È tornata l’incubo degli attacchi terroristici in Turchia. Il paese è stato scosso, il 23 ottobre, a causa di un’attentato che è avvenuto nella sede di un’industria aereospaziale a Kahramankazan, un distretto della capitale, Ankara. L’attentato ha profondamente colpito la comunità turca che oggi piange le vittime dell’attacco. 5 persone hanno infatti perso la vita mentre i feriti sono 22.

L’attentato in Turchia del 23 ottobre 2024

L’Industria aereospaziale turca, Tusas, è stata colpita da un’attentato mercoledì 23 ottobre. La sede di Tusas si trova nella capitale turca, Ankara.

Secondo le prime ricostruzioni, gli aggressori hanno ucciso un tassista prima dell’attacco. Hanno poi raggiunto lo stabilimento Tusas in taxi e sono scesi dal veicolo all’ingresso. L’attentato sarebbe avvenuto durante il cambio di turno della sicurezza. Cinque persone hanno perso la vita. Quattro vittime lavoravano nella struttura mentre la quinta vittima era appunto il tassista. Sono invece rimaste ferite 22 persone tra cui sette delle forze dell’ordine. 8 feriti sono stati dimessi.

Le basi di Tusas sono state costruire all’inizio degli anni ’70 per ridurre la dipendenza della Turchia nel settore di difesa da paesi esteri. Nel corso degli anni, si è stata trasformata ed è diventata fondamentale per il paese, sia dal punto di vista della progettazione e produzione, sia da quello delle risorse umane, sia dal punto di vista dell’industria aereonautica e spaziale. Ad oggi l’azienda produce anche componenti Airbus per gli aerei passeggeri e quelli da trasporto militare. Alla sede dell’Industria aerospaziale turca lavorano 15mila persone. Non sarebbe sbagliato, infatti, definirla come una locomotiva del paese nel settore di difesa.

Dopo l’attacco terroristico del 23 ottobre, le autorità turche hanno elevato le misure di sicurezza in tutto il paese. L’allerta negli aeroporti è stata aumentata al livello arancione. Secondo quanto riportano i media turchi, in particolare sono aumentati i controlli all’entrata e all’uscita di aeroporti Sabiha Gokcek e Istanbul. Nel 2016, durante un attentato terroristico all’aeroporto di Ataturk (sempre a Istanbul), 48 persone erano morte e 236 erano rimaste ferite.

Chi sono i responsabili dell’attacco terroristico?

Gli attentatori, un uomo e una donna, sono stati neutralizzati il giorno stesso dell’attacco. L’identità di uno degli autori è stata accertata nella mattinata del 24 ottobre. Sono in corso le indagini per ulteriori accertamenti. Fin dall’inizio, le autorità turche hanno attribuito l’attacco a PKK, l’organizzazione terroristica separatista curda:

Molto probabilmente è legato alle azioni del PKK, questa è la nostra valutazione. Condivideremo le identificazioni e le altre prove non appena diventeranno chiare. Rispetto a precedenti attacchi simili, è molto probabile che si tratti di un’organizzazione terroristica del PKK.

Il ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato l’identità degli attentatori. Gli aggressori sarebbero Ali Orek, nome in codice “Rojger” e Mine Sevjin Alçiçek:

È diventato chiaro, in un secondo momento, che entrambi i terroristi che hanno attaccato la Tusas facciano parte del PKK.

Le reazioni della politica

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si trova a Kazan al 16esimo vertice di BRICS. Erdogan ha rilasciato alcune dichiarazioni dalla Russia:

Vorrei ringraziare per la loro solidarietà tutti i nostri amici che hanno espresso le loro condoglianze per il terribile attacco terroristico commesso ieri ad Ankara. Questo vile attacco ha ulteriormente rafforzato la determinazione e la risolutezza della Turchia nell’eliminare il terrorismo.

Il ministro della Difesa turco, Yasar Guler, ha rilasciato una dichiarazione affermando che “non è una coincidenza che questa struttura sia stata presa di mira”. Ha affermato che le forze turche hanno lanciato un’operazione antiterroristica e hanno colpito 47 obiettivi tra cui 29 in Iraq e 18 in Siria.

Il 23 ottobre, l’Ansa ha riferito che 11 tecnici italiani si trovavano nella sede di Tusas. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affermato a Radio 24 che i cittadini italiani sono in sicurezza:

Non ci sono italiani tra le vittime, un piccolo gruppo di tecnici era al sicuro in una stanza fuori dal luogo dove c’è stata la sparatoria.