Avere un bambino attraverso la maternità surrogata è un processo complesso per le persone che decidono di intraprendere questa strada, specialmente dal punto di vista legale. I vari paesi adottano approcci diversi: in alcuni, la maternità surrogata è illegale e considerata un reato universale, mentre altri non la regolamentano affatto, creando così una situazione di libertà informale.

Recentemente il Parlamento italiano ha adottato una legge che penalizza la maternità surrogata. Questa norma classifica il processo come un reato universale, cioè rende il fatto punibile anche quando questo viene realizzato all’estero. Coloro che decidono di ricorrere a questo processo rischiano multe severe e pene detentive. La nuova norma classifica l’Italia tra i paesi più severi, a livello mondiale, verso questa tematica. Ecco come gli altri paesi regolano la maternità surrogata.

Maternità surrogata, dove è illegale nel mondo?

Le normative riguardanti la maternità surrogata differiscono da paese a paese. Alcuni consentono la pratica ma con limitazioni su determinate forme mentre altri la proibiscono in modo assoluto.

La maternità surrogata è permessa in vari paesi, compresi gli Stati Uniti, dove non esiste una legge federale che regoli il processo ma i singoli paesi applicano normative diverse a livello statale. Alcuni stati hanno leggi specifiche in materia, mentre altri, pur essendo favorevoli, non hanno una regolamentazione chiara. Alcuni stati penalizzano la maternità surrogata commerciale. Tra gli stati favorevoli si annoverano Washington DC, California, Oregon, Arkansas, Illinois e New Hampshire.

Prima dell’invasione russa del 2022, l’Ucraina era una delle destinazioni per la maternità surrogata, un processo che è consentito anche in Russia. Tuttavia, secondo una legge firmata dal presidente Putin nel 2022, è vietato per gli stranieri utilizzare madri surrogate russe. La Georgia permette la maternità surrogata ma la legislazione attuale si applica solo alle coppie eterosessuali. In Colombia, invece, è consentita la maternità surrogata commerciale e, attualmente, sono in corso lavori alla camera bassa per tutelare tutte le parti coinvolte: madri surrogate, futuri genitori e bambini.

I paesi che consentono la maternità surrogata altruistica comprendono Gran Bretagna, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Brasile. In queste nazioni, la maternità surrogata a scopo di lucro è vietata.

I paesi che vietano completamente la maternità surrogata includono Bulgaria, Francia, Germania, Portogallo, Spagna e Taiwan.

La nuova legge in Italia: reato universale e carcere

Mercoledì 16 ottobre, dopo lunghe ore di dibattito in Parlamento, i legislatori hanno approvato un disegno di legge che criminalizza chi ricorre alla maternità surrogata, anche all’estero. Il Senato ha votato con 84 voti favorevoli e 58 contrari. Il provvedimento è stato presentato dalla parlamentare di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, ed è stato fortemente sostenuto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La Camera ha approvato la legge nel luglio 2023.

Secondo i rappresentanti della coalizione del governo, la questione della maternità surrogata è finalizzata a proteggere il legame tra i genitori biologici, i bambini e le madri surrogate. La nuova legge avrà un impatto significativo sulle coppie dello stesso sesso. Le attuali norme in vigore non ammettono l’adozione da parte delle coppie LGBTQ+. Con questo regolamento, viene eliminata anche l’ultima possibilità per loro di formare una famiglia attraverso la maternità surrogata.

Il divieto di maternità surrogata è in vigore dal 2004 ma con l’ultima proposta approvata, è stato ulteriormente esteso. Attualmente, l’Italia vanta alcune delle norme più restrittive al mondo. “Chiunque realizzi, organizzi o pubblichi la commercializzazione di gameti, embrioni o maternità surrogata” rischia una multa compresa tra 600mila euro e un milione di euro, oltre a una pena detentiva che va da tre mesi a due anni. Questa norma si applica anche a coloro che decidono di intraprendere il processo nei paesi in cui la maternità surrogata è legale.