Le elezioni presidenziali negli Usa sono una corsa serrata. Il candidato repubblicano ed ex presidente, Donald Trump, e la candidata democratica e vicepresidente, Kamala Harris, continuano le loro campagne elettorali. Gli americani si recheranno alle urne il 5 novembre e a decidere il nuovo inquilino della Casa Bianca saranno i sette swing states che non hanno una tradizione di voto per un partito politico specifico.
Nelle ultime settimane, ai comizi di Trump, è presente un personaggio noto: Elon Musk. Musk ha annunciato il suo sostegno alla campagna repubblicana già a luglio, subito dopo il primo attentato al tycoon a Butler, Pennsylvania. Nell’ultimo mese della corsa presidenziale, l’uomo più ricco del mondo sta dedicando tempo e risorse significative per le elezioni. Il sostegno del Ceo di X ha certamente una notevole influenza sulla campagna di Trump.
Il sostegno di Elon Musk a Donald Trump alle elezioni Usa del 2024
Mancano meno di 20 giorni alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La corsa alla Casa Bianca è iniziata tra il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump. In quel contesto, il tycoon è riuscito ad orientare la sua campagna elettorale puntando sull’età e sull’inidoneità di Biden a ricoprire nuovamente il ruolo. È riuscito facilmente ad attirare così gli elettori verso la sua causa. Biden, sempre più impopolare, è stato costretto al ritiro. Al suo posto, si è candidata la sua vice, Kamala Harris. Harris è una sfidante di successo, giovane e piena di nuove idee per la leadership del suo Paese. A poche settimane dalle elezioni, infatti, nessuno dei due candidati ha ancora la vittoria assicurata.
I candidati hanno concentrato le loro campagne su sette stati storicamente indecisi: Arizona, Carolina del Nord, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin. Saranno questi elettori a detenere il potere di eleggere la prima presidente donna degli Stati Uniti o di riportare Donald Trump alla Casa Bianca.
La campagna elettorale del 2024 è stata segnata non solo dal ritiro di Biden ma anche da due attentati al candidato repubblicano. Il 13 luglio, durante un comizio di Trump a Butler, in Pennsylvania, c’è stata una sparatoria. L’ex presidente ha riportato solo una lieve ferita all’orecchio, mentre un suo sostenitore ha perso la vita. Circa un mese dopo, un secondo attentato si è verificato su un campo da golf in Florida. Fortunatamente, questa volta, nessuno è rimasto ferito.
Perché Musk finanzia la campagna di Trump?
L’uomo più ricco del mondo non è sempre stato un accanito sostenitore del Partito Repubblicano. Nel 2004, infatti, aveva donato alla campagna del candidato democratico, John Kerry. Come uomo d’affari, ha bilanciato il suo sostegno tra entrambi i partiti. Questa volta, però, il suo supporto sembra più significativo. In realtà, Musk condivide idee simili a quelle di Trump. Ad esempio, è contrario alla cultura woke e all’immigrazione non controllata.
Elon Musk ha annunciato il suo sostegno al candidato repubblicano subito dopo l’attentato di Butler. Il Ceo di X utilizza frequentemente il social network di sua proprietà e, da allora, ha sostenuto Trump attraverso i suoi tweet. Il suo aiuto non è solo virtuale: Musk è diventato una figura chiave nella campagna elettorale repubblicana. Da luglio a ottobre, ha speso circa 75 milioni di dollari a favore del comitato di azione politica, America Pac, che sta supportando la campagna di Trump.
Il 5 ottobre, il miliardario ha fatto la sua prima apparizione ad un comizio elettorale di Trump, proprio a Butler. La sua partecipazione è stata accolta con grande entusiasmo. Secondo quanto riportato da Reuters, Musk prevede di continuare a partecipare ai comizi di Trump in Pennsylvania, uno degli stati che potrebbe rivelarsi decisivo il 5 novembre.
Cosa vuole Elon Musk in cambio del suo sostegno?
Non è comune assistere al sostegno, e addirittura la presenza, di una figura di rilievo ad una campagna elettorale negli Stati Uniti. Il deciso sostegno di Musk potrebbe, però, avere un costo. Oltre ai punti di vista in comune con Trump, ci sono diverse teorie su come e perché le strade di Trump e Musk si siano incrociate.
Il tycoon potrebbe anche offrire a Musk un posto nella sua amministrazione. Durante un’intervista a Fox News, Trump ha dichiarato la sua intenzione di nominare Elon Musk “segretario per il taglio dei costi”. Un ruolo che attualmente non esiste ma che potrebbe essere creato per l’uomo più ricco del mondo.
Un’eventuale vittoria di Trump potrebbe aiutare Musk come uomo d’affari. Durante la presentazione del programma economico a Wall Street, il tycoon ha affermato che avrebbe ridotto l’aliquota dell’imposta sulle società. Ha successivamente ribadito la sua promessa di tasse basse e costi energetici ridotti che potrebbero rivelarsi vantaggiosi per il genio della tecnologia.