Un boom di ascolti si riconferma per una fiction che ormai è una sicurezza di successo per Rai1 dal gennaio del 2000: Don Matteo. Le avventure del parroco che aiuta i Carabinieri a risolvere casi intricati del territorio umbro non smette di appassionare i fan anche adesso che siamo alla stagione numero 14.
E se il cambio di attore per il protagonista da Terence Hill a Raoul Bova nel 2022 era stato percepito dai più come un rischio per lo share, i dati della prima puntata della quattordicesima stagione del 17 novembre 2024 si è confermata un successone: 4.930.000 spettatori per il 27.8% di share!
Da una parte sono in moltissimi gli utenti che hanno seguito Raoul Bova nei panni di Don Massimo (Matteo Mezzanotte), dall’altra, sui social impazzano gli inguaribili nostalgici che si, continuano a guardare la fiction per affezione, ma rimpiangono con nostalgia i bei tempi andati, quelli di Terence Hill e della sua interpretazione del parroco che dà il nome alla fiction da sempre.
Don Matteo 14, Raoul Bova con il suo fascino conquista lo share
Raoul Bova non sarà Terence Hill e ancora “fa strano” a tantissimi fan vederlo come parroco di Spoleto a indagare sui casi nel cuore dell’Umbria. Eppure, i dati parlano chiaro perché ha avuto successo: le persone si lasciano incantare e travolgere ancora, e soprattutto, dal senso di curiosità.
Qui Raoul non è più il solito uomo attaccato al mondo profano, tra business, piaceri, distacchi o intrighi con belle donne (per cui è spesso oggetto del desiderio).
Si fa protagonista attivo di un mondo totalmente diverso, pur mantenendo degli elementi tipici del suo modo di recitare: lo schema ricorrente del carisma, mistero, freddezza e poi dolcezza.
Don Massimo ha infatti un passato oscuro, travagliato, ed è stato addirittura un carabiniere che ha ottenuto l’ordine sacerdotale solo dopo essere stato coinvolto accidentalmente nella morte di un bambino legato alla ‘ndrangheta.
È un uomo furbo, freddo, molto prudente, ma nasconde un animo gentile e sa farsi amare da una comunità non sempre pronta ad accettarlo con entusiasmo.
Come in tantissimi casi, quando si tratta Raoul Bova, inoltre, si gioca tanto sul suo bell’aspetto. I fan osservano, screennano e mandano sue immagini e video sui social. Le stesse inquadrature della fiction prodotta da Lux Vide mettono in risalto i suoi lineamenti, gli occhi chiari e il fascino di un uomo bello, dannato e misterioso, dal passato difficile.
Ad incantare ancora di più è un po’ lo charme del “proibito” legato al volto e all’identità del personaggio. Vedere un attore quindi considerato da tanti anni come un “sex symbol italiano” nei panni di un sacerdote ha avuto un effetto di fascinazione non indifferente.
Terence Hill: il fenomeno della nostalgia per i fan di Don Matteo
Ma chi è l’eterno vincitore dell’audince senza nemmeno comparire sul piccolo schermo? Terence Hill indubbiamente, o meglio, il fenomeno nostalgia che dopo vent’anni si fa più che sentire.
I fan, soprattutto su X, sentono costantemente la sua mancanza, quella del suo sorriso rassicurante e del temperamento, l’immagine accogliente e gentile che lamentano anche rispetto all’interpretazione di Bova. Un utente infatti scrive, glaciale:
Raoul Bova alias don Massimo non fa mai un sorriso, empatia zero
In molti non si dicono pronti a seguire questo show perché il vuoto è troppo grande senza Terence Hill:
Pubblico innamorato del passato: il nome e il cambiamento della sigla
E la conferma dell’ “effetto nostalgia” che è diventato vero protagonista della serata ce lo fornisce lo scalpore da parte degli utenti a non udire più la classica sigla iniziale in apertura dello show, sostituita dalla nuova. Anche questa è stata lamentata a più riprese sempre su X:
Insomma, una fiction che ha fatto e continua a fare la storia della Rai per ciò che riguarda le trame, il seguito e longevità ma, se si chiama ancora Don Matteo e non “Don Massimo”, i motivi ci sono.
E pensare che erano stati tantissimi i fan in crisi alla notizia del rinvio della serie.