Giuseppe Conte contro tutti. Come al solito. Da Meloni, soprattutto, ma in parte anche al Pd e al Campo largo, sul quale non torna indietro anzi, sembra andare avanti allontanandosi dai Dem sempre di più. E poi l’affondo su Giuseppe Grillo. Di tutto di più mentre è ospite a Di Martedì e vicino a lui c’è Pierluigi Bersani che quasi cerca di convincerlo, ma non c’è niente da fare. Almeno per il momento.

Il leader del Movimento 5 Stelle prende di petto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, soprattutto sulle promesse che non mantiene: “Cosa significava mantenere le promesse? Che se tu avevi il coraggio di fare quello che avevi promesso che volevi fare e avevi detto che volevi fare, avremmo avuto una montagna di soldi di extraprofitti da destinare alla sanità. La sanità è allo sbando“.

E qui Giuseppe Conte snocciola qualche numero: “Due giorni di attesa a un pronto soccorso, due, tre anche quattro anni per un esame diagnostico. È inutile prendere in giro gli italiani, perché gli italiani lo vedono toccando con mano che sono state tagliate le pensioni dall’anno scorso e il taglio è confermato, lo vedono che non c’è investimento sulla sanità“.

E’ vero, come è altrettanto vero che non è che siano cambiato da quando c’era al Governo anche lui, e non sono passati secoli, visto che fino al 13 febbraio del 2021 a guidare l’Italia c’era lui, non altri. E le liste d’attesa sia al pronto soccorso che nelle varie visite ambulatoriali e tanto altro che c’è nella sanità, non è che siano esplose all’improvviso ha continuato il leader del Movimento 5 Stelle.

Conte a Di Martedì fa il verso a Schlein: “Non samo disponibili a defluire sotto l’ala del Pd…”

Accantonata la sanità, l’ex presidente del Consiglio non ha smesso nel criticare l’operato di Meloni e del suo Governo, anche e soprattutto per quello che sta facendo in Europa, con un comportamento che è tutto un programma, secondo il leader dei Cinquestelle: “Siamo andati in Europa quando nessuno ci credeva e abbiamo portato 209 miliardi. Lei è andata col capo chino a Bruxelles e invece qui fa finta di volere la guerra ai poteri forti…”

E ancora non si placa la sua ira sull’atteggiamento che ha il Governo in Europa: “C’è un report, oggi, che attesta che hanno realizzato non oltre il 20% degli impegni elettorali. Per il resto si tratta di giravolte e promesse tradite. E il 20% cosa significa? Che non è un governo del cambiamento. Non è un governo che sta realizzando il programma che ha anticipato agli italiani, è un governo che si è accovacciato a Bruxelles, a Washington e qui in Italia anche i poteri forti, nonostante la sua retorica di andare contro i poteri forti”.

Attacca Giorgia Meloni anche per quello che sta facendo in Albania e il “modello che tanto decanta” ma così non può funzionare secondo il capo politico dei Cinquestelle: “Non possiamo consentire a Meloni di distrarci tutti con lo spot albanese. Lo abbiamo detto dall’inizio: ci sono oltre 800 milioni buttati che potevano essere recuperati per la sanità. Tra l’altro forse non è chiaro a tutti, perché fanno tanta confusione: stiamo parlando di migranti?”.

Non si risparmia nemmeno su Elly Schlein, dove in questi ultimi tempi le cose non è che stiano andando così bene: “Attenzione, se qualcuno pensa che il campo progressista si possa identificare solo con la sinistra, con il Pd, noi non siamo disponibili a rifluire sotto l’ala del Pd“. E poi osserva con un pizzico di vena polemica e davanti a Bersani: “Campo progressista significa che il nostro primario obiettivo, mio e del Movimento, è creare un’alternativa a Meloni, e siamo determinati a farlo”.

Infine sulla querelle con Beppe Grillo, Conte non si risparmia in battute e dà l’affondo: “Grillo sta litigando con l’intera comunità, non con me“. E poi aggiunge con altrettanta schiettezza sul fondatore un aspetto: “E’ chiaro che se l’intera comunità sta facendo un processo costituente, un esperimento di democrazia partecipata e dal basso mai fatta da nessun partito in Europa, dove si discutono quesiti che poi tutti gli iscritti voteranno, Beppe Grillo, se si contrappone, non si contrappone a me. Io non sto toccando palla