Il governo italiano prosegue nel riconfermare la pensione anticipata Opzione donna a 61 anni di età per il 2025, mantenendo i requisiti anagrafici e contributivi attuali. Andando ben oltre le previsioni, restano validi i requisiti contributivi per l’accesso alla misura che prevede, tra l’altro, 35 anni di versamenti. Mostrando prudenza e confermando le priorità nella gestione dei conti pubblici, si gettano le basi della Legge di Bilancio 2025.

Il Documento di economia e finanza, che dovrà approdare in Parlamento tra qualche giorno e il cui testo conclusivo dovrà incassare il parere favorevole dell’Europa, rispecchia la chiara volontà di sostenere la crescita dell’economia italiana, ma allo stesso tempo opera per sostenere le famiglie e la natalità, senza distogliere lo sguardo dal tema delle pensioni.

Nonostante la dote finanziaria per il 2025 non sia molta, molto probabilmente saranno confermate le misure in scadenza al 31 dicembre 2024, inclusa Opzione donna.

A questo punto, non resta che analizzare nel dettaglio i criteri principali di accesso alla pensione anticipata, ponendo un occhio attento all’individuazione del montante contributivo valido per l’accesso a questa misura.

Opzione donna, proroga pensione anticipata nella legge di Bilancio 2025? Ecco i requisiti contributi e anagrafici

Il governo Meloni potrebbe decidere di confermare le misure pensionistiche in scadenza il 31 dicembre 2024 anche per il prossimo anno, andando incontro alle esigenze dei lavoratori.

Per alcuni, si tratta dell’ennesimo compromesso in mancanza di una vera riforma delle pensioni; per altri, invece, il rinnovo delle misure Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 per il 2025 è il frutto di una trattativa che punta a risanare il debito pubblico senza istituire nuove misure che potrebbero apparire rigide e inflessibili, ancor più della legge Fornero.

La pressione sul governo italiano è forte e su più fronti; molte sono le misure che potrebbero portare a nuovi sacrifici per gli italiani. Nonostante la conferma di un impegno esplicito nel sostenere le famiglie bisognose, la natalità e la crescita dell’economia italiana, alcune misure potrebbero non essere sovvenzionate.

Tante misure potrebbero essere già state decise, mentre altre dovranno essere confermate dal Parlamento, inclusa Opzione donna per il 2025.

In particolare, per quanto riguarda la pensione anticipata donna, sarà fondamentale considerare la presenza o meno di eventuali modifiche ai requisiti di accesso, che includono l’età minima e gli anni di contribuzione necessari.

Chi può andare in pensione con Opzione donna nel 2025?

La programmazione delle politiche pensionistiche future prevede, in via del tutto inaspettata o eccezionale, una proroga triennale per l’anticipo pensionistico Ape sociale, sbloccando l’accesso alla misura ai rinnovi successivi. Diversamente da quanto accade per la misura Quota 103 e Opzione donna, queste ultime restano ancorate alle proroghe della Manovra annuale.

Nonostante la pressione per un ripristino delle condizioni per l’accesso alla pensione anticipata donna, nessun negoziato è riuscito a sbloccare l’accesso alla prestazione per tutte le lavoratrici.

Pertanto, la misura in scadenza al 31 dicembre 2024, che permette ad alcune categorie di andare in pensione a 61 anni di età con 35 anni di contributi maturati fino al 31 dicembre 2023, sarà prorogata senza correttivi, se non quello legato al perfezionamento dei requisiti che si sposta di un anno.

Non solo proroga triennale di Ape sociale e proroga 2025 Quota 103. Tra i vari provvedimenti previsti dalla nuova Manovra finanziaria, l’Opzione Donna, che sarebbe dovuta scadere il 31 dicembre 2024, è stata prorogata per tutto il 2025.

Si tratta di una misura riservata a specifiche categorie di lavoratrici, che consente loro di andare in pensione prima rispetto ai requisiti di età previsti dal sistema pensionistico ordinario.

Tuttavia, l’accesso a questa opzione resta vincolato a condizioni piuttosto selettive. L’impianto resta pressoché lo stesso del 2024.

La valutazione generale per l’accesso alla pensione Opzione donna resta vincolata a un’impostazione restrittiva.

A quale età si può andare in pensione anticipata donna?

Nel merito, nel riportare le condizioni dettagliate spiegate dall’INPS, non possiamo tralasciare che possono accedere alla pensione anticipata a 61 anni di età con 35 anni di contributi maturati al 31 dicembre 2024 le lavoratrici che rientrano in specifiche situazioni familiari e lavorative.

La prima condizione prevista per l’accesso alla pensione anticipata donna riguarda l’assistenza ai propri cari da almeno sei mesi (coniuge, parente di primo grado o di secondo grado) conviventi affetti da patologie invalidanti gravi, la cui condizione è individuabile nelle disposizioni normative previste dalla Legge 104/1992, art. 3, comma 3.

Un altro aspetto riguarda l’individuazione dei requisiti sanitari. Pertanto, per accedere al trattamento pensionistico anticipato, viene richiesto il verbale rilasciato dalla commissione medica ASL-INPS, in cui viene accertata un’invalidità uguale o superiore al 74%.

Infine, nel canale agevolato alla pensione rientrano le lavoratrici dipendenti o licenziate di un’azienda che sta attraversando un periodo di difficoltà, per cui è attivo un tavolo di confronto per trovare una soluzione e salvare l’impresa.

Quali requisiti contributivi sono utili per la pensione anticipata Opzione donna?

La normativa prevede l’accesso alla pensione Opzione donna con il perfezionamento dei requisiti contributivi e anagrafici. Pertanto, possono accedere al trattamento economico previdenziale le donne che compiono 61 anni di età con 35 anni di versamenti contributivi maturati al 31 dicembre 2024.

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, è valida la contribuzione accreditata a titolo di contribuzione obbligatoria, volontaria, riscatto e figurativa.

Per maggiori dettagli si rimanda alle indicazioni operative fornite dall’INPS nella pagina ufficiale dedicata a Opzione donna.