È stata freddata nel parcheggio di un supermercato mentre faceva la spesa, in un giorno che sembrava uguale a tanti altri. Si chiamava Celeste Palmieri ed era madre di cinque figli: ecco chi era la 56enne vittima di femminicidio a San Severo, nel Foggiano. L’ennesima, uccisa ieri 18 ottobre 2024 dall’ex marito Mario Furio, che non si rassegnava alla fine della relazione.
Lei lo aveva denunciato per stalking e maltrattamenti, aveva scelto di allontanarsi dalle violenze che subiva da troppo tempo, avviando anche le pratiche per la separazione. Ma purtroppo non è bastato: lui le ha sparato alla testa e poi si è suicidato con la stessa arma.
Una tragedia annunciata che sta suscitando un’ondata di commozione, ma anche di rabbia e di polemiche: il dispositivo anti-stalking della donna, infatti, non si sarebbe attivato nonostante Furio si fosse avvicinato a lei.
“Stop ai femminicidi, la città di San Severo c’è” sottolinea il sindaco Lidya Colangelo, annunciando una fiaccolata e il lutto cittadino.
Chi era Celeste Palmieri, uccisa a San Severo dal marito Mario Furio: il caso segnalato ai servizi sociali
Celeste Palmieri era una casalinga dedita ai suoi figli: da molti era conosciuta affettuosamente come ‘Celestina’.
Viveva nel terrore
ha rivelato il fratello in un’intervista a Repubblica.
Mia sorella lo aveva denunciato tante volte, il marito è stato prima sottoposto a un divieto di avvicinamento entro i 500 metri, poi entro i 100
ha aggiunto riferendosi al 59enne Furio, ex agente della polizia penitenziaria in pensione.
Stando a quanto emerso, i rapporti tra i coniugi erano tesi da tempo. Celeste si era rivolta a un centro antiviolenza nel 2023 e in seguito il suo caso era stato preso in carico anche dai servizi sociali. Le operatrici avevano proposto alla donna, i primi di ottobre del 2024, di trasferirsi insieme ai figli minori in una località protetta. Una proposta però rifiutata per non turbare i suoi ragazzi.
Il femminicidio e le polemiche
Il tragico epilogo giovedì 18 ottobre quando, intorno alle 11, Mario Furio si è avvicinato alla sua ex moglie nel parcheggio dell’Eurospin in via Salvemini a San Severo e le ha sparato a distanza ravvicinata. Omicidio commesso prima di suicidarsi all’interno della sua auto, parcheggiata poco distante.
Celeste, dopo essere stata ricoverata in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione del Policlinico Riuniti di Foggia, è morta nel pomeriggio a causa delle ferite riportate. Sono risultati purtroppo vani i disperati tentativi dei medici di salvarle la vita.
Stando a quanto accertato dai carabinieri, poco prima della sparatoria Celeste Palmieri era stata contattata dalla centrale perché il braccialetto elettronico del marito si era attivato. La donna aveva risposto raccontando di averlo incrociato all’interno del supermercato, ma di averlo poi visto uscire. Evidenziando che il suo dispositivo, invece, non aveva funzionato.
Quando la pattuglia, inviata comunque dalla centrale, ha raggiunto il negozio era ormai troppo tardi. Gli agenti sono arrivati pochi istanti dopo il suo ferimento.
Gli inquirenti ora dovranno fare luce sul perché il dispositivo non si sia attivato: un dettaglio che sta scatenando molte polemiche.
Il braccialetto elettronico doveva tenere la donna al sicuro. Come può accadere che uno strumento di controllo che dovrebbe proteggere una donna fallisca in modo così tragico? E stato monitorato? Ci sono stati controlli? Il Ministero cosa dice? Le autorità stanno facendo verifiche sull’efficacia. Pericoloso far credere che questi strumenti siano una barriera inviolabile, quando evidentemente non lo sono
ha scritto su Facebook l’associazione Ipazia Liberedonne.
Fiaccolata a San Severo e lutto cittadino nel giorno dei funerali di Celeste Palmieri
Il sindaco di San Severo, cittadina di circa 49mila abitanti in provincia di Foggia, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno delle esequie di Celeste Palmieri. Lo ha annunciato tramite un video pubblicato su Facebook, in cui ha ribadito la vicinanza di tutta la comunità ai cinque figli, rimasti orfani.
Una fiaccolata è inoltre prevista per martedì 22 ottobre: l’inizio è alle 19.30 e partirà dal luogo del femminicidio per arrivare fino al Municipio.
Invito tutti, cittadini, associazioni, parrocchie, giovani a unirsi alla fiaccolata per dire un fermo no alla violenza contro le donne. Siamo vicini alle famiglie e ai cinque figli. Lo Stato e le istituzioni ci sono. La città di San Severo è sempre dalla parte delle donne vittime di violenza. Dobbiamo dire basta
è il messaggio di Lidya Colangelo.
I messaggi di cordoglio sui social
Molti i messaggi dedicati a Celeste e ai suoi cinque figli sempre sui social. La tragedia avvenuta in Puglia sta provocando dolore e sgomento.
Ci ho sperato fino all’ultimo che tu potessi essere finalmente libera. Purtroppo la vita e il destino con te sono stati fin troppo crudeli, non doveva andare così. Oggi ognuno di noi ha perso. Nessuno può e deve morire in questo modo
è il commento di Emily.
Porteremo con noi il dono prezioso di averti conosciuta e di averci accolte. Grazie, Celeste, di tutto quello che ci hai donato. Sarai e vivrai sempre in ognuna di noi. Non ci sono altre parole
è il messaggio della cooperativa sociale Il filo di Arianna a cui Celeste si era rivolta, prima di decidere di interrompere la relazione per motivi “strettamente personali”.