Introdotto nel 2001 per controllare a distanza le persone agli arresti domiciliari o che stanno scontando la pena al di fuori del carcere, dal 2013 il braccialetto elettronico è stato adottato anche per combattere la violenza di genere. Negli ultimi mesi l’utilizzo di questo dispositivo come misura di prevenzione e protezione è aumentato in maniera rilevante, grazie all’introduzione della legge 168/2023 per “il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.

Secondo gli ultimi dati delle forze dell’ordine, sono  8.253 i braccialetti elettronici diffusi in Italia, di cui 2.872 anti-stalking: al 23 novembre 2023 erano 1.018. Non sono però mancate le polemiche sia per i costi, giudicati elevati, che per i malfunzionamenti. Criticità che si sono ripetute anche in due recenti fatti di cronaca, per cui ora è il sistema è finito nuovamente sotto accusa.

Braccialetto elettronico e polemiche: come funziona e per quali reati viene utilizzato

Ma qual è il funzionamento del braccialetto elettronico? Di solito viene applicato alla caviglia del soggetto posto ai domiciliari e invia dei segnali a un’unità di sorveglianza locale, inserita all’interno dell’abitazione. È dotato di un sistema Gps e, nel caso in cui la persona dovesse allontanarsi oppure manometterlo, la centrale operativa delle forze dell’ordine alla quale è collegato interverrebbe immediatamente.

Diverso, invece, il funzionamento del braccialetto elettronico anti stalker. In questo caso, infatti, è connesso a un dispositivo dato in uso alla vittima di violenza, che è molto simile a uno smartphone. Quando la persona che lo indossa si avvicina troppo, superando la distanza stabilita dal giudice, il braccialetto emette un allarme sonoro, avvisando la vittima e le autorità.

I reati per i quali viene assegnato vanno ​dal furto alla truffa; dall’appropriazione indebita ai reati legati alla droga e al cosiddetto ‘Codice rosso’. In quest’ultimo caso è quindi utilizzato per controllare il divieto di avvicinamento alla vittima di violenza domestica, oppure il divieto per lo stalker di frequentare determinati posti.

Il braccialetto elettronico anti-stalker non funziona: i casi di San Severo, Civitavecchia e Torino

L”ex agente di polizia penitenziaria in pensione Mario Furio era stato denunciato dalla moglie, Celeste Palmieri, per maltrattamenti e stalking. Per questo era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.

Quando il 59enne le è andato incontro, nel parcheggio del supermercato Eurospin a San Severo, il dispositivo della donna non si è attivato. Lui le ha sparato a distanza ravvicinata, prima di togliersi la vita con la stessa arma, ferendola gravemente. Celeste è morta nel pomeriggio del 18 ottobre 2024, poche ore dopo la brutale aggressione, lasciando quattro figli.

Lo stesso, tragico destino ha riguardato altre due donne solo nelle ultime settimane, morte per mano degli ex compagni.

Camela Ion era una senza fissa dimora, coetanea di Celeste. È stata strangolata nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 ottobre a Civitavecchia, in provincia di Roma, dal 41enne rumeno Lucian Tuduran. Lui aveva il braccialetto elettronico alla caviglia, che non è servito. Lei è risultata sprovvista del dispositivo che le era stato assegnato e che avrebbe dovuto avvisarla.

A Torino, lo scorso 24 settembre, a perdere la vita è stata la 34enne Nabu Roua. Una coltellata, inflitta dall’ex marito Ben Alaya Abderlkader, l’ha uccisa. Lui, con il divieto di avvicinamento da agosto, aveva il braccialetto elettronico fuori uso.

Malfunzionamenti fatali che stanno scatenando aspre polemiche.

Presenterò una interrogazione ai ministri competenti affinché sia fatta piena luce sul caso di Celeste Palmieri, la donna di San Severo uccisa dal marito, nonostante l’uomo indossasse il braccialetto elettronico. Bisogna capire come mai il dispositivo non abbia funzionato, alla luce del precedente che ha visto una anomalia simile con il femminicidio avvenuto il 24 settembre a Torino, quando un cittadino tunisino ha ucciso la ex moglie nonostante all’uomo fosse stato imposto il braccialetto elettronico. Vicenda sulla quale ho già presentato un’interrogazione

sono le parole di Susanna Campione, deputata di Fratelli d’Italia nonché componente della commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.

Come abbiamo già denunciato con un’interrogazione rivolta ai ministri della Giustizia, dell’Interno e delle Pari Opportunità, il sistema del braccialetto elettronico indispensabile per monitorare l’attuazione delle misure cautelari non sta funzionando. Ieri purtroppo è stata la volta dell’ennesimo femminicidio: Celeste Rita Palmieri è stata colpita a morte dai colpi di pistola sparati dall’ex marito Mario Furio, che pur avendo il braccialetto ha violato il divieto di avvicinamento e l’ha colpita in un parcheggio di supermercato a San Severo, Foggia. Dalle informazioni in nostro possesso, due sono i profili critici e su entrambi il ministero dell’Interno Piantedosi deve muoversi in modo tempestivo. Non c’è più tempo da perdere

le fa eco la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Bicamerale femminicidio.

Quando il dispositivo anti-stalking salva la vita

Non solo malfunzionamenti. I braccialetti elettronici spesso mandano anche falsi allarmi, portando a controlli inutili gli agenti. Come evidenziato già lo scorso gennaio da Carmine Cafoio, presidente di Usmia (Unione sindacale militare interforze) che aveva quindi parlato di ‘flop’.

Una nota del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia datato 10 ottobre 2024, fa sapere di una richiesta di intervento inviata al Dipartimento della PS dopo le diverse segnalazioni relative a “casi di malfunzionamento che si manifestano con falsi allarmi, avarie o segnali deboli”.

I dispositivi anti-stalking, però, hanno anche salvato vite ed evitato potenziali escalation di violenze. Come accaduto ieri 19 ottobre a Fuorigrotta, quartiere di Napoli. Un 49enne, con braccialetto elettronico, non ha fatto in tempo ad avvicinarsi al palazzo della ex perché i carabinieri l’hanno subito bloccato e arrestato.

Allarme scattato anche per un 56enne a Rho, nel Milanese. L’uomo ha rotto in strada il dispositivo che indossava nell’ambito di un’indagine per maltrattamenti all’ex compagna: è stato prontamente arrestato.

Questi sono solo due dei diversi casi in cui il braccialetto elettronico ha permesso alle vittime di poter andare avanti superando la paura.