato il massimo vantaggio di 21 punti prima dell’intervallo, chiudendo sul 46-25. Le percentuali al tiro sono state impietose per l’Olimpia (9/33 dal campo e 1/12 da tre), mentre l’Efes ha avuto un dominio sotto canestro con 15/18 da due punti.
Nel terzo quarto, l’Olimpia Milano ha mostrato una reazione di orgoglio, guidata dall’energia di Bolmaro e Brooks, inseriti in quintetto. Dopo essere stata sotto di 21 punti all’intervallo, la squadra milanese ha ridotto il distacco fino a meno 11, trascinata soprattutto da Nikola Mirotic, autore di otto punti consecutivi. Tuttavia, una tripla di Elijah Bryant ha interrotto il momento favorevole dell’Olimpia, ma Mirotic e Shields hanno risposto subito, con Shields che ha segnato una tripla in transizione.
Un’altra svolta positiva è arrivata con una schiacciata “and-one” di Zach LeDay, che ha portato Milano fino a meno cinque punti di distacco. Alla fine del terzo quarto, grazie anche a una tripla di Armoni Brooks (nove punti nel quarto, con contributi da tiri liberi e rimbalzi offensivi), l’Olimpia ha chiuso il periodo sotto di soli sette punti, sul 66-59.
Nel quarto periodo, però, l’Efes ha subito ripreso il controllo grazie alle triple di Thompson e Beaubois, che hanno ristabilito un vantaggio di 14 punti (79-65) con sei minuti da giocare. Milano ha tentato l’ultimo assalto con due triple consecutive di Mirotic e LeDay, ma la difesa non è riuscita a contenere l’offensiva turca. L’Efes ha così mantenuto il margine fino alla fine, chiudendo la partita con una vittoria per 96-84. Nonostante la reazione nel terzo quarto, l’Olimpia non è riuscita a completare la rimonta. Arriva dunque la seconda sconfitta consecutiva in casa per gli uomini di Messina, che dovranno presto uscire da questo momento di difficoltà.
Le parole di Messina
Queste le parole di Messina al termine della gara:
Complimenti a loro, hanno chiaramente imposto la loro volontà fin dall’inizio. La nostra mancanza di competitività, di voglia di fare qualsiasi cosa insieme nel primo tempo è stata una vergogna, basti pensare che abbiamo finito il tempo con cinque falli appena, molto difficile da guardare. Ci chiuderemo in palestra, chiuderemo le porte e proveremo a capire se c’è un modo per uscire da questa situazione.
Ci eravamo chiesti se partire con Dimitrijevic o con Bolmaro perché Leandro garantisce una maggiore pressione sulla palla. Ma nell’Efes, Shane Larkin non parte mai in quintetto quindi volevamo sottrarlo a questo accoppiamento nel primo quarto. Lui chiaramente ha un problema di fisicità in EuroLeague, dove in cinque gare credo abbia tirato quattro tiri liberi, sia in difesa dove ha accoppiamenti severi che in attacco. Noi dobbiamo fare di tutto per aiutarlo e lui deve aiutare sé stesso, non cercare giustificazioni nella sua testa e fare un passo avanti ogni giorno. In campionato, la fisicità è diversa e lì soffre meno.
Le domande che si pongono tutti ce le poniamo anche noi. Rispondere ora a caldo non sarebbe giusto, perché dobbiamo riflettere bene. Ora il compito principale è vedere se in breve tempo riusciamo a ritrovare competitività, se la squadra che avevamo visto a settembre mentalmente forte è quella che può andare in campo anche adesso.