“In un mondo di tablet, smartphone e computer, sempre a disposizione persino per prendere appunti o segnare un appuntamento, la scrittura a mano rischia di scomparire dal nostro uso quotidiano e di essere sostituita quasi totalmente da quella digitale persino nelle aule scolastiche” scrive il sito Intoscana che pubblica un’intervista con Claudio Marazzini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca.

“Chi propone di abolire la scrittura manuale (ammettendo che esista davvero chi abbia l’impudenza di proporre una cosa del genere) – dice – va contro il buon senso ed è privo di qualunque criterio pratico ed educativo. Immaginiamo un uomo, vittima di questa insensata pedagogia, che per colpa di un’educazione sbagliata non sia più in grado di prendere un appunto al volo su un pezzo di carta, ma dipenda sempre dalla batteria di un suo strumento o device che voglia chiamarlo”. 

Marazzini non ritiene “che si debba introdurre di nuovo la calligrafia come arte autonoma, usando pennini speciali e inchiostri, o penne d’oca medievali, ma certamente la scrittura manuale, ben controllata, deve restare in vigore come forma educativa primaria e come strumento utilissimo, e deve essere sempre curata la forma di un corsivo leggibile, per quanto personale. Non basta muovere le dita veloci su di una tastiera, non basta dettare un messaggio vocale o produrre un messaggio trascritto automaticamente da una macchina. Guai a chi vuole trasformare il cosiddetto ‘nativo digitale’ in un analfabeta sostanziale”.

La terza via: conciliare la scrittura elettronica con carta e penna

E propone una terza via: “La conciliazione è possibile. Mi riferisco all’educazione primaria dei ragazzi, non all’uso professionale della scrittura. È evidente che nel mondo di oggi non si può non usare la scrittura elettronica nelle sue forme sofisticate; ma questo non vuol dire non essere anche in grado di gestire, all’occorrenza, e senza difficoltà, la scrittura con una biro o una penna stilografica. Nella scuola non si deve trascurare la scrittura manuale. Infatti è importantissima per l’educazione al controllo del movimento della mano: va curata nella forma, per garantire la chiarezza; è preziosa a fini cognitivi”. E allora, per qualche minuto, mettiamo da parte il pc e prendiamo carta e penna.

Stefano Bisi