Cosa fa Amanda Knox oggi? La ragazza americana coinvolta nell’omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher a Perugia nel 2007, è stata per anni la protagonista di un processo tortuoso, passando da una condanna per omicidio alla completa assoluzione qualche anno dopo.

A distanza di 17 anni, cosa fa oggi Amanda Knox? Dove vive? Ha un fidanzato? Un lavoro?

Scopriamo insieme com’è cambiata la vita di questa donna che, nonostante le difficoltà, è riuscita a ricostruirsi un futuro.

Cosa fa Amanda Knox oggi?

Dopo l’assoluzione nel 2015, Amanda Knox ha ricostruito la sua vita e ha scelto di diventare un’attivista per i diritti dei condannati ingiustamente.

Ha sposato Christopher Robinson, scrittore e poeta, un suo collega visto che anche lei è una scrittrice. I due si sono incontrati in circostanze del tutto particolari: Amanda stava recensendo il suo libro ed è rimasta colpita non solo dalla sua scrittura, ma anche dalla sua persona.

Il matrimonio è stato celebrato con una cerimonia intima e romantica, circondata solo dagli affetti più cari senza telecamere.

La loro vita insieme si è arricchita con la nascita di due figli: Eureka ed Echo. Questo percorso, però, è stato difficile. Amanda ha condiviso pubblicamente la lotta che hanno dovuto affrontare contro l’infertilità e un doloroso aborto spontaneo. Nonostante tutto sono andati avanti con coraggio.

Entrambi sono scrittori di talento e hanno collaborato a diversi progetti letterari, tra cui una raccolta di poesie.

I due vivono a Seattle, la città natale di Amanda.

La storia d’amore con Christopher

Amanda Knox ha iniziato a frequentare Christopher Robinson nel 2015, e la coppia si è sposata segretamente nel 2018.

Solo nel 2020 hanno deciso di organizzare un ricevimento per celebrare la loro unione. Nel 2021, hanno accolto la loro prima figlia, Eureka, cercando di mantenere la più assoluta riservatezza.

Nell’agosto 2023, Amanda ha annunciato di essere in attesa del secondo figlio, Echo, nato a settembre 2023. La coppia ha condiviso la notizia della nascita sul loro podcast “Younglings”.

La storia di Amanda Knox

Nel novembre 2007, Amanda Knox, ventenne studentessa statunitense in scambio a Perugia, fu coinvolta in un drammatico evento: la sua coinquilina, la britannica Meredith Kercher, fu trovata senza vita, con la gola tagliata.

Le autorità italiane incriminarono quasi subito Knox e il suo fidanzato, Raffaele Sollecito, accusandoli di aver ucciso Kercher durante un gioco sessuale degenerato in omicidio.

Dopo l’arresto Amanda si è trovata al centro di un processo non solo in tribunale, ma anche sui media. Fu prima condannata e poi assolta completamente. Trascorse quattro anni in carcere prima che la sentenza fosse ribaltata nel 2011.

Tornata negli Stati Uniti, si accorse che la sua battaglia legale non era finita: nel 2013 fu nuovamente condannata, per poi essere definitivamente scagionata dalla Corte Suprema italiana nel 2015.

Ma il suo passato continua a tormentarla e sembra non lasciarla in pace.

Nel 2024, una corte d’appello italiana ha confermato una precedente condanna per diffamazione nei confronti di Patrick Lumumba, un uomo che la Knox aveva accusato falsamente durante le indagini.

Amanda ha espresso la sua frustrazione sui social media, dichiarando questo verdetto ingiusto e denunciando un sistema giudiziario che la avrebbe “manipolata” per anni e annunciando l’intenzione di ricorrere in Cassazione.

Il documentario su Netflix

Dopo sei anni di lavorazione, il documentario su Amanda Knox è uscito su Netflix nel 2016.

In un certo senso le abbiamo dato la possibilità di prendere la decisione da sola… e all’inizio ha deciso che non voleva farlo“, ha detto il co-regista Rod Blackhurst. “Ci sono voluti due anni per decidere che era pronta a raccontare la sua storia. Ci ha chiamato e ha detto: ‘Vorrei parlare’“.

Dopo aver visto il documentario per la prima volta, Knox ha detto a PEOPLE di essere “incredibilmente sollevata” dal risultato e di essere grata ai registi, Blackhurst e Brian McGinn.

Una delle cose per cui vi sono incredibilmente grata è non solo per avermi chiesto cosa è successo, ma anche per avermi dato l’opportunità di presentarmi non solo come una cattiva o una caricatura, ma come qualcuno che è un individuo che pensa, sente e respira“, ha detto sempre nell’intervista con PEOPLE.

Il progetto è stato candidato a due Primetime Emmy Awards, tra cui quello per il miglior documentario o speciale di saggistica.

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