Era conosciuto come ‘Faccia d’angelo’, boss della malavita veneta dagli anni Ottanta fino a metà degli anni Novanta. Il suo nome, Felice Maniero, rievoca un periodo ‘buio’ del Veneto tra rapine, feroci omicidi, estorsioni e fiumi di droga. Dopo la sua ‘seconda vita’ come collaboratore di giustizia, una volta scontata la sua pena e scarcerato nel 2010, è tornato nuovamente dietro le sbarre nel 2019. L’accusa? Maltrattamenti alla compagna.
La sua età? Il 2 settembre 2024 ha compiuto settant’anni, da uomo libero, che vive lontano da Campolongo Maggiore, in provincia di Venezia, dove è stata scritta la sua storia.
Felice Maniero: la storia di ‘Faccia d’angelo’, a capo della ‘Mala del Brenta’
Rapine miliardarie, traffico di droga e di armi, controllo delle bische, fino agli omicidi, ai legami con le altre mafie e le spettacolari fughe dal carcere. Felicetto Maniero, come ancora oggi viene chiamato nel suo paese nel Veneziano, è conosciuto come il boss della cosiddetta Mala del Brenta. Dotato di carisma e di una certa dose di sfrontatezza.
La sua carriera “criminale” inizia verso la metà degli anni Settanta, insieme a un gruppo di altri uomini, con estorsioni e furti. La loro presenza inizia a incutere timore ai cittadini della zona tra Venezia e Padova, mentre l’organizzazione cresce grazie allo spaccio di droga, alla compravendita di armi e al controllo delle bische. Una banda di oltre 400 uomini.
Tra le varie rapine di cui Maniero e i suoi uomini si rendono protagonisti vengono ricordate quelle all’aeroporto di Venezia (cinque miliardi tra soldi in contanti e preziosi) e all’hotel ”Des Bains” del Lido (di altri due miliardi e mezzo). La banda diventa una vera e propria organizzazione criminale, con contatti anche con la mafia dell’Italia meridionale.
Gli arresti e le evasioni dal carcere
Maniero finisce in prigione una prima volta nel 1980, per reati minori. Nel 1987 fugge dal carcere di Fossombrone e resta latitante fino al 1993, quando viene catturato sul suo yacht a Capri. Il suo ultimo gesto eclatante, prima di finire in manette, è stato far rubare dai suoi uomini la reliquia del mento di Sant’Antonio nella basilica di Padova. Così da ricattare lo Stato e chiedere la liberazione del cugino. Un ricatto, però, che non va in porto.
Rinchiuso nel carcere di Venezia, cerca di corrompere due guardie penitenziarie che si pentono, allertando la direzione. Quindi il secondo tentativo, stavolta riuscito. Un’altra spettacolare evasione va in scena il 16 giugno 1994 dal carcere di Padova, dove nel frattempo era stato trasferito, insieme ad alcuni suoi fedelissimi.
La condanna a 33 anni di carcere arriva pochi giorni dopo. Durante il processo, con la sua leggendaria ‘spacconeria’, si era fatto servire spaghetti all’astice in aula.
Da boss a collaboratore di giustizia
La latitanza di ‘Faccia d’Angelo’ termina nel novembre del 1994, quando viene fermato a Torino. Nel 1995 decide di diventare collaboratore di giustizia, mettendo fine alla storica banda criminale. Grazie a questa sua decisione, nel 1996 ottiene una riduzione della pena in appello a undici anni. Viene arrestato a maggio del 1998 per scontare la pena residua in una località segreta, dopo essere stato prima rimosso e poi riammesso al programma di protezione con una nuova identità.
Il suo nome torna nuovamente alla ribalta con il suicidio, avvenuto nel febbraio del 2006, della figlia 29enne. Un grande dolore per l’ex boss, che non fa altro che contribuire alla depressione di cui sarebbe afflitto “dal 1989”, come affermato in un’intervista a Il Messaggero risalente a settembre 2024.
Maniero lascia definitivamente il carcere nel 2010 con una nuova identità. Con il figlio Alessandro diventa imprenditore e fonda un’azienda di depurazione delle acque, la Anyaquae srl fallita nel 2016. Tre anni dopo il colpo di scena. Felice Maniero torna di nuovo dietro le sbarre a Pescara, accusato di maltrattamenti dalla compagna e condannato nel 2021 a quattro anni di reclusione.
A giugno del 2023, a sessantotto anni, è di nuovo un uomo libero. Che teme, però, per la sua vita: in questo stesso anno chiede, tramite i suoi avvocati, di avere un’altra identità. Quella che gli era stata assegnata è ormai conosciuta da tutti e anche dai suoi ex sottoposti, che lo avrebbero minacciato a causa del suo pentimento.
Felice Maniero oggi
Felice Maniero ha raggiunto ormai i settant’anni, che non ha festeggiato.
Il futuro? Non ci penso. Anche perché il passato mi pesa troppo. A settant’anni penso solo ai figli
ha dichiarato in una recente intervista a Il Messaggero.
Ora vive lontano dal Veneto- dove torna, ogni tanto, per giocare a carte con i vecchi amici- e sta scrivendo un libro per raccontare ciò che è stato. Promettendo anche dettagli inediti.
Alla sua vita si è ispirata la miniserie tv Sky “Faccia d’Angelo”, con Elio Germano nei panni di Felice Maniero. Il suo patrimonio- stimato in circa 17 milioni di euro tra ville, auto di lusso, oggetti preziosi- è stato sequestrato nel 2017.
Anche l’ex Doge della Mala del Brenta, Giampaolo Manca, ha cambiato vita: è diventato “un uomo nuovo”, come ha raccontato a TAG24.