Negli ultimi giorni è spuntato un nuovo bonus affitto in arrivo nel 2025 per i lavoratori fuori sede: si tratta, in realtà, di fringe benefit più alti per tutti i neoassunti che decideranno di spostare la residenza di oltre 100 chilometri.

La misura è stata annunciata il 15 ottobre, durante l’approvazione del disegno di Legge di Bilancio 2025. Per il mondo del lavoro, ci sono diversi provvedimenti presentati, poi, durante la conferenza stampa.

Con la manovra 2025, quindi, ci attendono novità anche sui fringe benefit, con l’introduzione di una soglia di non tassabilità per i nuovi assunti.

Arriva il bonus affitto per i lavoratori fuori sede

La prossima manovra porterà con sé diverse novità in tema lavoro e spunta anche il bonus affitto per i lavoratori fuori sede. La novità, in sostanza, non è altro che una modifica alla soglia di non tassabilità delle somme riconosciute in busta paga al dipendente.

La soglia dei fringe benefit verrà innalzata per i lavoratori fuori sede o per tutti i neoassunti che decidono di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

Si tratta di una misura che ha l’obiettivo di agevolare i lavoratori assunti dal 1° gennaio 2025 e che trasferiscono la propria residenza. Questi, inoltre, potranno ricevere il bonus affitto proprio per coprire le spese, con una somma aggiuntiva in busta paga esentasse.

Per il momento non abbiamo altre notizie, soprattutto su quanto verrà fissato il limite di non tassabilità e per saperne di più non ci resta che attendere il testo definitivo.

Come cambiano i fringe benefit nel 2025

I fringe benefit presentano anche novità, accanto a quella del cosiddetto bonus affitto destinato ai lavoratori fuori sede. La Legge di Bilancio 2025 potrebbe apportare qualche modifica ai fringe benefit per il resto dei lavoratori dipendenti.

Quest’anno, il tetto di non tassabilità, che generalmente ammonta a 258,23 euro, è stato innalzato dalla precedente manovra finanziaria.

L’anno scorso il limite era fissato a:

  • 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Nel 2025, non si prevedono modifiche sostanziali e, infatti, i fringe benefit dovrebbero essere confermati così come sono. D’altra parte, è ancora presto per avere la certezza in tasca e vale lo stesso detto prima: attendere il testo definitivo della manovra

Ricordiamo come, tra le ipotesi precedenti, era stata avanzata anche quella di avere un unico tetto a 1.500 o 2.000 euro. Contestualmente, era stata ipotizzata anche la possibilità di includere tra i bonus esenti le somme per il pagamento dell’affitto, del mutuo per la prima casa e per le utenze di acqua, luce e gas.

Quali sono le altre misure in tema lavoro in manovra 2025

In tema lavoro ci sono molte altre misure approvate dal Consiglio dei Ministri. La misura principe e principale è proprio il taglio del cuneo fiscale che, dall’anno prossimo, diventa strutturale. Lo stesso sistema dell’IRPEF a tre aliquote è stato confermato anche per il 2025. Entrambe le misure valgono circa la metà dei fondi stanziati per la Legge di Bilancio 2025.

È stato confermato anche il bonus mamme da 3000 euro. Si tratta di un’altra misura introdotta nel 2024, che prevede sgravi contributivi alle donne lavoratrici con almeno due figli. La misura, in scadenza il 31 dicembre 2024, è stata confermata al 2025 ed estesa alle lavoratrici autonome.

In linea di massima, si percepisce come lo scopo della prossima Legge di Bilancio sia quello di mantenere lo status quo, senza troppe modifiche o troppi tagli.

Le misure confermate, strutturali e non, hanno garantito nel 2024 molti benefici alle famiglie, che verranno mantenuti anche per il prossimo anno.