Stefano Ranucci, candidato sindaco di Roma del Movimento Unione Italiano, è intervenuto in mattinata nel format “Ho scelto Manà”, on air sugli 89.100 dalle 13.00 alle 15.00.
Dott. Ranucci, un curriculum di tutto rispetto il suo ma soprattutto in ambito manageriale, il fatto che questa sia la sua prima esperienza politica non la spaventa?
“Prima di risponderle devo ringraziare il fondatore del Movimento Unione Italiano Stefano Bandecchi e tutto il suo staff per aver individuato in me il profilo giusto per affrontare questa impresa. Tornando alla sua domanda, è vero, è la mia prima esperienza politica ma volendo interpretare questo cammino come un impegnativo percorso professionale, allora posso dire di aver avuto spesso a che fare con la gestione di dipendenti, con la necessità di dover far quadrare i conti, con la responsabilità di ottimizzare il lavoro dei collaboratori per soddisfare appieno le richieste dei clienti. I romani sono i nostri clienti e la nostra esperienza professionale sarà al servizio di tutti i cittadini”.
In questo caso però c’è da gestire una città, con tutte le problematiche che presenta una realtà articolata come è quella di Roma?
“Siamo ben consapevoli di quello che andremo ad affrontare e anche per questo abbiamo deciso di individuare le persone giuste e di porle il più vicino possibile ai loro ambiti di competenza. Il nostro staff si costituirà di professionisti che si sono distinti nei rispettivi campi per le loro peculiarità e posso fare già alcuni nomi. Se dovessimo parlare di cultura a Roma citerei immediatamente il nostro candidato, il Prof. Gabriele La Porta. Nell’ambito della criminalità, della tutela delle donne e dei bambini e nella lotta allo stalking posso preannunciarvi la presenza tra le nostre fila della Dott.ssa Roberta Bruzzone. Non posso ancora fare il nome di un personaggio dalla riconosciuta esperienza che fa parte del corpo della Polizia Municipale e che si occuperà per noi e con noi dei problemi di trasporti e viabilità. In questo modo e attraverso la scelta di questi professionisti noi vorremmo occuparci dei problemi della città e dell’azienda Roma”.
I nomi che ci ha fatto sono di tutto rispetto ma veniamo a lei, qual è la sua ricetta per Roma?
“Come ho sempre fatto nelle mie precedenti esperienze professionali, anche a costo di suscitare scetticismo, io all’inizio dei mandati che ho ricevuto ho sempre preferito ascoltare. Quella dell’ascolto e della presa di coscienza delle situazioni è per me una fase ineludibile, è l’anticamera dell’azione. Anche in questo caso credo sia giusto ascoltare le richieste dei cittadini e poi agire per soddisfarle. Noi stessi siamo cittadini di Roma e, a questo punto rispondo anche al candidato sindaco Marchini, non sarà lui l’unico romano in corsa per il Campidoglio. Ma questo probabilmente lo si sente anche dal mio accento”.
Leggendo il vostro programma sembra abbiate l’intenzione di rilanciare con decisione cultura e turismo a Roma.
“Roma dovrebbe vivere principalmente di turismo, dovremmo iniziare a veicolare e a divulgare la cultura che abbiamo attorno a noi partendo direttamente dai nostri giovani, che devono conoscere l’immenso patrimonio culturale da cui sono circondati. Un maggiore senso civico agevolerebbe il lavoro di tutte le amministrazioni, dobbiamo avere più rispetto della nostra città. Noi romani dobbiamo incrementare il nostro senso civico e trasmetterlo ai nostri concittadini”.