Luca Guadagnino sembra intenzionato a scavare più a fondo nella psicologia disturbata di Patrick Bateman, portando sullo schermo un nuovo American Psycho.
Dopo il successo di film come “Chiamami col tuo nome”, il regista italiano si cimenta in un progetto ambizioso e provocatorio. Ma quanto sarà fedele al romanzo cult di Bret Easton Ellis? Ci sarà un’atmosfera più cupa e claustrofobica rispetto alla versione del 2000 diretta da Mary Harron?
Guadagnino promette di offrirci un’esperienza cinematografica intensa e coinvolgente. Scopriamo maggiori dettagli.
Riadattamento di American Psycho a cura di Luca Guadagnino, una versione più fedele al romanzo
American Psycho, con Christian Bale, è stato un successo immenso ed è diventato un cult dei film thriller, visto in tutto il mondo. Ma il suo franchisee non ha avuto lo stesso successo. Ricordate quel sequel del 2002 con Mila Kunis, diretto da Morgan Freeman? Un disastro totale, tanto che persino Bret Easton Ellis, l’autore del romanzo originale, lo criticò aspramente.
A quanto si sa, quel film era stato concepito come un progetto a sé stante, ma poi qualcuno decise che fosse meglio collegarlo alla storia di Patrick Bateman, con risultati disastrosi.
Luca Guadagnino, il regista di Chiamami col tuo nome, sta cercando di riscrivere questa storia. Con il suo nuovo adattamento di American Psycho, promette di offrire una visione più fedele al romanzo di Ellis. Andrà più a fondo nella psicologia disturbata di Patrick Bateman e, soprattutto, tenterà di spiegare le ragioni che lo spingono a compiere atti così efferati e cruenti.
Guadagnino non è nuovo a rivisitazioni di classici horror. Ricordiamo il suo controverso Suspiria, un film che ha diviso la critica ma che ha fatto capire al grande pubblico quanto sia in grado di creare atmosfere intense e surreali.
Con American Psycho, il regista italiano ha un’opportunità unica, quella di creare un nuovo cult, fedele al romanzo originale.
Sarà interessante vedere come Guadagnino affronterà questa sfida.
Di cosa parla il romanzo di Bret Easton Ellis?
American Psycho di Bret Easton Ellis è ambientato a Manhattan, New York, negli anni ’80. Patrick Bateman è un professionista della finanza sui 25 anni che lavora a Wall Street.
All’inizio della storia, Patrick sta partecipando a una cena organizzata da una giovane donna di nome Evelyn. Bateman ed Evelyn sono fidanzati, la loro relazione, però, è insignificante e vuota, anzi, lui sospetta anche che lei le sia infedele.
Ma anche la sua vita non è lineare. Bateman usa cocaina, beve e tradisce anche lui la sua fidanzata Evelyn. Inizia così la sua discesa nella follia quando i suoi pensieri violenti aumentano, a causa anche dell’abuso di droga e lui inizia a commettere molteplici reati: aggressioni, stupri, omicidi e persino il cannibalismo.
Patrick, nella sua follia, racconta quello che fa anche ai suoi colleghi e alla sua fidanzata, ma nessuno gli crede e tutti liquidano le sue confessioni come scherzi.
Patrick Bateman nel romanzo, racconta la sua storia in prima persona. Gli eventi, dunque, vengono vissuti dal lettore attraverso i suoi occhi. Ma c’è un problema: perché lui è un narratore inaffidabile. Cosa significa questo?
Significa che è un personaggio complesso e disturbato, che fa uso di droghe, disprezza gli altri e ha delle allucinazioni molto strane. A causa di tutto questo, non sempre racconta la verità o gli eventi come sono realmente accaduti.
Quello che leggiamo, quindi, è accaduto per davvero o è un’allucinazione del narratore? Ciò che Bateman ci dice, è realmente accaduto? È come un enigma che dobbiamo risolvere, cercando di distinguere la realtà dalla sua immaginazione malata.