Lutto nel mondo del cinema. E’ morto Adamo Dionisi, attore diventato noto per aver interpretato il ruolo del boss Manfredi Anacleti nel film “Suburra“. Dionisi ha lottato a lungo contro una malattia che però non gli ha lasciato scampo. Aveva 59 anni. La notizia della sua scomparsa ha lasciato sconvolti fan ma anche appassionati di cinema che si sono riversati sui social: “Talento scoperto forse troppo tardi…Rip Marchese”, è uno dei commenti che si leggono sul web.
La malattia però non lo aveva fermato. Fino alla scorsa estate, Adamo Dionisi aveva recitato in alcuni spettacoli. L’ultimo era stato lo scorso 20 luglio quando era stato sul palco di Ladispoli per un “One Man Show Etrusco Romano”.
Adamo Dionisi causa morte, età e carriera
Nato a Roma il 30 settembre 1965, aveva esordito nel cinema nel 2008 nel film “Chi nasce tondo…”di cui era stato anche co-sceneggiatore. Dopo aver recitato come caratterista in varie pellicole, era stato scelto nel 2014 dal regista Abel Ferrara per interpretare la parte di una guida napoletana nel film biografico “Pasolini” dedicato alla figura del grande intellettuale.
Nel 2015 la sua notorietà è esplosa grazie alla partecipazione al film “Suburra” in cui ha vestito i panni del boss Manfredi Anacleti, uno degli antagonisti principali. Ruolo che è poi tornato a rivestire anche nell’omonima serie televisiva tratta dal film e prodotta da Netflix con protagonista Alessandro Borghi.
Adamo Dionisi ha preso parte anche ad altri importanti film. Tra questi ricordiamo Martedì e Venerdì” (2024), “Enea” (2023), “Morrison” (2021), “The Shift” (2020), “Famosa” (2019), “Dogman” (extended version) (2018), “Brutti e Cattivi” (2017), “Good Morning Aman” (2009). In tv ha partecipato alla serie “Rocco Schiavone” con Massimo Giallini.
E’ stato il capo tifoso del gruppo di ultras della Lazio “gli Irriducibili”.
Le vicende giudiziarie
Adamo Dionisi era stato arrestato nel 2001 dalla Digos per una vicenda legata alla droga. Dopo aver scontato la pena nel carcere di Rebibbia, aveva preso parte a diversi progetti teatrali.
Nel 2017, mentre si trovava in vacanza a Viterbo, era stato arrestato per aver aggredito l’ex moglie, danneggiato una stanza d’albergo e fatto resistenza alla forza pubblica con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Sentita dagli inquirenti, la donna aveva raccontato che nei giorni precedenti le era stata danneggiata l’auto e che era stata costretta a rinchiudersi dentro casa dopo le minacce ricevute di far del male a lei e ai suoi familiari. Processato per direttissima, erano arrivato poi le scuse e il risarcimento nei confronti della struttura turistica. All’attore era stato imposto il divieto di far ritorno nel comune laziale per un periodo di tre anni.
A seguito di questo grave episodio, Adamo Dionisi era stato escluso dalla seconda stagione di “Suburra”.
In un’intervista di qualche tempo fa, Dionisi aveva fatto una profonda riflessione sulla vita e sul cambiamento. L’attore aveva spiegato di essere diventata una persona diversa dopo aver toccato con mano l’esperienza del carcere. Per questo motivo aveva scelto di dedicare l’ultima parte della sua vita ad aiutare gli ultimi come nella campagna di sensibilizzazione “Belli come il Sole” per i bambini detenuti.
Vita privata
Adamo Dionisi è stato sempre molto riservato sulla sua vita privata. Non risulta però essere sposato e non ha avuto figli.
Il cordoglio degli amici
Tanti gli amici e i colleghi che hanno voluto ricordare Adamo Dionisi. Alessandro Urso, grande tifoso assieme all’attore della Lazio, ha scritto: “Vola alto grande Adamo Dionisi della Garbatella, per tutti il Marchese. Come dicevi tu: “Noi non pensiamo siamo svaniti nel nulla, fanno parte di noi”. Un’altra amica Katia Vitti ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Adamo: “Ho appena ricevuto la telefonata, quella telefonata che volevo non arrivasse mai. Sono senza parole, mi mancherai amico mio”.
Adamo Dionisi è stato uno dei villan più convincenti e bravi nella storia del cinema. Le sue interpretazioni hanno lasciato il segno, un talento che è brillato forse troppo tardi rispetto a quello che meritava.