Tutta Italia è rimasta col fiato sospeso per giorni, ma oggi, 23 ottobre 2024, è finalmente arrivata la risposta definitiva: la dibattuta serie tvAvetrana – Qui non è Hollywood” è sospesa. Una notizia che sicuramente non farà fare i salti di gioia ai produttori di Disney+, nel al regista nostrano Pippo Mezzapesa.

La serie avrebbe dovuto ripercorrere i momenti salienti del tragico omicidio della 15enne Sarah Scazzi e avrebbe debuttato il prossimo 25 ottobre. Eppure, prima ancora della sua messa in onda è arrivato lo stop dal Tribunale di Taranto.

I fan già si disperano, ma il fermo rimane. Perché? Per capire cosa è andato storto, conviene tornare a qualche giorno fa.

Avetrana, ecco perché la serie di Disney+ non uscirà: l’inizio della polemica

Una première di successo per “Avetrana – Qui non è Hollywood, la serie tv – firmata Disney+ e prodotta da Groenlandia Film – del regista pugliese Pippo Mezzapesa (“Il paese delle spose infelici” e “Ti mangio il cuore“).

Presentato alla Festa del Cinema di Roma – dal 16 al 27 ottobre -, l’omicidio brutale della giovanissima Sarah Scazzi, avvenuto nel 2010, diventa un dramma biografico con Federica Sala (volto della protagonista), Giulia Perulli (Sabrina Misseri), Vanessa Scalera (Cosima Misseri), Paolo De Vita (Michele Misseri) e Giancarlo Commare (Ivano Russo).

Crimine per cui sono state condannate all’ergastolo per omicidio volontario aggravato proprio la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano. In manette anche lo zio Michele Misseri (marito di Cosima), che in un primo momento si è addossato tutta la colpa, salvo poi aggiungere sempre nuove dichiarazioni nel corso degli anni.

Quel 26 agosto 2010, però, è rimasto impresso nella mente di tutti gli italiani. Un delitto atroce del quale, tutt’oggi, rimangono troppe domande in sospeso. Un intrico di bugie che ha fatto nascere più di un prodotto mediale. Basti citare il libro edito da Fandango LibriSarah. La ragazza di Avetrana” degli scrittori Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni o ancora la docu-serie di Sky Original e Groenlandia che ne è stata tratta.

Viene da sé che la miniserie di Mezzapesa non è il primo progetto dedicato alla vicenda. Tuttavia, il sindaco Antonio Iazzi imposto il veto sulla diffusione. Secondo il primo cittadino – e come lui, parte dell’opinione pubblica – lo show potrebbe ledere la reputazione della città, accostandola così a un luogo violento, i cui cittadini sarebbero tacciati di omertà, ignoranza e di mentalità retrograda.

La decisione del Tribunale di Taranto

Deposto, quindi, un ricorso cautelare d’urgenza da parte del sindaco e dei suoi avvocati difensori per chiedere la sospensione della messa in onda.

Peccato che l’azione abbia fatto che versare ulteriore benzina sul fuoco. La vicenda, già diventata carne da macello all’epoca dei fatti, adesso si ritrova contesa fra chi “accusa” la città di aver “dimenticato” la 15enne e chi, al contrario, denuncia un’attenzione tossica che non giova alla comunità, né all’immagine di Avetrana.

Intanto il sindaco Iazzi, che ha continuato a tenere sott’occhio la situazione, si è visto accogliere il ricorso dal Tribunale di Taranto, che ha rinviato al prossimo 5 novembre 2024 la comparizione in aula delle due parti in contesa: il primo cittadino – appunto – e la produzione della serie tv.

Le richieste, al momento, sul tavolo del giudice riguarderebbero due punti essenziali. Il primo è la visione anticipata finalizzata ad appurare se quanto mostrato danneggi la comunità o la città. Il secondo sarebbe la rimozione dal titolo di Avetrana.

La risposta del regista: “Ad Avetrana serve ricordare”

Non si fa attendere la risposta del regista Pippo Mezzapesa, che sottolinea che la serie non denigra in alcun modo la città di Avetrana, né i suoi abitanti.

Intanto, in conferenza stampa, lo sceneggiatore e produttore Matteo Rovere dichiara che c’è bisogno per gli autori e le autrici di “elevare lo spirito critico e provocare riflessioni e analisi. Bisogna avere coraggio di parlare del presente“.