A partire dal mese di gennaio 2025, entrerà in vigore il nuovo bonus anziani rivolto a chi è titolare dell’indennità di accompagnamento. Introdotta dal Decreto anziani, la prestazione si rivolge solo a una specifica parte di beneficiari, in possesso di requisiti particolari.

Lo stesso importo del bonus può essere speso solo per l’acquisto di determinati beni o servizi. Il bonus, molto alto, si andrà ad aggiungere all’indennità di accompagnamento: la somma, così, diventa davvero consistente.

Di seguito, forniremo un approfondimento dettagliato sulla prestazione per gli anziani, con un focus specifico sui requisiti e le condizioni di accesso, come spendere il contributo e quali sono i limiti.

Arriva il bonus per anziani per i titolari dell’indennità di accompagnamento

Non manca poi molto all’entrata in vigore di una nuova prestazione, questa volta rivolta unicamente agli anziani. Introdotta dal Decreto legislativo n. 29/2024, la prestazione per gli anziani o, più semplicemente, bonus anziani, è rivolto agli over 80 non autosufficienti e con un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato dall’INPS.

I requisiti di accesso, oltre all’età anagrafica, sono i seguenti:

  • ISEE sociosanitario non superiore a 6000 euro;
  • Titolarità dell’indennità di accompagnamento o avere i requisiti per richiederne il riconoscimento.

La prestazione manca del carattere di universalità, in quanto il bonus anziani da 850 euro è rivolto solo a determinate categorie di anziani con età superiore a 80 anni. Il requisito più stringente, però, non è quello anagrafico, ma quello reddituale che rende la platea di beneficiari davvero circoscritta. La misura, molto interessante, diventerà operativa solo per pochi beneficiari.

Restando ancora per un momento sul requisito economico, spieghiamo cos’è l’ISEE sociosanitario. Si tratta di una particolare forma utilizzata proprio per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie: tra queste troviamo l’assistenza domiciliare per persone con disabilità o non autosufficienti o l’ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semi residenziali.

A differenzia degli altri tipi, l’ISEE sociosanitario include solo il beneficiario, il coniuge e i figli minori o maggiorenni fiscalmente a carico.

Ancora non siamo a conoscenza circa la modalità di presentazione della domanda, ma con tutta probabilità la prestazione sarà gestita direttamente dall’INPS.

Come spendere il bonus per anziani

La misura è stata finanziata con 250 milioni di euro per il 2025 e con altrettanti 250 milioni di euro per il 2026. Il bonus per gli anziani si concretizza in un importo integrativo all’indennità di accompagnamento di 850 euro. La quota integrativa, chiamata assegno di assistenza, si va ad aggiungere all’accompagnamento pari a 531,76 euro.

Gli anziani beneficiari, così, potranno avere un importo mensile totale pari a 1381,76 euro. La prestazione prevede pro e contro. Tra i vantaggi, oltre allo stesso importo del bonus, la cifra non è soggetta a pignoramento e non concorre alla formazione di reddito ai fini fiscali.

Invece, nella lista dei contro, troviamo subito i limiti al suo utilizzo. Non si può spendere l’assegno di assistenza per l’acquisto di qualsiasi cosa, ma solo per remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza alla persona. Il personale domestico deve essere regolarmente assunto.

In alternativa, i beneficiari possono utilizzare il bonus per acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza. Questi, però, devono essere necessariamente forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale.

Quando viene revocato il bonus da 850 euro in arrivo a gennaio 2025

Quanto detto prima è fondamentale per non rischiare la revoca della prestazione. Infatti, se si dovesse accertare che la quota sia stata anche in parte utilizzata per altro, l’INPS procederà all’immediata revoca dell’assegno di assistenza. Inoltre, il beneficiario dovrà restituire quanto è stato speso impropriamente.

Attenzione, però, a non fare confusione. La revoca opera solo sull’assegno di assistenza, ma rimane il diritto dell’anziano alla percezione dell’indennità di accompagnamento.