Il giorno dopo, i tre punti ottenuti contro l’Udinese assumono un peso specifico ancora più importante. Per la prima volta in questa stagione, eccezion fatta nel derby contro l’Inter, il Milan ha dato la sensazione di essere una squadra unita e compatta, dove tutti corrono e si sacrificano anche per il compagno. Dopo una prima mezzora di alto livello, con un calcio propositivo e a tratti spettacolare, i rossoneri sono rimasti in dieci uomini per l’espulsione – molto discussa – di Reijnders. Da quel momento la gara è cambiata, con il Milan che si è compattato, sacrificato e ha portato a casa i tre punti seppur con il brivido finale, visto che in pieno recupero il Var – dopo un lunghissimo consulto – ha annullato la rete del pari Udinese.

90’ in panchina per Leao con il Milan

Una vittoria figlia anche di scelte forti: Fonseca ha lasciato per tutti i 90’ dell’incontro in panchina Leao, ha schierato Abraham solo a gara in corso (uscito pochi minuti dopo il suo ingresso per un infortunio alla spalla), così come Tomori. I tre grandi epurati di casa Milan. Gli ultimi due hanno pagato il “caso rigori” di Firenze, Leao invece lo scarso impegno e coinvolgimento negli schemi rossoneri. A fine gara Fonseca ha voluto specificare ai giornalisti di evitare di creare un caso Leao, trattandosi di una “semplice” esclusione dettata da scelte tattiche. Esclusione che però fa rumore, trattandosi di un big (non l’unico). Ma i fatti hanno dato ragione a Fonseca, almeno nel singolo match.

Milan, c’è il caso Ruben Loftus-Cheek da gestire

Nessun caso Fonseca, dunque, ma nel Milan c’è un’altra situazione che va presa con le pinze ed è quella legata a Ruben Loftus-Cheek. Il centrocampista inglese, schierato da centravanti per necessità dopo l’infortunio di Abraham, è entrato in campo al 78’ e lo ha fatto come peggio non si può: svogliato, demotivato e completamente fuori dal gioco. Mai un corsa degna di nota, né tantomeno una giocata di qualità o un recupero. Un atteggiamento che non passa inosservato a tutto l’ambiente Milan, con Fonseca in primis che non ha gradito. Loftus-Cheek è stato uno dei punti di forza nella passata stagione, la prima in rossonero: per Pioli era un insostituibile, tanto da chiudere la stagione con 10 goal tra campionato e Champions.

Possibile addio a gennaio?

Con Fonseca invece l’inglese ha perso  il posto: in questo Milan Loftus-Cheek ha non trova spazio, principalmente per una questione di natura tattica. Il ruolo da trequartista alle spalle della prima punta è ricoperto da Morata o Pulisic, da mediano al fianco di Fofana non trova invece la sua dimensione. Un situazione che ha demotivato l’inglese che adesso è diventato un vero e proprio caso, come testimonia l’atteggiamento indisponente con cui è sceso in campo contro l’Udinese. Se la situazione non cambierà – toccherà a lui sostituire lo squalificato Reijnders contro il Bologna? – per Loftus-Cheek potrebbe esserci una cessione già a gennaio: il giocatore cambierebbe aria, il Milan incasserebbe una cifra importante da reinvestire per rinforzare altri ruoli. La soluzione che forse metterebbe tutti d’accordo.