Disclaimer è un viaggio inquietante nell’animo umano. Renee Knight ci fa vivere in modo vivido una realtà in cui le apparenze ingannano e le ombre del passato incombono minacciose.
La storia ruota attorno a una donna apparentemente perfetta che nasconde un segreto oscuro. Quando un evento sconvolgente la costringe ad affrontare il suo passato, si ritroverà purtroppo coinvolta in una rete di menzogne e tradimenti.
Man mano che la verità verrà a galla, i confini tra realtà e illusione sfumeranno e il lettore sarà trascinato in un vortice di suspense e mistero.
La serie Tv è stata presentata alla mostra di Venezia, e dall’11 ottobre è disponibile su Apple TV. La protagonista è Cate Blanchett.
Quanto è fedele al romanzo? Di cosa parla quest’ultimo? Scopriamo tutti i dettagli nell’articolo
Disclaimer, la serie si attiene al romanzo di Renee Knigt?
Il nuovo thriller psicologico di Alfonso Cuarón, “Disclaimer”, promette di sconvolgere gli spettatori, invitandoli a mettere in discussione le proprie certezze e a sospendere ogni giudizio.
Basato sull’omonimo romanzo di Renee Knight e interpretato da un cast stellare guidato da Cate Blanchett e Kevin Kline, la serie ci trasporta in un mondo fatto di inganni, segreti e suspense
Il thriller è un adattamento dell’omonimo romanzo di Renée Knight, che parla di una famosa giornalista intrappolata in un inseguimento del gatto e del topo.
Un autore sconosciuto, infatti, ha pubblicato un thriller in cui lei è la protagonista principale e che rivela il suo segreto più profondo e oscuro.
Già nell’episodio uno, però, Disclaimer prende una svolta diversa dalla narrazione del libro, rivelando già qual è uno dei suoi misteri principali.
Le critiche recenti, però, hanno elogiato questa scelta del regista, perché rende la cinematografia più accattivante. Il libro di Knight imposta l’uso di due punti di vista contrastanti per coinvolgere il lettore, quello di Catherine raccontato in terza persona e quello di Stephen Brigstocke in prima persona. Cuarón usa tre voci per aumentare il mistero e la suspense e intrigare ancora di più lo spettatore.
Come Catherine viene a contatto con il l’autore sconosciuto del libro? Nel libro, Catherine lo trova sul suo comodino e il terrore nasce non solo dal fatto che qualcuno possa venire a conoscenza di cosa ha fatto, ma anche che quel qualcuno sia vicino a lei.
Il romanzo di Knight tiene nascosta l’identità dell’autore per almeno metà della storia. Sta al lettore mettere insieme i pezzi.
Nella serie, invece, Catherine riceve il libro per posta, ma non ci vuole molto prima che il pubblico comprenda chi lo ha inviato, come abbiamo detto prima, il mistero viene svelato subito.
Nell’episodio 1, la serie ci fa conoscere Stephen Brigstocke, padre di Jonathan e colui che sta punendo Catherine. Non solo, ma Cuarón rivela anche che è stata la defunta moglie di Stephen, Nancy Brigstocke, a scrivere i libro che avrebbe esposto al pubblico ludibrio i peccati di Catherine.
I punti di vista inoltre, nella serie diventano tre: Stephen narra in prima persona, il punto di vista di Catherine è raccontato in seconda persona, e poi c’è la cinematografia come terza voce, che rivela le connessioni tra i personaggi e promette uno sguardo imparziale sul loro passato.
A questo punto potresti chiederti: perché vedere questa serie se si sa già dall’inizio chi è il vendicatore?
Perché la serie ha una marcia in più rispetto al libro
A differenza del romanzo di Knight, la serie sembra (attenzione, sembra) che non abbia nulla da nascondere, rivela già tutto. Ma è davvero così?
Cuaròn non ha bisogno di far concentrare l’attenzione del pubblico sul mistero di chi ha inviato il libro a Catherine, ma sul comprendere chi sta dicendo la verità.
Quando Catherine era giovane, incontrò Jonathan Brigstocke, e qualunque cosa sia accaduta tra i due si è conclusa con la sua morte. Il padre di Jonathan crede che Catherine sia da biasimare e debba essere punita, per quello che ha fatto. Ma cosa ha fatto? E, soprattutto, è davvero da biasimare e punire?
L’astuta manipolazione della narrazione di Renée Knight da parte di Cuarón ci fa comprendere che questa storia può essere raccontata da due punti di vista.
Il punteggio di Rotten Tomatoes del 79% dimostra il successo iniziale di questo lavoro di Cuarón.
La serie, mettendo le carte in tavola fin dall’inizio, riesce paradossalmente a creare un mistero ancora più grande di uno stalker anonimo.
L’introduzione alla serie viene dato un avvertimento: “Attenti alla narrazione e alla forma. Il loro potere può avvicinarci alla verità, ma possono anche essere un’arma con un grande potere di manipolazione “
Solo gli spettatori saranno i giudici e sceglieranno dove sta la verità.