Ci sono storie che fanno sorridere il cuore. Una di queste la racconta FirenzeToday e parla di Giorgio, un ragazzo quindicenne, autistico, di Sesto Fiorentino che era rimasto senza casa e ora può esporre le sue opere artistiche. “Eravamo in grandi difficoltà economiche – racconta Tomie, la madre del ragazzo – e ricordo che con gli ultimi soldi che avevo, visto che aveva e ha una grande passione per la pittura, gli ho comprato pennelli e colori acrilici. E da lì ha iniziato a creare ed esprimersi facendo un quadro dopo l’altro”. Poi, la famiglia entra in un programma di abitare temporaneo sperimentale gestito dall’associazione Auser Laboratorio Casa nell’ambito di un progetto di housing sociale con l’obiettivo di accompagnarli verso l’autonomia.

Una vicenda a lieto fine per un quindicenne autistico

“Il network Urban Housing Coopnet – dice al giornale Tancredi Attinà, amministratore delegato di Abitare Toscana – nasce proprio dalla consapevolezza che non è possibile prendersi cura delle città, rigenerandole, se prima non costruiamo delle comunità coese che le abitano e se ne prendono cura, attraverso un sistema di rapporti solidali e collaborativi tra abitanti, e tra questi e gli spazi ed i servizi urbani e di prossimità”. In questa abitazione Giorgio ha cominciato a dipingere e a produrre un quadro dietro l’altro tanto da invadere ogni spazio, dai divani alla cucina, fino a poter allestire una mostra e la madre spera che sia la prima di una lunga serie.

Stefano Bisi