La polizia italiana è razzista. E’ questa la sintesi, ma soprattutto l’accusa che il rapporto dell’Ecri del Consiglio d’Europa rivolge alle forze dell’ordine d’Italia. Parole, dati e documenti che hanno fatto insorgere, amareggiare il governo, le Istituzioni, ma anche e soprattutto i diretti interessati, i poliziotti che ogni giorno lavorano e scendono in strada per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

Dire che gli agenti sono infastiditi e furiosi davanti a queste accuse, è poco e lo esterna a nomei di tantissimi poliziotti Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, che a Tag24.it non nasconde la sua rabbia e amarezza per quanto è stato scritto e subito affonda e sottolinea che si tratta di accuse “infamanti, totalmente infondate e oltraggiose”.

E’ fuori di sé, il dirigente sindacale per quanto viene riportato da un “organo europeo così importante”. E, seppur con toni calmi ma fermi, replica stizzito a quanto è stato riportato in quei documenti: “Non ho davvero parole per quello che è stato scritto. È inaccettabile che un organo europeo così importante si permetta di dire queste cose, d’infangare l’onorabilità e la professionalità dei nostri agenti, ma poi su quali basi, su quali documenti e prove, dove sono andati? Cosa hanno fatto e cosa hanno visto? Ho parlato con tanti ragazzi che sono distrutti da quanto è stato affermato, uomini che ogni giorno non fanno che lavorare e fare sacrifici enormi, per poi sentirsi dire da un organo così importante parole senza senso e accuse indegne”.

Rapporto Ecri, Pianese (Sindacato Polizia): “C’è integrazione, competenza e amore nel nostro lavoro. E’ una vergogna”

Quello che non manda tanto giù anzi che non sopporta affatto è l’aver sentito parlare di “profilazione razziale”, e questo Pianese va fuori di giri perché non accetta in alcun modo l’accostamento: “E’ un insulto verso tutti quei ragazzi e uomini che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza dei cittadini, ma anche verso il nostro sistema di sicurezza, che è riconosciuto a livello europeo come esempio di efficienza e rispetto delle leggi”.

Fa rabbia sentir dire determinate cose, secondo Domenica Pianese, anche perché “in polizia c’è integrazione, non voglio mettermi qui a dire che ci sono agenti che sono italiani di seconda generazione perché è la normalità, ragazzi che hanno genitori che non sono nati in Italia e non voglio neanche sottolinearlo perché, lo ripeto, è una cosa normale, ma quando senti parlare di profilazione razziale, non ci sto, non ci sta nessun agente di polizia davanti a queste oscenità, perché tali sono“.

Il sindacalista e poliziotto non riesce a credere a cosa ha letto e sentito per tutto il giorno e soprattutto non accetta “nessuna lezione di morale da chi non conosce la realtà operativa e non ha alcuna competenza per giudicare il nostro lavoro. Nessuna, soprattutto se parla in questo modo”. Per il segretario generale del Coisp è una vera e propria “campagna denigratoria” ed è anche “pericolosa anche perché indebolisce, e neanche poco, il morale delle forze dell’ordine, andando a minare la fiducia dei cittadini verso chi è impegnato a proteggerli“.

Domenica Pianese assicura che la vicenda non finisce qui anzi avrà un seguito: “Non accetteremo passivamente queste accuse anzi andremo a fondo a quel documento, cercando di capire da dove hanno attinto queste informazioni false e vergognose, abbiamo voglia di capire anche perché sappiamo bene il lavoro che facciamo e come lo facciamo. Andremo a fondo e verificheremo ogni cosa, ma soprattutto continueremo a difendere il diritto di svolgere il nostro lavoro senza essere criminalizzati da chi, evidentemente, non ha altro obiettivo se non quello di creare divisioni e seminare diffidenza“.