Non si placa l’ondata di indignazione della sinistra italiana in merito alla richiesta dell’Ungheria di revocare l’immunità parlamentare per Ilaria Salis, l’europarlamentare di Avs sotto processo a Budapest per una presunta aggressione ad alcuni manifestanti nel corso di una manifestazione neofascista tenutasi nella capitale magiara nel febbraio del 2022.
Indignazione espressa anche dalla portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, Vittoria Baldino, intervistata oggi – mercoledì 23 ottobre 2024 – Francesco Borgonovo nella sua trasmissione ‘Calibro 8’ su Radio Cusano Campus.
“L’Ungheria ha emesso una sentenza prima ancora di celebrare un processo”.
Ha dichiarato la deputata pentastellata che ha messo in dubbio la legittimità della permanenza dell’Ungheria di Victor Orbán nell’Unione Europea per la “sistematica violazione dei diritti umani e il fatto che per entrare nell’Unione Europea è necessario rispettare i diritti umani”.
Revoca immunità Salis, Baldino: “Sentenza prima di celebrare il processo”
La vicenda dell’insegnante e attivista italiana è stata per mesi alla ribalta delle cronache italiane ed europee per le difficili condizioni di detenzione a cui fu sottoposta, negli oltre 12 mesi trascorsi in un carcere di Budapest, nelle more del procedimento giudiziario a suo carico.
Le immagini di Ilaria Salis, trasportata in tribunale con le catene ai piedi e alle mani e tenuta ‘al guinzaglio’ da un agente della penitenziaria, fecero il giro del mondo suscitando una mobilitazione istituzionale e di opinione pubblica che portarono prima alla concessione degli arresti domiciliari a Budapest e successivamente alla sua candidatura e all’elezione al Parlamento Europeo, nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra lo scorso 8-9 giugno.
In virtù del suo status di europarlamentare, Ilaria Salis gode dell’immunità parlamentare che di fatto ha ‘congelato’ il procedimento giudiziario in corso in Ungheria. Immunità parlamentare che gli europarlamentari ungheresi – dopo il duro scontro andato in scena proprio nell’aula del parlamento europeo tra Ilaria Salis e Victor Orban la scorsa settimana – vorrebbero venisse revocata.
“L’Ungheria ha emesso una sentenza prima ancora di celebrare un processo e questo la dice lunga sul rispetto dei diritti anche di chi è sottoposto a trattenimento e di chi è sottoposto ad un giudizio in Ungheria. Credo che questa richiesta sia vergognosa”.
È il commento di Vittoria Baldino, portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, partito che in Europa milita nello stesso partito dell’attivista italiana, la sinistra europea di “The Left”.
Secondo Baldino, l’Europa dovrebbe valutare la permanenza dell’Ungheria in Europa “visto la sistematica violazione dei diritti umani e il fatto che per entrare nell’Unione Europea è necessario rispettare i diritti umani”.
Ha dichiarato Baldino.
Baldino: “Ungheria è modello ispiratore del Governo. C’è cultura della repressione”
L’Ungheria e il suo leader europeo Victor Orbàn sono stati spesso al centro di polemiche per le accuse di non rispettare i principi e le norme che regolano la tutela dei diritti umani. Il caso dell’europarlamentare italiana negli ultimi mesi ha portato più volte l’Ungheria e l’Italia sul punto di una crisi diplomatica, nonostante gli ottimi rapporti tra la destra italiana e il leader ungherese. La Lega di Matteo Salvini in Europa fa parte del partito dei Patrioti il gruppo di ultradestra fondato proprio da Orbàn, mentre la premier italiana Giorgia Meloni lo ha sempre considerato tra gli interlocutori europei.
Vicinanza che la deputata M5S non ha mancato di sottolineare ai microfoni di ‘Calibro 8’.
“Io non paragonerei mai l’Italia e l’Ungheria nonostante il governo Meloni. Al momento l’Italia è un paese civile e democratico ma, se penso a quello che sta accadendo, credo che il modello ispiratore sia proprio quello ungherese. Mi spaventa la cultura della repressione perché un paese liberale non possa introdurre quegli strumenti di repressione penali che il Governo invece sta introducendo.”
Il riferimento della deputata M5S al contestato Decreto Sicurezza, approvato dal Parlamento e giudicato un insieme di ‘norme liberticide’ dall’opposizione, è evidente.
Maternità surrogata: “Non è reato universale se negli altri paesi è consentita”
Nella sua analisi delle norme repressive introdotte dal Governo Meloni secondo Vittoria Baldino c’è anche la recente approvazione del reato universale di ‘maternità surrogata’ che ha molti scettici anche nelle file della stessa maggioranza che l’ha approvato. Alla domanda se fosse a favore della ‘gestazione per altri’ ha dichiarato:
“Io sono a favore del fatto che ciascuna donna col proprio corpo faccia ciò che vuole. Per me non si può impedire o considerare criminale una donna che ricorre a una pratica volontariamente. Purtroppo il nostro paese non consente questa pratica e comunque non si può considerare reato universale una pratica che negli altri paesi è consentita.”
Conclude la parlamentare del Movimento 5 Stelle.