Se in Europa c’è un Paese dove si possono guadagnare 2.300 euro lavorando 25 ore a settimana, quello è la Germania. Con la crescita economica, aumentano non solo le opportunità di guadagno, ma anche la qualità delle condizioni lavorative. La Germania è sempre alla ricerca di nuove figure professionali, soprattutto se possiedono competenze specifiche come quelle degli italiani laureati in ingegneria, informatica e intelligenza artificiale. Inoltre, il mercato del lavoro tedesco offre un’ampia gamma di opportunità, anche nel settore turistico e non solo. Scopriamo insieme cosa serve a un italiano per lavorare in Germania.
Lavoro in Germania per italiani
La Germania è alla ricerca urgente di lavoratori italiani, come dimostrano i dati: ci sono numerose richieste di inserimento in vari settori lavorativi e corsi specifici volti a favorire la conoscenza della lingua italiana e tedesca. D’altra parte, è importante considerare che esistono molte aziende straniere che cercano personale italiano. È altrettanto vero che molti italiani intendono trasferirsi in Germania per lavorare di meno e guadagnare di più, vivendo così una vita sociale e lavorativa più serena.
E allora? Come fare per trovare lavoro in Germania? Molte offerte di lavoro provenienti dai Paesi UE sono reperibili nel portale EURES. Tuttavia, prima di partire pieni d’ottimismo per il domani, ci sono diversi aspetti da considerare.
Quali sono i lavori più richiesti in Germania?
Uno dei punti di forza degli italiani è la ristorazione. In questo settore c’è molto dinamismo e le figure più richieste sono quelle dei cuochi, camerieri e pizzaioli. Ad attrarre gli italiani è lo stipendio: basti pensare che un cameriere in Germania guadagna anche 100 euro lordi al giorno, un confronto notevole con la media mensile di 1.200 euro in Italia. Mancano anche addetti alla segreteria in madrelingua tedesca, italiana e inglese.
Non mancano le offerte per i responsabili di vendita, agenti assicurativi, addetti alle pulizie, autisti e fattorini, e ancora, infermieri, medici, OSS e ostetriche.
Quanto guadagnano i tedeschi?
In base alle informazioni fornite da money.it, lo stipendio mensile netto medio corrisponde a un importo pari a 2.284 euro, contro i 1.818 euro degli impiegati italiani e i 1.524 euro di remunerazione media per gli operai.
Il forte guadagno potrebbe non compensare l’alto costo della vita. Tuttavia, in Germania il potere d’acquisto delle famiglie è molto più solido e si attesta a +27% rispetto all’Italia. Ciò significa che le famiglie dispongono di un maggior margine di liquidità per gli acquisti di beni e servizi. Non è neanche paragonabile il monte delle ore lavorative: la media italiana è di 32 ore di lavoro contro le 25 ore a settimana della Germania.
A dirlo è l’Ocse, che in uno studio ha posto la Germania al primo posto con una media pari a 1.341 ore di attività lavorativa annue, ovvero 25 ore ogni settimana.
Come fare per trovare lavoro in Germania?
Secondo quanto riportato da informagiovaniroma.it, i cittadini italiani che intendono cercare lavoro in Germania possono utilizzare la Zentrale Auslands- und Fachvermittlung (ZAV).
Si tratta di un servizio centrale per il collocamento di personale specializzato, sia in entrata che in uscita, gestito dall’Agenzia Federale per l’Impiego (Bundesagentur für Arbeit – BA).
Cosa serve a un italiano per lavorare in Germania?
È importante sottolineare che i cittadini italiani possono entrare in Germania senza il permesso di soggiorno e sono liberi di cercare lavoro e restare. Il vincolo è caduto grazie alla libertà di circolazione nell’UE.
Tuttavia, i cittadini italiani sono obbligati a registrarsi presso l’anagrafe del Comune tedesco di residenza al fine di poter richiedere il rilascio del certificato di residenza e del codice fiscale tedesco.
La registrazione deve essere completata entro 15 giorni dal trasferimento; pertanto, si richiedono diversi documenti, tra cui:
- documento d’identità;
- contratto di affitto;
- dichiarazione del proprietario o della persona ospitante.
L’inosservanza del periodo di tolleranza di 15 giorni dal trasferimento comporta l’applicazione di sanzioni.