Non c’è pace per il ministero della Cultura. Dopo soli dieci giorni dalla sua nomina, il capo del gabinetto del ministro Giuli Francesco Spano si è dimesso nella giornata di oggi 23 ottobre 2024. Il passo indietro è arrivato probabilmente a causa di pressioni politiche arrivate da Fratelli d’Italia e in vista delle anticipazioni fatte dalla trasmissione Rai ‘Report‘ in merito a due nuovi ‘casi Boccia’ nella puntata di domenica 27 ottobre che potrebbe riguardare proprio Spano.

Una scelta molto sofferta quella dell’ormai ex capo di gabinetto del ministro che ha scritto una lettera in cui ringraziava il titolare del dicastero per avergli affidato l’incarico. Le dimissioni erano stato anticipate da ‘Il Fatto Quotidiano‘ nella mattinata di oggi.

La nomina di Spano a capo del gabinetto del MiC è avvenuta lo scorso 14 ottobre. Questa scelta ha generato malumore tra i vertici del partito di Giorgia Meloni per due ragioni: Spano, preferito a Francesco Gilioli, era molto lontano dalla linea politica di Fratelli d’Italia e a questo si aggiunge anche una consulenza costosissima del compagno – ed ora marito – di Spano per un ruolo nel Museo romano MAXXI durante la presidenza dell’attuale ministro Giuli.

Perché Spano si è dimesso a soli 10 giorni dalla sua nomina? I possibili motivi

Nella giornata di ieri, alla trasmissione di Rai RadioUn Giorno da Pecora’, il conduttore della trasmissione Report Sigfrido Ranucci ha anticipato che domenica 27 ottobre una puntata sarebbe stata dedicata ad un ‘nuovo caso Boccia‘, questa volta al maschile. Un’anticipazione, quella di Ranucci, che lascia poco spazio all’immaginazione. Tra i motivi delle dimissioni di Spano ci sarebbe anche la volontà di evitare un ‘massacro mediatico‘, come è già successo da parte di alcuni quotidiani di destra dopo la sua nomina.

Oggetto della puntata potrebbero essere gli ultimi due anni in cui Spano ha rivestito il ruolo di segretario generale e il suo marito Carnabuci è stato assunto per una consulenza molto costosa. Il tutto è avvenuto sotto la presidenza del museo romano da parte dell’attuale ministro Giuli.

Non sono ancora chiari i dettagli della prossima puntata di Report e del ‘nuovo caso Boccia‘ anticipati da Ranucci a ‘Un Giorno da Pecora‘ ma è probabile che da domenica sera la vicenda che riguarda l’ormai ex capo di Gabinetto potrà essere vista sotto una nuova luce.

Cosa è successo negli scorsi giorni: il riepilogo della polemica intorno a Spano

La nomina di Spano dello scorso 14 ottobre ha destato non poco scalpore negli ambienti legati alla destra di governo. Dai giornali alle associazioni legate alla tutela della famiglia tradizionale in tanti hanno condannato la scelta del ministro Giuli che ha optato per un capo di gabinetto legato agli ambienti più progressisti. Basti pensare che la scelta di Spano ha riscosso talmente tanto insuccesso da portare i Pro Vita a organizzare una petizione per chiedere le sue dimissioni.

La notizia ovviamente non è stata presa bene neanche da Palazzo Chigi. Tra i più infuriati per la nomina di Spano c’era anche il presidente del Senato Ignazio La Russa assieme a diversi esponenti di governo legati a Fratelli d’Italia. Il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli – insediatosi al Collegio Romano lo scorso 6 settembre dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano – ha più volte ribadito la sua autonomia in questa scelta. Il ministro ed il suo ex capo di gabinetto si conoscevano dai tempi del lavoro svolto al Museo MAXXI di Roma (2022-2024) in qualità rispettivamente di presidente e di segretario generale.

Nonostante l’intervento del ministro della Cultura, gli esponenti di Fratelli d’Italia non hanno fatto segreto dei loro malumori. Qualche giorno fa, il 12 ottobre, nella chat Whatsapp della sezione capitolina del partito il coordinatore del Municipio IX Fabrizio Busnengo ha rivolto insulti omofobi a Spano chiamandolo pederasta. Il coordinatore del gruppo romano ha espulso dal gruppo Busnengo che poco dopo si è dimesso.

Chi è Francesco Spano, l’ex capo di Gabinetto del MiC?

Classe 1977 ed originario di Pisa, Spano svolge la professione di avvocato ed è iscritto al foro di Grosseto. In passato ha insegnato in tre diverse università: Pisa, La Sapienza di Roma e Siena. Quella all’interno del MiC non è la prima esperienza in un dicastero, in passato Spano è stato collaboratore dell’ex ministro dell’Interno Giuliano Amato.

In passato ha anche rivestito il ruolo di responsabile del Dipartimento per le politiche per il dialogo interculturale dell’Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo. Ha svolto diversi ruoli per enti legati ai ministeri e nel 2017 è stato direttore dell’Unar per poi dimettersi dopo lo scandalo legato al finanziamento da 55mila euro a un gruppo Lgbt dedito al sesso a pagamento. Questa vicenda porterà a polemiche da parte di FdI, al tempo all’opposizione. Ha lavorato tra il 2022 e il 2024 al MAXXI di Roma nel ruolo di segretario generale durante la presidenza di Giuli. Al momento dell’insediamento dell’attuale ministro al vertice del MAXXI, Francesco Spano ricopriva già l’incarico di Segretario generale della Fondazione, nominato dal precedente presidente Giovanna Melandri.

Il ministro Giuli ha commentato così le dimissioni di Spano:

“Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”