Matteo Salvini contro tutti. Anzi, principalmente mette in guardia la magistratura, in particolar modo quei giudici che, con la loro decisione, hanno fatto rimpatriare i 12 migranti che erano stati mandati nei nuovi centri in Albania. Il vice-presidente del Consiglio è intervenuto a “Quarta Repubblica” da Nicola Porro ed è stato piuttosto chiaro su come la pensa e su quello che, forse, può succedere: “I 12 migranti rimpatriati sono in Italia, forse stanno guardando Quarta Repubblica e a mezzanotte se vogliono possono tranquillamente uscire e fare quello che desiderano, ma mettiamo il caso che uno di questi si mette a rapinare o stuprare, chi paga? Che succede? Ci sono 31175 italiani che sono stati dichiarati innocenti dopo che erano stati condannati, ma in quel caso chi paga, lo ripeto“.
Una domanda che resta in sospeso e quanto dice Matteo Salvini è abbastanza pesante e aggiunge anche che ci sono magistrati che “se vogliono fare politica, lascino la toga e si mettano a candidarsi, ce ne sono tanti, non è uno scontro governo magistratura, ma qualcuno di loro fa politica ed è innegabile”.
Salvini contro la magistratura: “Unico paese dove i giudici smontano le leggi…”
E’ una serie di attacchi, uno dietro l’altro, anche se sulla sua vicenda personale legata al processo su Open Arms spiega senza problemi: “Io il 20 dicembre sarà in aula, se verrò dichiarato innocente sono contento, altrimenti vedremo, anche se considero questa situazione personale come una cosa di livello Harry Potter”.
Matteo Salvini torna a parlare anche della situazione accaduta a Verona con il poliziotto che, per legittima difesa, ha sparato un colpo d’arma da fuoco e ha ucciso un giovane rapinatore e qui il vice-premier spiega la sua versione, tornando sulla frase “non ci mancherà”, riferita alla vittima: “Nessuno festeggia la morte di un essere umano, figuriamoci, ma se uno va ad aggredire la gente, doveva essere espulso, qui non ci doveva stare e se un poliziotto, nell’esercizio delle sue funzioni e per difendere la sua vita lo ammazza purtroppo, la colpa di chi è? E’ del fascista Salvini? Il problema è che questo tizio non doveva essere qui“.
Non la prende bene riguardo a tutto quello che è successo in questi ultimi giorni e fa riferimento alla famosa mail di Patarnello che tanto trambusto ha creato, soprattutto all’interno del Governo dopo che la Premier Meloni l’ha resa pubblica attraverso i suoi social, anche se in realtà il nome del presidente del Consiglio non l’avrebbe mai fatto e il testo integrale della mail sarebbe un discorso molto più ampio e generale riguardo al compito che dovrebbe avere la magistratura.
Per Matteo Salvini non ci sono dubbi e spiega che innanzitutto “i giudici devono applicare la legge non interpretarla” e riguardo a Paternello spiega: “E’ un giudice che lavora in Cassazione e io, sinceramente, da cittadino, sapendo che la Cassazione è l’ultimo grado di decisione non è che sia così sereno sapendo che ci sono situazioni e concetti di questo genere”.
Sul compito della magistratura, Matteo Salvini ha le idee chiare ed esprime il suo pensiero, facendo alcune riflessioni, anche queste piuttosto dure: “Siamo l’unico Paese dove la magistratura smonta le leggi“. E riguardo a quanto è stato deciso dal tribunale di Roma sui migranti trasferiti in Albania, il vice-Premier non ha dubbi: “Ora c’è una legge approvata in Cdm, se ci saranno ancora sentenze contrarie significa che” quei giudici “dovranno lasciare la toga e candidarsi in politica“.
Non molla, Matteo Salvini e insiste su un concetto: “Mi sembra evidente che su 9.300 giudici in servizio ce n’è qualcuno che fa politica“, e sul magistrato Silvia Albano dice serenamente: “L’ho sentita mentre parlava e spiegava i suoi concetti, lì stava facendo politica, se vuole si candidi, lascia la toga e si candidi. I migranti? Sono state bocciate centinaia di richieste di espulsione legittimamente avanzate da altre istituzioni. A dire di no all’asilo politico non è Salvini, sono le prefetture…”.