Elio Germano nel film “Berlinguer – La grande ambizione” regala una delle interpretazioni più intense e straordinarie della sua carriera colmando una lacuna importante della cinematografia italiano e portando sul grande schermo il politico che forse più di tutti ha segnato un’epoca.
Berlinguer ha rappresentato la svolta per il Partito Comunista con la ricerca di un accordo con la DC, ma Germano nelle sue parole spiega come la sua grandezza sia stata proprio nell’aver tenuto sempre una visione più ampia.
“Berlinguer – La grande ambizione”, il film che condanna la politica e la società di oggi
Elio Germano nel corso della conferenza stampa parlando della figura di Enrico Berlinguer e di quanto fatto:
Ho cercato di non caratterizzarlo troppo, di restituire solo qualche dettaglio di Berlinguer: quello su cui ho lavorato è la sua particolare prossemica, l’inadeguatezza, la fatica che mostrava il suo corpo, il peso della responsabilità verso gli altri e l’assoluta mancanza di attenzione verso l’esteriorità. La verità è che oggi il problema non è nella politica ma nella società che ha una visione di individualista dove si pensa di più ai soldi personali. Berlinguer che si metteva al servizio degli altri, oggi siamo tutti una serie di monadi individualiste. Smettiamo di pensare che sia la gara a dare la felicità, ma che invece conti più la condivisione.
L’attore più volte vincitore del David di Donatello nel parlare alla politica di oggi si sofferma proprio sull’identità di Berlinguer:
Oggi c’è un gran parlare di leader, della necessità di trovare dei leader, mentre Berlinguer era un segretario, lui ascoltava e desumeva molto. Era una persona attenta all’ascolto e il suo modo di muoversi era quello di un uomo che portava un peso con il senso di responsabilità nei confronti del popolo. C’era tanto di quello che non abbiamo più oggi.
Regista e cast del film
“Berlinguer – La grande ambizione” è un film diretto da Andrea Segre che racconta gli anni dal 1973 al 1978 ed inizia con l’attentato a Berlinguer in Bulgaria da cui si salvò miracolosamente fino ad arrivare agli anni più importanti del ‘75 e ‘76, per concludersi con gli incontri con Aldo Moro e le basi per il compromesso storico che avrebbe permesso al Partito Comunista di appoggiare dall’esterno il governo della DC. Piano naufragato con la morte del grande statista.
Un film che può contare su uno straordinario cast composto da Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Roberto Citran (Aldo Moro), Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli), Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao) e Fabrizia Sacchi (Nilde Iotti).