Negli ultimi due anni, OnlyFans ha confermato la sua popolarità come opzione di monetizzazione per molti content creator. La piattaforma di intrattenimento infatti permette agli utenti di creare un proprio canale per diffondere, sia gratis sia a pagamento, foto e video, anche di carattere sessualmente esplicito.

Secondo i dati finanziari di Fenix International, società madre di OnlyFans, nel 2023 i pagamenti lordi sulla piattaforma sono aumentati da 5,6 miliardi a 6,6 miliardi di dollari. Questa crescita ha portato i guadagni netti dei content creator a circa 5,32 miliardi di dollari. Considerando che la piattaforma conta oltre 4 milioni di creator attivi, il reddito medio annuo per ciascuno si aggira intorno ai 1.300 dollari. Tuttavia, questo dato medio riflette forti disparità: mentre alcuni utenti incassano cifre considerevoli, molti altri faticano ad ottenere guadagni rilevanti o addirittura nulli.

L’impatto della pandemia di Covid-19 ha contribuito all’espansione della piattaforma, attirando utenti in cerca di nuove fonti di reddito da casa. L’adesione di celebrità come Cardi B e Bella Thorne ha ulteriormente accresciuto la visibilità e l’attrattiva del servizio. Anche il programma di referral di OnlyFans, che garantisce il 5% delle entrate dei creator portati sulla piattaforma da altri utenti, ha svolto un ruolo nel consolidare il suo successo.

Tuttavia, la piattaforma ha attraversato momenti di turbolenza. Nell’agosto 2021, OnlyFans aveva annunciato l’intenzione di vietare i contenuti sessualmente espliciti, attribuendo la decisione alla pressione delle banche, che rifiutavano di collaborare con l’azienda. La reazione negativa da parte degli utenti ha costretto la piattaforma a fare marcia indietro dopo pochi giorni, dichiarando di aver trovato un accordo per sostenere la comunità dei creator. Mantenendo la possibilità di ospitare contenuti per adulti, OnlyFans è diventata una delle imprese tecnologiche più redditizie del Regno Unito.

Escort, clienti in calo: gli uomini spendono sempre di più per OnlyFans

Uno dei temi di discussione, riguardo al boom di popolarità di OnlyFans, è legato all’equiparazione tra la prostituzione e la produzione/vendita di materiale sessualmente esplicito. Su questo aspetto, il dibattito è aperto sia tra i diretti interessati sia nell’opinione pubblica in generale. Nei fatti però si è venuta a creare una sorta di concorrenza tra le escort e le “modelle” di OnlyFans.

Ovviamente, è impossibile fare una comparazione tra l’andamento dei due mercati poiché, mentre le cifre del fatturato di OnlyFans sono pubbliche, l’attività di prostituzione in Italia non è regolamentata e le escort non dichiarano i loro guadagni.

Tag24 ha contattato alcune prostitute tramite il sito “Escort Advisor”, che hanno dichiarato di aver riscontrato una diminuzione del numero di clienti, seppur di dimensioni contenute, parallelamente all’esplosione della piattaforma online. A domanda diretta: “Pensi che OnlyFans sia la causa principale di questo calo?”, la maggior parte delle prostitute interpellate ha risposto di sì, sottolineando anche come i costi per un abbonamento alla piattaforma siano decisamente inferiori rispetto a quelli per una prestazione sessuale a pagamento.

Alcune delle escort che hanno risposto alle nostre domande, hanno anche rivelato di aver aperto un profilo su OnlyFans per provare ad arrotondare. Ma il tempo da dedicare, a livello di strategie di marketing e di fidelizzazione degli utenti, rende questa attività un vero e proprio mestiere full time, in cui è necessario investire impegno e risorse se si vuole raggiungere l’obiettivo di ottenere incassi consistenti. Quindi, difficilmente una escort potrà portare avanti con profitto entrambe le attività.

Perché agli uomini piace così tanto OnlyFans?

Il successo di OnlyFans, nonostante la vastissima gamma di siti hard gratuiti presente sul web, è dovuto al contatto diretto (seppur virtuale) tra l’utente e il creatore di contenuti: un’interazione assente nella fruizione della pornografia tradizionale. Nel porno infatti, il materiale è predefinito e non interattivo, quindi non replicabile nella sfera privata, né individualmente né in coppia. Al contrario, su OnlyFans l’esperienza è percepita come più autentica e riproducibile nella vita sessuale reale.

OnlyFans sembra quindi colmare un vuoto che i social tradizionali non avevano ancora affrontato, offrendo contenuti personalizzati che rispondono ai desideri specifici degli utenti. I fan possono fare richieste dirette alle content creator, come ad esempio quelle di indossare un determinato indumento intimo o mettersi in una specifica posizione. Chi ha, per esempio, un feticismo per i piedi e non riesce a soddisfarlo nella propria vita di coppia, può trovare una risposta su questa piattaforma.

Ma perché sempre più persone preferiscono questa esperienza virtuale anche al rapporto sessuale con una escort? La sessuologa Rosamaria Spina, in un’intervista all’agenzia Dire, sottolinea come OnlyFans permetta agli uomini di accedere a contenuti senza la pressione che potrebbe derivare da un incontro dal vivo. Per chi ha insicurezze infatti, confrontarsi faccia a faccia con una donna (anche se per una prestazione sessuale a pagamento) può essere fonte di ansia e disagio, mentre questo tipo di interazione virtuale risulta più gestibile e priva di rischi emotivi.

A questo punto è legittimo chiedersi se l’attività delle sex workers sia destinata a spostarsi sempre di più sul web, o se invece il successo di OnlyFans, seppur in costante crescita, non riuscirà a soppiantare del tutto il mestiere più antico del mondo.