L’Assegno unico non sarà più incluso nel calcolo ISEE a partire dal 2025. Questa mossa del Governo avrà un grande impatto sulle famiglie, garantendo loro un maggiore accesso ai sostegni economici.

Si tratta di una modifica richiesta sin dai tempi dell’introduzione della misura, per facilitare l’accesso ai bonus che, nella maggior parte dei casi, richiedono il rispetto di una determinata soglia ISEE.

Fuoriuscendo dal calcolo, l’ISEE ne risentirà positivamente perché sarà, di conseguenza, più basso. Gli effetti che potrà comportare questa mossa sono due: entrambi, a loro modo, importanti e positivi per le famiglie.

Assegno unico fuori dal calcolo ISEE

È arrivata da pochissimi giorni l’approvazione del disegno di Legge di Bilancio 2025 da parte del Consiglio dei Ministri, con una serie di novità per le famiglie.

Molte di queste non sono altro che conferme di quelle già in vigore quest’anno, ma non mancano nuovi bonus per incentivare la natalità: la Carta per i nuovi nati in arrivo nel 2025. Sono stati anche confermati i congedi parentali, ma con l’introduzione di un terzo mese all’80%.

Parliamo, adesso, di una misura che, se confermata, può portare davvero un grande beneficio alle famiglie con figli: l’Assegno unico fuoriesce dal calcolo ISEE. Il vantaggio per le famiglie sarebbe davvero enorme, considerando la possibilità di avere un indicatore più basso e la conseguente possibilità di accedere ad altri bonus.

L’Assegno unico è una prestazione che viene erogata con il fine di sostenere le famiglie con figli a carico. Un grande sostegno che, nel corso degli anni, è sempre stato apprezzato dai beneficiari. Fuoriuscendo dal calcolo dell’indicatore dovrebbe portare a benefici di gran lunga superiori.

Uno dei punti deboli della prestazione è proprio il fatto che finisce nell’ISEE e ne concorre a determinare il valore, penalizzando le stesse famiglie beneficiarie, limitando loro l’accesso a bonus o servizi. Si pensi, per esempio, a molti servizi pubblici come le agevolazioni per le rette scolastiche oppure i contributi per l’affitto basati sul valore dell’Indicatore, spesso, non accessibili.

Con l’esclusione dal calcolo, le famiglie potranno sperare di avere un accesso più agevolato a molti altri servizi, agevolazioni e bonus che, fino a oggi, non hanno potuto fruire.

Come cambiano gli importi con la fuoriuscita dal calcolo ISEE

Ancora non si sa con certezza, ma se la previsione di far fuoriuscire l’Assegno unico dall’ISEE verrà approvata ne risentiranno anche gli stessi importi della misura.

Come spiegheremo meglio in seguito, il valore dell’Assegno unico si basa su alcuni parametri. Tra questi, l’ISEE occupa un posto di rilievo nella determinazione dell’importo spettante.

Escludendo la misura dal calcolo, porterebbe di conseguenza un valore dell’Indicatore inferiore e un importo dell’Assegno maggiore. Quindi, si tratta di una strategia che evita un duplice effetto boomerang, consentendo alle famiglie beneficiarie di poter contare su un importo più alto della stessa prestazione.

Come si calcola l’importo mensile dell’Assegno unico

L’importo dell’Assegno unico viene stabilito sulla base di due fattori principali: l’ISEE del nucleo familiare e il numero dei figli a carico. A questi due fattori, si devono anche aggiungere le eventuali maggiorazioni previste.

Come sempre, non c’è comunque l’obbligo di presentare l’ISEE, ma in sua assenza si riceverà l’importo minimo previsto. Chi, invece, presenta l’Indicatore aggiornato riceverà l’importo parametrato alle condizioni economiche del nucleo familiare.

In linea di massima:

  • Con ISEE fino a 15.000 euro, spetta 189 euro per ciascun figlio;
  • Con ISEE superiore a 40.000 euro o in assenza, l’importo si riduce fino al minimo di 54 euro.

Le maggiorazioni hanno l’obiettivo di bilanciare il supporto alle necessità specifiche dei figli oppure alla stessa capacità economica della famiglia.

Quindi, l’importo della misura varia anche in base alla situazione economica della famiglia e a un più basso ISEE aumenta per diminuire all’aumentare dell’indicatore.