Affitti brevi, il termine ultimo per ottenere il CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, è fissato per il mese di gennaio 2025.

Le imprese del turistico hanno richiesto un’estensione del periodo di tolleranza in modo tale da evitare di incorrere in penalizzazioni. Ancora una volta l’Esecutivo Meloni ha ascoltato il comparto degli affitti brevi e ha deciso di venire incontro alle differenti esigenze, ha sottolineato la ministra del Turismo Santanchè. Ecco quali sono le novità in merito alla proroga del termine ultimo per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN).

Locazioni brevi, prorogato il termine al primo gennaio 2025

È stato prorogato al primo gennaio 2025 il termine ultimo per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le locazioni brevi. Le polemiche erano state sollevate dalla piattaforma bed-and-breakfast.it che aveva mostrato segnali di lentezza del rilascio del CIN e il rischio che le aziende potessero incorrere in penalizzazioni. L’esecutivo ha deciso di venire incontro alle esigenze del comparto turistico. Per garantire una transizione più efficace e supportare le aziende nel passaggio alle nuove disposizioni, ha sottolineato il ministro del Turismo in una nota.

Il ministero ha prorogato i termini per l’adeguamento fino al mese di gennaio 2025 al fine ultimo di evitare di irrogare sanzioni agli imprenditori del comparto. Ancora una volta l’esecutivo porta avanti le proprie azioni ascoltando il comparto e venendo incontro alle proprie esigenze. Dai dati reperibili sul portale del ministero del Turismo, poco più della metà delle attività registrate nella Banca dati strutture ricettive ha ricevuto il Codice identificativo nazionale. Alla luce di questa lentezza anche Confedilizia ha avanzato la proposta di rinviare la proroga dell’obbligo di dotarsi del Cin.

I dati registrati sono oltre 270mila codici rilasciati in poco più di 50 giorni, a fronte di oltre 530mila strutture alberghiere registrate nella Banca Dati delle Strutture Ricettive. Dal primo settembre chi vuole dare in locazione il proprio immobile per brevi periodi deve necessariamente perfezionare l’iscrizione alla banca dati. Sul portale è necessario inserire tutte le certificazioni sugli impianti a norma di legge e le informazioni catastali.

Locazioni brevi: spunta la proroga

Queste lungaggini rischiano di causare danni alle attività stesse, che potrebbero vedersi penalizzate. Il portale bed-and-breakfast.it ha chiesto la proroga dell’obbligo del Codice Identificativo Nazionale fino al mese di marzo dato che le strutture hanno Partite IVA e codici fiscali.  

L’esposizione del Codice Identificativo Nazionale

Il ministero del Turismo ha pubblicato sul sito un aggiornamento delle FAQ e ha cercato di fornire una risposta esaustiva in merito alle domande più ricorrenti. Come dichiarato dal ministero stesso il Codice Identificativo Univoco deve essere esposto esternamente allo stabile in cui si trova la struttura ricettiva, nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici ed urbanistici. Nel caso in cui esistano regolamenti condominiali che vietano l’affissione di cartelli, si può adottare modalità alternative che garantiscono la visibilità del codice al pubblico.

Il nuovo regolamento prevede che il Codice Identificativo Univoco debba essere indicato sui materiali pubblicitaria cartacei e digitali. Anche i portali di booking online, Booking e Airbnb e gli altri intermediari immobiliari sono obbligati ad includere il CIN negli annunci degli immobili destinati a locazioni turistiche.

Quali sono le sanzioni in caso di trasgressione?

Tutte le strutture che non si doteranno del CIN saranno punite da 800 euro a 8mila euro in relazione alla dimensione dell’immobile. Nel caso in cui manchi l’esposizione del bollino negli annunci, la multa varia da 500 a 5.000 euro con l’aggiunta della rimozione immediata dell’annuncio.

La Banca Dati è operativa dal primo settembre 2024 e ha la finalità di fornire una mappatura delle strutture ricettivo-alberghiere su scala nazionale e di facilitare la lotta agli abusivi. Affinchè vengano espletati tutti i controlli è necessario inoltrare una segnalazione all’ente locale e l’attività abusiva deve essere bloccata.