Hollywood sta crollando e sta trascinando con sé alcune delle più grandi star dello showbiz: tema del momento i white party e l’accusa di violenza sessuale di Puff Daddy, ma travolto dalle denunce anche il produttore David Pearce. Non si salva nessuno dall’uragano d’indagini che si sta abbattendo, sempre con più violenza, sui giganti dell’industria cinematografica e musicale statunitense.

Produttori, registi, attori, rapper, sportivi e cantanti si sono trasformati da beniamini delle folle in carnefici. Così, la lista delle vittime si allunga ogni giorno e dettagli scioccanti vengono alla luce. Abusi, molestie, stupri sembrano – ormai – una costante da quando il vaso di Pandora è stato scoperchiato, con il caso Harvey Weinstein. Sarà la caduta di un impero?

Il dissing su FaceTime, poi le minacce: Ashley Parham vittima di violenza sessuale: “Puff Daddy mi ha stuprata con un telecomando”

Sembra di trovarsi dentro Irréversible, ma la mano di Gaspar Noé nulla ha a che fare con le atroci e reali violenze sessuali degli after dei white party di Puff Daddy. Non passa giorno, infatti, in cui nuovi e scioccanti retroscena non vengano alla luce, mentre il produttore della Bad Boy Records passa le sue giornate in carcere, in attesa dell’inizio del processo che lo vede imputato di traffico sessuale, violenza sessuale anche su minori, lavoro forzato, rapimento, corruzione e ostruzione alla giustizia.

Intanto su TikTok si moltiplicano i video con le presunte liste degli invitati ai White Party di Puff Daddy, i quali proseguivano e degeneravano nei Freak Party, dove si consumava la violenza sessuale su alcuni ospiti.

Ha raggiunto quota 120 la lista di quanti accusano “Brother Love“, comparso in aula pochi giorni fa, lo scorso 10 ottobre 2024. Fiumi di droga per impedire alle sue vittime di muoversi. Urlare. Minacce per ridurle al silenzio. Ma non vuole più tacere, invece, Ashley Parham, come riportato dalla rivista TMZ.

Un racconto nel quale la ragazza accusa anche il braccio destro di P. Diddy, la consulente Kristina Khorram. Un incubo cominciato da un dissing su FaceTime, dopo che la ragazza ha insinuato il coinvolgimento del rapper nell’omicidio di Tupac Shakur:

Era il 2018. Diddy ha minacciato di farmi un “sorriso di Glasgow” con un coltello come vendetta per i suoi commenti su Tupac. Ma è intervenuta Kristina Khorram, che ha detto di non tagliami il viso perché avrebbero potuto “vendermi” a potenziali clienti per fare sesso. Mi hanno drogata. KK ha, poi, minacciato di spedirmi in qualsiasi parte del mondo, per non farmi rivedere mai più la mia famiglia.

Dopo, la crudele violenza: il rapper avrebbe preso un telecomando e glielo avrebbe inserito brutalmente nella vagina. Poi, in stile gangbang, l’avrebbe stuprata e avrebbe dato istruzioni ad altri due uomini di fare lo stesso.

Da produttore a killer: David Pearce accusato di duplice omicidio e violenza sessuale

Eppure il lato marcio di Hollywood sembra non avere fine. Non bastava la violenza sessuale a David Pearce, il cui nome è finito sul registro degli indagati anche per il duplice omicidio della modella Christy Giles e della sua amica Hilda Marcela Cabrales-Arzola.

Dalle stelle di Hollywood alla tuta arancione dei detenuti, Pearce potrebbe, infatti, rischiare 128 anni di reclusione, se il giudice deciderà di condannarlo. Imputati insieme a lui anche l’attore Brandt Osborn e Michael Ansbach, direttore della fotografia.

Sette mesi di indagini, ma sulla verità su quanto accaduto alla 24enne e alla 26enne è ancora avvolta dalle ombre. Poche certezze: come nel caso di Diddy, anche Pearce ha agito del tutto indisturbato a un party. Secondo gli inquirenti, il produttore e i suoi amici avrebbero dato alle due amiche un mix di droghe.

Fentanyl, droga dello stupro, ma anche cocaina e MDMA sono state riscontrate nel sangue sia di Giles che di Cabrales-Arzola, morte a pochi giorni di distanza, la prima il 13 novembre 2021, la seconda il 24 dello stesso mese. Ma le vittime del produttore sarebbero molte di più: circa 11, mentre le violenze sessuali si sarebbero svolte nell’arco di un intero decennio fra il 2010 e il 2020.

Harvey Weinstein: l’inizio del declino hollywoodiano?

Il luccicante e sfavillante mondo cinematografico e musicale non è più tornato in sé dopo Harvey Weinstein e, anzi, le cose non fanno che andare peggio.

Lo scandalo principe degli ultimi 15 anni – come lo hanno definito in molti – potrebbe essere surclassato dall’orrore del caso Puff Daddy, eppure è stato proprio il produttore di Pulp Fiction a dare il via alla valanga di violenze sessuali che si sono riversate su Hollywood.

Nei suoi oltre trent’anni di carriera, infatti, Weinstein avrebbe abusato sessualmente e molestato un centinaio di donne, attrici e collaboratrici. Sotto le sue mani alcune dei più noti volti del cinema internazionale e anche l’italianissima Asia Argento, la cui denuncia si è unita a quella di Angelina Jolie, Rose McGowan, Ashley Judd e Gwyneth Paltrow.

Se dal fango possono nascere i fiori, dal caso Weinstein è nato il movimento MeToo. Uno scandalo che ha precipitato gli Stati Uniti (e non solo) in un “risveglio collettivo”. Un vero e proprio “effetto Weinstein“, che ha permesso di prendere coscienza al Paese intero di ciò che si celava dietro il sipario.

Intanto altri nomi noti ingrandiscono le fila dell’altra lista, quella dei carnefici, sia presunti tali che veri colpevoli. Indagati per violenza sessuale anche:

  • Kanye West: accusato di violenza sessuale dalla sua ex assistente Lauren Pisciotta;
  • Diplo: accusato da una 21enne per aver condiviso foto intime e senza consenso nel 2016. Stessa accusa formulata anche da Shelly Auguste, che ha puntato il dito contro il dj per revenge porn;
  • Nigel Lythgoe: accusato di stupro da Paula Abdul;
  • Vin Diesel: accusato di violenza sessuale da Asta Jonasson, assitente durante la produzione di Fast and Furious nel 2010;
  • Tommy Lee: accusato da una donna di averla abusata, penetrandola con le dita e averla costretta a praticargli un rapporto orale;
  • Andrew Cuomo: accusato dalla sua principale assistente Brittany Commisso;
  • Sebastian Chacon: accusato da tre diverse donne di averle costrette ad abusi fisici ed emotivi in un periodo fra il 2017 e il 2022;
  • Steven Tyler: accusato di stupro da due diverse donne, Jeanne Bellino e Julia Holcomb;
  • Bill Cosby: si vociferava di sue presunte violenze già dagli anni ’80, ma solo nel 2004, l’impiegata dell’Università di Temple, Andrea Constand, ha denunciato gli abusi. Tuttavia, per insufficienza di prove, l’attore ha dovuto solamente pagare un risarcimento civile. Ma dopo questa prima denuncia, altre 60 donne si sono fatte avanti, sostenendo che le avesse drogate prima di violentarle. Dopo un periodo – breve – in prigione, l’attore è oggi libero;
  • Russell Brand: accusato di stupro, abusi fisici ed emotivi da due diverse donne. Sebbene lui abbia negato le accuse, ha ammesso di essere stato “promiscuo” in passato;
  • Jonah Hill: accusato abusi emotivi e atteggiamenti misogini dalla sua ex fidanzata Sarah Brady e di violenza sessuale dalla co-star in Zoe 101, Alexa Nikolas;
  • Conor McGregor: accusato di stupro da una donna, trascinata in un bagno per gli uomini;
  • Jimmie Allen: accusato di violenza sessuale da due donne, a un mese di distanza l’una dall’altra;
  • Percy Hynes White: accusato di manipolazione e abusi da quattro donne diverse, tuttavia, l’attore dopo mesi di silenzio ha dichiarato che le voci erano false e di non aver mai incontrato le presunte vittime, difendendo, anzi, l’amica Jane, ritratta come una delle potenziali accusatrici;
  • Cuba Gooding Jr.: accusato di violenza sessuale da due donne, ma in entrambi i casi l’attore è stato prosciolto dalle accuse;
  • Danny Masterson: accusato da quattro donne, appartenenti a Scientology, del quale faceva parte anche la moglie Bijou Philips. Nel 2023 una nuova decisione dei giudici gli è valsa una condanna a 30 anni di prigione;
  • Snoop Dogg: accusato di aver violentato una delle sue ballerine;
  • Chris Noth: accusato di stupro da due donne in due diverse città. L’attore ha subito dichiarato la propria innocenza;
  • Armie Hammer: accusato di aver reso schiave sessuali alcune delle sue ex, fra le quali Paige Lorenze, Courtney Vucekovich e la modella Effie, sviluppando atteggiamenti sempre più violenti e, persino, fantasia cannibalesche;
  • Principe Andrew: accusato di aver stuprato Virginia Roberts Giuffre, dopo essergli stata venduta da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell;
  • Woody Allen: accusato dalla babysitter di aver abusato della figlia Dylan nel 1992;
  • Kevin Spacey: accusato dall’attore Anthony Rapp di aver fatto avances sessuali a un 14enne. Successivamente un altro giovane ragazzo ha trovato il coraggio di denunciare le molestie di Spacey. A queste si sono aggiunte anche quelle di un assistente durante le riprese di House of Cards;
  • Ansel Elgort: accusato da una ragazza di nome Gabby di violenza sessuale quando aveva 17 anni;
  • R. Kelly: accusato di aver stuprato la 15enne Tiffany Hawkins, negli anni ’90. La denuncia ha fatto venire alla luce altri 21 casi di violenze su minori in Illinois e altri 12 in Florida. Il cantante, infine, è stato accusato di voler cominciare un culto sessuale;
  • Matt Lauer: accusato di molestie sul lavoro e violenza sessuale da alcune sue colleghe;
  • Dustin Hoffman: accusato di stupro da un totale di 7 donne, due delle quali si sono dichiarate minorenni all’epoca dei fatti. L’attore ha dichiarato la propria innocenza;
  • Ed Westwick: accusato di violenza sessuale da quattro donne, fra le quali Kristina Cohen. Tuttavia, le autorità non hanno trovato prove sufficienti per incriminarlo e l’attore si è detto pronto a collaborare per confermare la propria innocenza;
  • Russell Simmons: accusato da 12 donne di stupro, compresa la modella Keri Claussen Khalighi;
  • Nick Carter: la cantante Melissa Schuman lo ha accusato di averla violentata nel 2003;
  • Bryan Singer: accusato di aver stuprato un ragazzo minorenne nel 1997, ma negli anni diverse altre vittime sono venute alla luce, denunciando le violenze sessuali.

Hollywood pare proprio che sia stata costruita sul sangue e sugli stupri, nascosti dietro un velo dorato agli occhi di tutto il mondo. Ora, tutto ciò che rimane dell’olimpo del cinema sono solo macerie, mentre, piano piano, i suoi pilastri si disintegrano nelle aule di tribunale. Cosa accadrà adesso? Chi riuscirà a sopravvivere al crollo di un impero?