Chi è Alessandro Campi? Si tratta del professore universitario che nelle scorse ore ha accusato un malore improvviso dopo l’inaugurazione del padiglione italiano alla Buchmesse, la famosa Fiera del libro di Francoforte.

L’uomo infatti si sarebbe sentito poco bene durante la notte, dopo il concerto “Puccini in opera” all’Opera di Francoforte, durante le celebrazioni per l’Italia ospite d’onore della Buchmesse. Immediati i soccorsi che lo hanno trasferito all’ospedale cittadino più vicino.

Al momento, il famoso docente è ancora ricoverato all’interno dell’ospedale della città tedesca ma, dalle ultime informazioni trapelate, pare che le sue condizioni di salute siano in netto miglioramento e che presto verrà dimesso.

Chi è Alessandro Campi: la carriera

Il professore, classe 1961 che ha oggi 63 anni oltre che la carriera di docente è conosciuto anche come politologo, saggista ed opinionista apparso diverse volte anche in trasmissioni televisive.

Campi possiede la cattedra di professore associato di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Perugia dove è anche amministratore unico dell’Aur, l’Agenzia Umbria Ricerche e direttore dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

Inoltre ricopre anche il ruolo di direttore del trimestrale “Rivista di Politica” e quello di direttore dell’Istituto di Politica.

Nel corso della sua carriera è stato Segretario generale della Fondazione Ideazione e Direttore scientifico della Fondazione Farefuturo.

Ad oggi è membro del Consiglio direttivo di “italiadecide”, l’associazione che si occupa delle politiche pubbliche.

Dal 1993 al 1997 è stato direttore di “Futuro Presente”, una rivista quadrimestrale di Perugia. Dal 1996 al 2005, insieme a Luigi Cimmino, Ambrogio Santambrogio e Sergio Belardinelli, ha codiretto il semestrale di scienze politiche e sociali “Studi perugini”.

Inoltre Campi è membro del Consiglio scientifico delle riviste “Storia del pensiero politico”.

Molto ricca anche la sua carriera come curatore di volumi, traduzioni, antologie e raccolte di scritti. Tra questi spiccano i lavori di R. Aron, E. H. Carr, J. Freund, A. J. Gregor, J. J. Linz, P. Manent, H. J. Morgenthau, R. Michels, C. Schmitt e A. D. Smith.

Il suo nome però non è famoso e conosciuto solo in Italia, bensì il suo lavoro è noto anche all’estero, dove, ad esempio, ha insegnato e tenuto corsi all’Università di Murcia, in Spagna, all’Universidad Metropolitana di Santiago del Cile e all’Universidad Argentina J. F. Kennedy di Buenos Aires.

Sue le opere, i saggi, gli articoli e i volumi pubblicati in Argentina, Belgio, Cile, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti ed Ungheria. I suoi, importati studi riguardano per la maggior parte la storia del pensiero e la tradizione del realismo politico. Passando anche, in una chiave comparativa, ad occuparsi del fascismo e dei regimi politici autoritari e totalitari del Novecento.

I messaggi di solidarietà

Il malore improvviso che ha colpito il professor Campi ha sollevato un’ondata di solidarietà tra i colleghi e i suoi tanti studenti, molti dei quali hanno già espresso la loro preoccupazione attraverso dichiarazioni pubbliche e messaggi affidati ai social.

La figura del docente è infatti molto rispettata e conosciuta nel panorama accademico italiano proprio grazie al suo contributo alla storia e alla cultura.

A diffondere la notizia del malore del professore è stato proprio il Ministero della Cultura che ha seguito con attenzione le notizie riguardanti la sua ripresa.

Nella nota infatti il Ministro della Cultura Alessandro Giuli spiega il malore che ha colpito il professore e direttore dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Alessandro Campi. Il Ministro augura poi al professore di poter superare rapidamente questo momento difficile e tornare il prima possibile a guidare con la passione che lo contraddistingue il prestigioso Istituto.

Giuli ha infatti sottolineato come il suo lavoro non solo contribuisca alla valorizzazione della storia italiana, ma anche alla promozione della cultura nel contesto internazionale. La mostra dedicata a Niccolò Machiavelli, nell’ambito della Fiera del Libro di Francoforte rappresentava proprio un’occasione per riflettere sull’influenza duratura di questo pensatore e per celebrare la storia italiana in una cornice mondiale.