Chi mai avrebbe detto che un sequel può colpire più di un primo film? Raro ma vero, è ciò che sta succedendo con l’horror “Smile 2”, secondo capitolo diretto da Parker Finn che con Naomi Scott ci mostra le sensazioni inquietanti Skye, una popstar carica di disagi emotivi, che deve fare i conti con tanti conflitti interiori, ansie del suo passato, manie, che ben mostrano sullo schermo aspetti inediti e verosimili della vita di tanti cantanti di successo.
A colpire immediatamente gli occhi del pubblico è stato l’attore Ray Nicholson (figlio d’arte del grande Jack, l’interprete di Shining e Qualcuno volò sul nido del cuculo). E a far sussultare il pubblico in sala cosa è stato? Il suo sorriso inquietante naturalmente, che è stato dai più inevitabilmente associato a quello iconico del papà.
I fan di questi due film che hanno conquistato gli appassionati di horror sono sempre più interessati a seguire la carriera di Ray, scoprire più dettagli sulla sua vita e sul grande “passaggio di testimone” tra lui e il grande Jack Nicholson.
Ray Nicholson conquista tutti in “Smile 2” con il suo ruolo
Un ruolo che apparentemente non è tra i più rilevanti per ordine e tempo sullo schermo quello di Ray Nicholson, ma che ha inevitabilmente fatto incuriosire tantissimi e guadagnare audience per il suo impatto. Nel film “Smile 2”, l’attore interpreta Paul, il fidanzato defunto della nostra eroina, che le darà il tormento, apparendo improvvisamente con il suo sorriso da brividi.
L’attore è infatti protagonista di una delle scene più iconiche del film, in cui la nostra Skye viene invitata a presentare un evento di beneficenza per bambini e, mentre legge il discorso sul palco, resta completamente inglobata da visioni assurde, per cui comparirà anche il fidanzato morto in platea, per poi spaventarci a morte.
La carriera e la biografia di Ray Nicholson
Per molti l’attore è già una star in ascesa. Ray, il figlio di Jack Nicholson, ha 32 anni ed è nato a Los Angeles, in California, a febbraio 1992. Ha tentato per tutta la vita di non esporsi troppo, tanto che non ha nemmeno un profilo social. D’altro canto, l’eredità paterna, la somiglianza e il talento indiscusso non possono di certo farlo passare inosservato ad Hollywood!
Secondo il parere di papà Jack, Ray per la sua bellezza somiglierebbe anche tanto a sua madre, l’ex attrice Rebecca Broussard ma, per il resto, tra gestualità ed espressioni è tutto suo padre.
Ha iniziato a recitare per il grande schermo nel 2006 ed è apparso nel film di Dennis Dugan The Benchwarmers, ha ottenuto un ruolo nel film Promising Young Woman, in Where Are You con Antony Hopkins e poi, ha recitato in modo più rilevante nella serie tv Amazon Panic, per cui ha anche contribuito tanto, con la sua interpretazione, ad approfondire la psicologia del suo personaggio, Ray Hall.
Il figlio di Jack Nicholson si ispira al padre per recitare?
“Buon sangue non mente” diceva un detto antico. E se da una parte Ray ha attirato immediatamente l’attenzione dei fan che lo hanno addirittura confuso con il padre Jack Nicholson per la somiglianza, dall’altra ci si chiede che trucchi attoriali abbia usato per essere così bravo nella parte, come sia il suo rapporto con il padre e, soprattutto, con l’eredità che sta raccogliendo ad Hollywood, un passo dopo l’altro.
Durante la presentazione del film Smile 2, Ray ha risposto a quanti hanno commentato il suo sorriso e la sua interpretazione a quella del padre Jack in Shining di Stanley Kubrick.
Il padre sarebbe si, un punto d’ispirazione, ma non un’influenza diretta, anzi. Alcuni gesti, espressioni e modi di fare, sono più che spontanee, data la convivenza a lungo condivisa, ha spiegato l’attore sul red carpet:
Ho cenato con lui ogni sera, ho studiato il suo comportamento, è così che ho imparato a essere un essere umano. Quindi, naturalmente, alla fine gli assomiglio. Gli voglio bene ed è anche il mio eroe, sono il ragazzo più fortunato del mondo.
È un rapporto profondo di stima e rispetto reciproco quello che intercorre tra padre e figlio. Ray, consapevole del gigante con cui spesso viene messo a paragone per somiglianza ed espressività, ha più volte ribadito che lui e Jack sono e resteranno due persone diverse e che non intenderà mai competere con il suo repertorio, o i suoi ruoli: non ha pretese. Inoltre, considerando così tanti anni di carriera e ben tre oscar vinti, non possiamo biasimarlo.
In realtà siamo persone molto diverse. Io sono nato nel 1992, lui è nato nel 1937. Le cose che influenzano me non necessariamente influenzano lui.